La Nuova Caledonia rimane francese: fallito il terzo referendum per l’indipendenza

Anche il terzo referendum per l’indipendenza della Nuova Caledonia ha dato esito negativo. Il territorio francese d’oltremare ubicato in Oceania rimane francese. Da oltre 3 decenni è in atto un conflitto politico legato alla possibilità di rendersi indipendente dalla Francia. Ma il risultato non lascia dubbi: il No all’indipendenza ha ottenuto più del 96% dei voti. Tuttavia l’affluenza, che si è fermata al 44%, e i dati provenienti da alcuni distretti pro indipendenza, fanno pensare che i gruppi più indipendentisti abbiano boicottato il voto, come accaduto altre volte in passato.

La Nuova Caledonia fa parte della Francia dal 1853. Il referendum è stato il terzo sui tre previsti da un accordo firmato nel 1998 dopo molte violenze tra i separatisti e la fazione favorevole a restare parte della Francia, che aveva vinto i primi due. Il fatto che il No avesse vinto con percentuali sempre inferiori (56,7 e 53,3) aveva fatto pensare che il risultato finale sarebbe stato più in bilico. Nelle scorse settimane la campagna elettorale per il referendum si era intrecciata con quella delle elezioni presidenziali in Francia, previste per il 2022.

In Nuova Caledonia il fronte indipendentista è guidato dal 1984 dal Front de Libération National Kanak Socialist (FLNKS), una coalizione di partiti che ha sempre protestato contro il regime coloniale francese. Negli anni Ottanta gli scontri con i lealisti francesi furono molto violenti e provocarono decine di morti, spingendo la Francia ad organizzare un primo referendum per l’indipendenza, nel 1987. Il referendum, però, fu boicottato dagli stessi indipendentisti, secondo cui non c’erano condizioni di voto trasparenti e democratiche per ritenerlo legittimo. Sembra che anche questa volta le forze indipendentiste abbiano deciso di boicottare il voto.