Esplosione a Ravanusa. 11 palazzi interessati: bilancio provvisorio 2 morti, 2 persone in salvo, 7 dispersi

È immenso il dolore di Ravanusa (Agrigento) per l’esplosione avvenuta in via Galilei in cui è crollata una palazzina di 4 piani e altre sono rimaste danneggiate. Il bilancio provvisorio è di 2 morti estratti dalle macerie (una delle vittime è un uomo) e due donne sono state tratte in salvo. Sette sono i dispersi, di cui due bambini.

Il crollo avvenuto attorno alle 20.30 sarebbe stato causato dalla rottura di un tubo del metanodotto cittadino. Ad innescare l’esplosione potrebbe essere stata l’attivazione dell’ascensore del palazzo crollato. Nell’esplosione sono rimasti coinvolti anche altri edifici: l’area di un intero quartiere della città, tra le vie della Pace, Galilei, Trilussa e Nuoro, è rimasta danneggiata. Sono undici, secondo i vigili del fuoco, i palazzi che sono stati interessati dalla deflagrazione.

Dopo ore di lavoro due corpi senza vita sono stati recuperati tra le macerie dai vigili del Fuoco e dal personale del 118. Mancano all’appello sette persone che risultano per ora disperse, tra loro anche due bambini e una donna, una giovane infermiera incinta. Cinque dei dispersi si trovavano nella stessa palazzina al momento della deflagrazione, due in un’altra. Gli sfollati sono decine. Alcuni residenti degli appartamenti ridotti in macerie sono riusciti a uscire illesi o lievemente feriti. Le persone evacuate sono già state spostate in alberghi della zona dal comune di Ravanusa.

Attorno all’una e trenta la prima donna, ottantenne, è stata tratta in salvo dalle macerie e portata via in barella dai soccorritori. Ha riportato diverse fratture ed è stata ricoverata in ospedale in pericolo di vita. Una seconda donna, una pensionata, è stata individuata poche ore dopo dai vigili del fuoco tra le macerie. I vigili del fuoco l’hanno liberata ed è stata soccorsa dal personale medico: le sue condizioni non sono gravi. Le persone al momento salvate sono Giuseppa Montana e Rosa Carmina.

I vigili del fuoco di Canicattì, Agrigento e Licata hanno domato le fiamme, ma la protezione civile regionale spiega che “sacche di gas della rete cittadina impediscono l’accesso in sicurezza sulle macerie”. Nell’area stanno lavorando anche tecnici Italgas per mettere in sicurezza la rete. Inoltre sono stati fatti intervenire i cani molecolari per le ricerche delle persone intrappolate tra e macerie.

In un appello postato sui social, il sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo ha lanciato un appello a “chiunque abbia pale, ruspe, autobotti e mezzi meccanici: ci dia una mano, è un disastro”. Numerose squadre di volontari della Protezione Civile, dei vigili del fuoco e della Croce Rossa, provenienti da diversi comuni dell’Agrigentino, hanno risposto all’appello recandosi a Ravanusa.