Caos in Irlanda del Nord: Belfast si ritrova senza un esecutivo

Boris Johnson

Guai seri per il premier Boris Johnson. Il Protocollo sull’Irlanda del Nord, allegato agli accordi post Brexit, fa acqua da tutte le parti e a Belfast regna il caos. Paul Givan, First Minister unionista, ha gettato la spugna. La sua decisione ha avuto un’immediata e automatica conseguenza. Infatti anche la sua vice, Michelle O’Neill, rappresentante del repubblicano Sinn Féin, ha perso la sua posizione, come previsto dagli accordi per i governi di unità nazionale creati dopo la conclusione del conflitto nordirlandese noto come Troubles. L’Irlanda del Nord si ritrova senza un esecutivo funzionante, in un momento storico in cui, anche per la Brexit, rischiano di riaccendersi gli attriti del passato.

Il leader del Dup, Sir Jeffrey Donaldson, ritiene che il Protocollo sia “una minaccia esistenziale per l’Unione e per il futuro dell’Irlanda del Nord all’interno del Regno Unito” in quanto sarebbe una sorta di frontiera nel mare d’Irlanda. Non solo, lo ha definito una “follia economica”. “Nei 217 giorni in cui sono stato a capo di questo partito il Protocollo è costato alla nostra economia 535 milioni di sterline”.

La notizia di un nuovo periodo di instabilità, con la probabilità di andare alle elezioni anticipate, è stata accolta con “grande disappunto” dal governo di Londra, impegnato nei colloqui con Bruxelles nel trovare un possibile compromesso. Il ministro per l’Irlanda del Nord Brandon Lewis ha lanciato un appello agli unionisti per “reintegrare immediatamente il First Minister”. In precedenza il premier conservatore Boris Johnson aveva sì definito “folle” avere controlli sulle merci che circolano all’interno del Regno, l’anello del contendere secondo gli unionisti; ma il primo ministro ha precisato che spetta ai negoziati tra la ministra degli Esteri britannica Liz Truss e il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic risolvere il problema, facendo prevalere il “buon senso”, in particolare sui controlli alle merci tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

La rottura del Dup era già iniziata ieri, con il minister responsabile per l’Agricoltura dell’esecutivo di Belfast, Edwin Poots, che aveva emesso un’ordinanza per sospendere nei porti i controlli sugli alimenti e sui prodotti agricoli. La decisione è stata criticata dal governo irlandese, che ha parlato di violazione del diritto internazionale, e anche da Bruxelles, secondo cui “crea incertezza per i cittadini e le imprese in Irlanda del Nord”, ma per il momento non si sarebbe tradotta in una reale cessazione degli accertamenti doganali.