Tutto ciò che un avvocato può e non può fare

Se negli anni passati era sinonimo di grandi profitti economici e di riconoscimento sociale e professionale, la professione dell’avvocato ha subito negli ultimi anni una certa rivalutazione. E’, infatti, aumentato a dismisura il numero dei laureati in giurisprudenza che scelgono di continuare con l’attività forense, portando al proliferare degli studi d’avvocatura, al conseguente calo del fatturato e all’aumento della concorrenza sleale. Va sottolineato poi che la stipula della polizza professionale e gli oneri connessi all’iscrizione alla cassa di previdenza forense sono voci importanti che incidono sui costi fissi della professione, una professione che, nel suo svolgimento, subisce alcune limitazioni.

La professione forense è regolata dal codice deontologico che stabilisce le norme di comportamento e di etica professionale da osservare nei rapporti con il cliente e con gli altri colleghi. La deontologia forense prevede altresì il divieto di svolgere una serie di attività reputate incompatibili.

E’ vietato lo svolgimento di tutte quelle attività che non sono compatibili con i doveri di indipendenza, dignità e decoro della professione. Andando più nello specifico, sono classificate come incompatibili l’esercizio della professione di notai, ogni attività di lavoro autonomo svolto in maniera continuativa e ogni attività di impresa commerciale, sia a nome proprio sia per conto di altri. Inoltre, un avvocato non può svolgere alcun tipo di lavoro subordinato, anche con contratto part-time. È regolamentata anche la partecipazione alle società: non può essere infatti socio responsabile o amministratore di società che svolgono attività commerciale né amministratore o consigliere delegato di società capitali né presidente del consiglio di amministrativo con poteri gestionali.

In caso di verifica di violazione di uno di questi divieti l’avvocato incappa nel procedimento disciplinare da parte dell’ordine di sua appartenenza. Accertato lo svolgimento indebito di un’attività sopra citata il Collegio di disciplina distrettuale può applicare una sanzione in base alla gravità, fino anche a prevedere la radiazione dall’albo.

Quali sono invece le attività che l’avvocato può svolgere parallelamente all’esercizio della sua professione? Innanzitutto, qualsiasi attività di carattere scientifico, letterario, artistico o culturale. Può essere iscritto all’albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili, a quello dei giornalisti pubblicisti, a quello dei consulenti del lavoro e al registro dei revisori contabili. Inoltre, può assumere incarichi di gestione o vigilanza in tutte le procedure di gestione della crisi di impresa. Nel 2013, il Consiglio Nazionale Forense ha annoverato tra le attività contemplate anche quella di amministratore di condominio.

Possiamo cogliere l’esempio di una figura molto importante nel panorama forense italiano. L’avvocato Zincani, infatti, parallelamente all’attività legale, svolge da anni attività di formazione per i futuri avvocati e magistrati. La Scuola Zincani ha contribuito a formare più di ventimila giuristi e, grazie al contributo del comitato scientifico formato da esperti docenti, è ormai diventata un punto di riferimento per neolaureati e professionisti che si dedicano a una formazione continua.

Per ulteriori informazioni visitare il sito Formazionegiuridica.org