Prisma: la Juve rischia di fare la fine del Chievo?

L’inchiesta “Prisma” della procura della Repubblica di Torino fa “tremare” la Juve. Se gli inquirenti accertassero la responsabilità dei sei dirigenti indagati e del club in tema di plusvalenze fittizie potrebbero esserci pesanti conseguenze. La prima questione riguarda i reati di falso in bilancio. Il fronte delle presunte “false comunicazioni di società quotate in borsa” e “false fatturazioni”, declinando le pene a seconda della gravità della violazione. Nella seconda si entra nell’ambito della giustizia sportiva. È sempre stato difficile stabilire con criteri oggettivi inattaccabili il valore economico di un calciatore e la conseguente iscrizione a bilancio.

Su questo discorso delle plusvalenze, e del loro ruolo funzionale a “coprire” i bilanci in rosso per poter dribblare i vincoli di correttezza gestionale e mantenere i requisiti per l’iscrizione ai campionati, la giustizia sportiva ha detto quasi sempre “vorrei ma non posso”. Ma c’è una vicenda che partì dallo stesso approfondimento. Nel 2018 la Corte d’Appello federale condannò il Chievo a tre punti di penalizzazione per “reiterata violazione ed elusione delle norme di prudenza e correttezza contabile”, decisione che fu confermata anche in sede di Collegio di garanzia. In quel caso fu respinto al mittente però una parte importante dell’impianto accusatorio della procura federale che chiedeva 15 punti di penalizzazione.

L’articolo 31 del Codice di giustizia della FIGC regola la materia. Ma viene affidata ai giudici una grande discrezionalità. Se si rimane sul piano del “fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali” o mettere in atto “comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica”, con l’eccezione di eventuali altre norme speciali e di violazioni in termini di licenza UEFA, ci si ferma alla ammenda con diffida nel comma 1. Ben più grave è la punizione prevista dal comma 2, che riguarda i comportamenti di “chi tenta di ottenere l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa”. Qui si va dai punti di penalizzazione fino all’esclusione dal campionato.

La Federcalcio lavora a norme più incisive. Si tratterebbe di uno scorporo degli incassi da plusvalenza, che non faccia pesare questa voce nell’analisi sugli equilibri dei bilanci. Una strada tuttavia complicata dal punto di vista normativo.