Inclusione sociale: come le aziende possono attivarsi

Il periodo Natalizio è sempre molto particolare per le aziende, non soltanto si tirano le somme di quanto fatto durante l’anno, ma è anche il momento ideale in cui riflettere circa temi importanti e possibili progetti futuri. Tra questi troviamo l’inclusione sociale, che negli ultimi anni è stata al centro del dibattito. La diversità rappresenta oggi una risorsa fondamentale di business in grado di rappresentare la chiave del successo di un’impresa, quando ben valorizzata. Proprio per questo motivo le organizzazioni sono sempre più disposte a impegnarsi su questo fronte.

Cosa significa inclusione sociale

Il mondo di oggi è il frutto dell’interazione tra culture, nazionalità e origini differenti. Lo scambio di esperienze e di stili di vita tra persone è un fatto normale ed è in grado di arricchire la visione del mondo dei lavoratori. Questo aspetto, come si può immaginare, influenza anche le aziende, cambiandone la struttura e creando degli ambienti lavorativi più ricchi e complessi.

Lo studioso Jurgen Habermas spiega che in questo contesto il termine “inclusività” significa che i confini della comunità vengono aperti a tutti “anche, e soprattutto, a coloro che sono reciprocamente estranei o che estranei vogliono rimanere”. L’inclusione sociale si applica all’intera società e abbraccia tutti gli ambiti, da quello scolastico a quello lavorativo, con il fine di garantire l’inserimento di ogni individuo all’interno della società, a prescindere dalla presenza di elementi limitanti oppure distintivi. In sintesi, si tratta di una condizione in cui ogni individuo gode di pari opportunità. È bene però specificare che l’inclusività non punta all’eliminazione della differenza, ma anzi tutela e mantiene a peculiarità che caratterizza l’individuo.

Il tema quindi più dibattuto consiste proprio nel comprendere come le aziende possano concretizzare questo diritto fondamentale e quali vantaggi possono trarre da un approccio inclusivo. Basti pensare che nell’Agenda 2030 dell’Onu diversi obiettivi sono stati dedicati proprio al tema dell’inclusività. L’obiettivo numero 5 recita“raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e ragazze”, garantendo “alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica”. L’obiettivo numero 10, invece, è dedicato alle disuguaglianze e dichiara l’intenzione di “potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, status economico o altro”.

Esempi di inclusività sociale dalle aziende

Nell’ambito dell’inclusività sociale hanno ottenuto molto successo le attività legate alla coltivazione della terra, in quanto rappresentano uno strumento ideale per fare impresa basandosi sulle relazioni, coniugando la produzione alimentare con i servizi per la comunità.  Esistono infatti delle attività pensate per le persone con forme di disagio o disabilità, che promuovono l’integrazione lavorativa e terapeutica.

Un esempio calzante sono gli Ortofrutteti Solidali, ovvero uno dei progetti di inclusione sociale di Procter&Gamble in collaborazione AzzeroCo2. Gli obiettivi sono due, da un lato la salvaguardia della biodiversità, dall’altro la promozione dell’agricoltura sociale.Gli ortifrutteti solidali vengono infatti gestiti da comunità che presentano persone con difficoltà di inclusione sociale, come ad esempio persone bisognose, persone con disabilità o donne vittime di violenza. Tutti i proventi dalla vendita di frutta e verdura coltivata aiutano le comunità a prosperare, garantendo dignità e autonomia economica. i