Con tecnologia blockchain valorizzate filiere agroalimentari lombarde

Tutelare la sicurezza degli acquisti alimentari dei consumatori, in un’ottica di reale ‘one health’ e valorizzare i prodotti delle filiere agroalimentari attraverso la tecnologia ‘blockchain‘. Questo percorso è iniziato nel 2019 attraverso una sperimentazione promossa dall’assessore all’Innovazione Istruzione, Università, Ricerca e Semplificazione di Regione Lombardia, Fabrizio Sala.  Con questa ricerca è infatti stato possibile creare lo strumento per certificare in modo innovativo e trasparente il percorso degli alimenti e i controlli sanitari.

Questo lo scenario di sistema previsto dalla delibera approvata dalla Giunta regionale della Lombardia. La proposta è della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, di concerto con gli assessori Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione, Sistemi verdi) e Fabrizio Sala. Il provvedimento, dopo la positiva fase sperimentale, estende la tecnologia blockchain a tutte le filiere agroalimentari lombarde.

Obiettivo ‘One Health’

“Quanto accaduto con la pandemia – dice Letizia Moratti – ci obbliga a mantenere un’attenzione a 360 gradi. Ma soprattutto rende non più rinviabile l’obiettivo universale del ‘One Health’, ovvero la difesa e la ricerca della salute per uomini e animali e ambiente. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), questo concetto ha e troverà ancora più spazio e valorizzazione nella revisione della legge regionale sulla sanità”.

Si tratta di un ambito nel quale operano sia le Autorità sanitarie, che hanno il compito di gestire i controlli ufficiali, sia gli Operatori economici del settore alimentare e dei mangimi (Osa/Osm), che hanno il compito di garantire la ‘sicurezza’ mediante sistemi aziendali di ‘autocontrollo’.

Sperimentazione su nuove filiere

“Il nostro obiettivo – spiega l’assessore Sala – era che la nostra sperimentazione venisse estesa a tutto il territorio regionale e a nuove filiere agroalimentari. Ora è un risultato concreto, di cui sono molto orgoglioso”.

“Questa tecnologia infatti – prosegue – può certificare e rendere disponibile ai consumatori in modo chiaro l’intera storia dell’alimento, dalla nascita alla macellazione, comprese le evidenze sanitarie. Il che risponde a un’esigenza di trasparenza e di maggiore conoscenza espressa dalla quasi totalità dei consumatori europei”.

La tecnologia blockchain, in effetti, rende immodificabili i dati cui viene applicata. Le informazioni gestite da un sistema costruito in blockchain sono ordinate cronologicamente senza possibilità di variazioni. E questa ‘marcatura temporale’ consente la cosiddetta notarizzazione dei dati e garantisce una completa trasparenza e tracciabilità.

Conformità requisiti igienico-sanitari

“I prodotti delle filiere agroalimentari, comprese le materie prime utilizzate per la produzione  per essere ‘immesse sul mercato’ devono essere conformi ai requisiti igienico-sanitari. Questi ultimi – aggiunge Fabio Rolfi – sono  stabiliti  dalla ‘legislazione dell’Unione in materia di filiera agroalimentare’. Sono anche gli stessi richiesti dai ‘Paesi extra-Ue’ destinatari delle esportazioni”.

Zero burocrazia

“Questa tecnologia – precisa Fabrizio Sala – ha dato una svolta importante anche in termini di semplificazione. Per esempio il bando ‘Nidi Gratis’, cioè la prima sperimentazione che abbiamo applicato che si è appena conclusa. In questo caso siamo riusciti a eliminare il 90% dei passaggi burocratici risparmiando 3.500 ore di lavoro amministrativo”.

Blockchain e filiere agroalimentari

L’impiego di questa innovazione tecnologica nel settore agroalimentare permette a Regione Lombardia di ottenere delle migliorie. Tra queste, qualificare e valorizzare le informazioni disponibili negli applicativi che gestiscono il sistema dei controlli sanitari e di qualità. È possibile inoltre integrare i rilievi ottenuti in autocontrollo, con i dati che derivano dalle attività ufficiali. Tutto ciò per consentire agli operatori di rendere disponibili le informazioni ai cittadini tramite apposite applicazioni informatizzate. Infine tutela maggiormente i consumatori attraverso un livello di elevata attendibilità delle notizie messe a disposizione nelle varie fasi produttive degli alimenti.

“La delibera approvata – aggiunge Fabio Rolfi – consolida e integra il progetto sperimentale, avviato nel 2019. Questa ricerca applicava infatti la blockchain alla sicurezza alimentare nelle filiere della carne bovina e dei prodotti lattiero caseari”.

Sperimentazione coordinata

La sperimentazione rendeva inoltre accessibile al consumatore i dati più importanti del percorso produttivo di un alimento proveniente da quelle filiere. Coordinata dalla Direzione generale Welfare e dall’Unità operativa veterinaria, agiva attraverso una web App dedicata e un QR Code in etichetta. Ora la Lombardia ne estende l’applicazione a tutte le filiere regionali di alimenti di origine animale.

Come aderire

Gli operatori del settore agroalimentare potranno accedere ai dati, in interfaccia blockchain, previa presentazione di una domanda. di adesione al Progetto. Qualora ci siano  più operatori come ad esempio nel caso di filiere o consorzi, la presentazione dev’essere  predisposta dal capofila.

Le domande, da lunedì 17 gennaio 2022, sulla piattaforma Bandi Online.

Valorizzare gli operatori

“Il progetto – ribadisce  Rolfi – offre uno strumento per valorizzare tutte le filiere lombarde di prodotti di origine animale. La pubblicazione di informazioni sulla ‘catena alimentare’ valorizza la tutela del benessere degli animali allevati ed anche la qualità dei prodotti”.

Informazioni qualificate

“L’applicazione della tecnologia blockchain – puntualizza Moratti – permetterà di qualificare e ottimizzare l’informazione conservata all’interno del sistema regionale dei controlli sanitari. Per ciascun prodotto, ad esempio, sarà quindi possibile conoscere con assoluta certezza la tipologia e numero dei controlli effettuati dai Dipartimenti veterinari. I campi di azione sono, tra gli altri,  impianto, allevamenti e attività, numero e specie di animali allevati”.

Il progetto oltre a garantire trasparenza, responsabilizzerà maggiormente gli attori della filiera. Saranno infatti consapevoli che i dati da loro comunicati divengono, grazie alla Blockchain, immodificabili e dunque sempre verificabili.

Malattie infettive

“L’obiettivo di tutto il nostro lavoro – conclude Letizia Moratti – è dare una forte svolta al percorso del ‘One Health’, con una considerazione importante. tra un terzo e la metà di tutte le malattie infettive nel mondo sono trasmesse da animali e tre quarti delle malattie umane degli ultimi dieci anni sono riconducibili ad animali o a prodotti di origine animale”.