Perché Boris Johnson punta sulla sigaretta elettronica (e ha ragione)

La campana ha suonato, serve un cambiamento, in fretta. Il governo inglese, guidato dal Primo Ministro Boris Johnson, lo sa, e non perde tempo. Ecco perché continuerà a promuovere l’uso di prodotti alla nicotina alternativi al tabacco, come la sigaretta elettronica. Questo articolo, detto anche e-cig, viene visto da molti come la tanto desiderata soluzione per convincere milioni di persone nel mondo a smettere di fumare.

Ispirandosi al trend davvero incoraggiante del calo di fumatori fra le donne norvegesi, passati dal 30% all’1% in appena 20 anni, il Regno Unito si è convinto ad adottare adeguati provvedimenti per prendere parte attivamente alla lotta contro il fumo. Ecco perché Johnson ha iniziato a spingere sull’acceleratore, promuovendo sempre più terapie sostitutive al catrame e al monossido di carbonio e puntando proprio sulla sigaretta elettronica per fermare le morti provocate dal tabacco.

Il progetto riguarda solo l’Inghilterra. Scozia, Galles e Irlanda del Nord decideranno autonomamente se adeguarsi oppure no. In ogni caso, si tratta dello stato più densamente popolato del Regno Unito, con oltre l’80% dei sudditi di Sua Maestà. Il leone inglese quindi si fa carico del non semplice compito di fungere da esempio per il resto del mondo. Ma i primi risultati sono davvero incoraggianti

Guardando alle statistiche, nell’intero Regno Unito l’attività dello svapare (legata ai liquidi sigaretta elettronica) è già praticata da ben 4 milioni di persone (di cui 3,6 milioni residenti solo in Inghilterra) a fronte di 7 milioni di fumatori standard (circa il 14% della popolazione adulta), in calo costante negli ultimi decenni (nel 1974 la quota era pari al 45%).

Una proporzione da far invidia ai più grandi Paesi del mondo, dove si conta tuttora oltre un miliardo di persone ancora, purtroppo, dipendenti dalla sigaretta classica, dal sigaro o dalla pipa. Tutto ciò comunque non cancella la paura dell’impatto del fumo tradizionale sulla salute del popolo britannico. Stando alle stime, la Gran Bretagna conta almeno 64.000 morti all’anno.

Un demone che si può esorcizzare grazie alla sigaretta elettronica, uno strumento che può dare una svolta non da poco nel tobacco control. Le e-cig, così come gli snus, le bustine di nicotina e i riscaldatori di tabacco, sono molto più sicure, in quanto non si basano sulla combustione, evitando quindi di disperdere nei polmoni sostanze cancerogene e permettendo a chi non vuole o non riesce a smettere di fumare di ridurre il danno

Ma i segnali indicano che il Primo Ministro britannico e la sua squadra di governo continueranno a rafforzare le misure di scoraggiamento all’uso della sigaretta tradizionale, che vanno dai costi dei pacchetti (ben più elevati di quelli dell’Italia, causa una pesantissima tassazione ad hoc) fino all’ipotesi di estendere gli avvertimenti sul “fumo che uccide” a ogni singola sigaretta. Obiettivo: rendere l’Inghilterra una nazione smoking free già entro il 2030.