Quel profumo di donna nell’aria

Quel profumo di donna nell’aria ….

Di Vincenzo Calafiore

01 Dicembre 2021 Udine

Quel profumo di “ Donna” sospeso nell’aria è un vento forte, a volte troppo e, se riesce a prenderti, porta molto lontano in quegli “Altrove “ dove si è già vissuto o in qualche “ Altrove “  ancora da raggiungere,scoprire,

desiderare tanto da volerci  andare quasi da sempre.

E nulla potrà essere più vero, autentico, prezioso, del viaggio da compiere per raggiungerlo; l’altrove …  quel  “  senso ” in più che alimenta l’animo di quelle persone fragili che si identificano in un amore o in una crescita spirituale e non nella violenta sfida per la supremazia.

Vivere diversamente e senza amore sarà o è, o sarebbe, un’esperienza inutile come dell’uomo –tartaruga che si porta ovunque il suo bagaglio di cose inutili senza apprendere, né  comprendere che l’amore è l’altrove assoluto a cui andare, perché si coniughi il verbo amare, per poter dire: io amo! ;  allora se il viaggio è  “ Donna”  è un  – Altrove dell’anima –  e si può viaggiare nel corso di ogni esistenza, approdando o naufragando, di continuo ai lidi più distanti dal proprio io, o  cogliendo ogni propizia occasione per rendere il viaggio occasione di vita unica e irrepetibile.

Essenziale sarà comunque avventurarsi nel mondo “ Donna “ con  – animos – piuttosto che con la concretezza o la razionalità, solo così sarà – sogno -, meta, vita! Acquisendone man mano le essenze, diversamente il – viaggio – può rimanere esperienza fine a se stessa, un percorso pressoché inutile dell’uomo –tartaruga che portandosi dietro tutta l’inutile  violenza, finisce per spostarsi con tutta la sua inutile casa d’orrore, rimanendovi prigioniero ovunque si trovi.

Ecco perché si continuano ad uccidere donne…. Risaniamo poi le coscienze lasciando a terra delle inutili – scarpette rosse – a ricordarle e ricordare a noi stessi di non essere stati in grado di tutelarle con quella forma di giustizia, in questo caso con la pena di morte di chi si macchia di questo orrendo delitto ….. e questa non c’è !

Una società che non tutela la vita di una donna è una società ipocrita e condannata a disseminare date e scarpette rosse, candele e fiori, bla,bla, bla!

Si spiega così la facilità con cui si ricorre alla violenza e sopraffazione, eliminazione della donna, in questa orrenda nuvola di silenzio in cui da e come ostaggi si vive.

Ma c’è un silenzio che riempie molte pagine, quella del – tutti contenti in una memoria terribile e urgente –  nel cuore di chi diversamente cerca l’umanità in quell’insidioso viaggio nel vuoto delle anime  e nel frusciare angoscioso di pensieri, sorretti dalla malinconia di una vita diversa.

E’ questo un mondo cupo attraversato da millimetrici segnali tesi a evidenziare  una realtà ferità e una perplessa atmosfera ipnotica con cui lo guardiamo e lo attraversiamo senza alcuna reazione, senza onore, senza dignità.

Un cortocircuito di false visioni, azionato dal convulso mondo interiore

degli uomini -tartaruga, che riversa un inventario secco e glaciale dei dettagli e un rugginoso affanno visionario di un –altrove – che non esiste più.

Rapido il dolore si coagula, in brevi cenni solidali, una colonna sonora che non va oltre l’immagine inchiodata allo scatto d’umanità mancata.

Eppure alcune reazioni, lievi trasgressioni della linearità degli eventi, pennellate di colore nelle psicologie e interlineature filiformi di coscienze concorrono a trasmettere una forse vana speranza che svicola dolceamara nel lamento inutile e riprende il suo passo allestendo ambigue figure di legalità  negli sfondi sfilacciati in cineree sequenze impenetrabili!