Non uno, ma tantissimi alberi per il futuro

L’importante progetto “Un albero per il futuro” ha fatto tappa all’Ipseoa “E. Gagliardi” di Vibo Valentia. Protagonisti gli studenti dell’indirizzo di Agraria e la squadra dei Carabinieri forestali, Reparto Biodiversità di Mongiana, guidati dal nuovo comandante Rocco Pelle

Scoprire la bellezza che la natura offre, in particolare una pianta, un fiore, è come immergersi nel mistero e nella meraviglia del creato. Sono tante le immagini simboliche legate al mito, alle religioni, all’arte e alla letteratura, che testimoniano il valore sacro delle piante, in relazione al contesto naturale e culturale. Pensiamo, ad esempio, alla sacralità dell’ulivo come emerge dal mito di Atena nella cultura greca, ma anche nella Bibbia.

Questi valori e significati, nella società attuale che ha come modello imperante il mito dei consumi, si sono persi. La natura viene sfruttata per trarre profitto ed è venuto meno il rispetto verso le piante e tutte le altre creature di Madre Terra. I problemi di inquinamento, il cambiamento climatico, la distruzione della biodiversità, hanno messo in crisi la sostenibilità ambientale. È necessario quindi ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema che si è creato in tanti secoli di evoluzione rotto con l’irrompere dell’era industriale che ha soppiantato la civiltà contadina, con la falsa convinzione che le risorse naturali potessero essere sfruttate in modo indiscriminato.

Da qualche anno siamo entrati in quello che naturalisti, geografi e scienziati hanno definito come Antropocene (l’era dell’uomo) in quanto il futuro delle nuove generazioni è legato alle attività umane  con un impatto determinante su tutto l’ecosistema del pianeta. Il nuovo corso della vita sulla terra dipende dalle scelte in tema di ecologia e ambiente che verranno adottate, per contenere la produzione di anidride carbonica (CO2)che viene immessa nell’atmosfera, responsabile dell’effetto serra e del surriscaldamento  terrestre (è stato calcolato che incide del 63%). Questo gas ha determinato la mutazione del clima sul nostro pianeta con conseguenze catastrofiche, come i processi di desertificazione, i fenomeni meteorologici estremi, il cambiamento delle stagioni, l’inquinamento della terra e dell’acqua; fenomeni che mettono a rischio la stessa sopravvivenza dell’uomo. Se non si prendono dei provvedimenti immediati e se non si cambia stile di vita nelle cosiddette società avanzate, secondo le previsioni fornite da modelli matematici, cresceranno le emergenze in tante parti del mondo. In sintesi, l’uomo post moderno, se non saprà adottare comportamenti degni della presunta evoluta intelligenza e vero progresso, sarà artefice della propria distruzione. Ciò significa che siamo di fronte ad una mancanza totale di lungimiranza e che gli attuali sistemi produttivi e modelli di comportamento, improntati al consumismo, devono ritornare ad essere sostenibili, e attuare delle misure capaci di invertire la rotta, come le fonti energetiche rinnovabili. E quale fonte energetica rinnovabile più importante se non gli alberi, i boschi e le foreste, che per avidità, per cecità, l’homo Sapiens Sapiens sta distruggendo? La risposta non può che essere una sola: gli uomini che hanno il potere di decidere le sorti dell’umanità, devono imparare a guardare con gli occhi dei bambini e delle future generazioni.

In questa visione illuminata e lungimirante stanno operando i Carabinieri della Forestale del Reparto Biodiversità, con il progetto “Un albero per il futuro” . Si tratta di un’operazione “monumentale” che coinvolge le scuole, a partire dalla Primaria fino agli istituti superiori e che si protrarrà per tre anni. Nel 2021 si prevede che verranno messe a dimora circa 60 mila piante boschive autoctone. L’idea alla base è quella di creare un bosco diffuso, piantando negli spazi adiacenti alle scuole delle piante tipiche del luogo (specie autoctone), e poi attraverso i nuovi sistemi informatici creare una mappa e conoscere in tempo reale quanti alberi sono stati messi a dimora, di che specie si tratta e quanta CO2 viene assorbita. È una vera campagna di salvezza per restituire un ambiente meno inquinato alle future generazioni. Con questi valori e principi i Carabinieri della forestale di Mongiana, con sede a Villa Vittoria, si sono presentati nella sede dell’Ipseoa “E. Gagliardi” di Vibo valentia venerdì 24 settembre. A guidare la squadra il comandante del reparto, maggiore Rocco Pelle, di recentissima nomina (ha ricevuto l’incarico il 20 settembre). Laureato in Scienze forestali con un percorso di carriera militare che lo ha portato ad avere una formazione anche sotto il profilo giuridico, in particolare in Guardia di finanza, il maggiore Rocco Pelle, nei primi anni al Corpo forestale dello Stato si è occupato di prevenzione nel campo agroalimentare. Ad accompagnarlo l’appuntato Maria Pia Rullo e il luogotenente Domenico Minichini (Responsabile settore Educazione ambientale). Oltre ai carabinieri, gli operatori (OTI) che hanno messo a dimora le piante, 10 lecci e 4 cerri, con georeferenziazione sul sito appositamente dedicato.  

Prima della piantumazione si è tenuto un incontro informativo e formativo a cui hanno partecipato le due classi dell’indirizzo agrario dell’Ipseoa “Gagliardi” (Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane), insieme al dirigente scolastico Pasquale Barbuto e al docente responsabile del progetto Domenico Villì.

Gli alberi che sono stati piantati saranno inseriti in una mappa digitale che comprende le scuole di tutta Italia e che si possono seguire sul sito www.unalberoperilfuturo.rgp.bio.it. Le piante sono state portate dal vivaio nazionale di Pieve Santo Stefano (Toscana), dove sono certificate e selezionate. Il sito, oltre alle informazioni sugli eventi e sulla cura delle specie, già 40 specie, con georeferenziazione, dà visibilità a livello mondiale.

Nel suo intervento il comandante Pelle ha illustrato il ruolo che hanno i Carabinieri forestali – nello specifico il Reparto biodiversità di cui è responsabile per l’intero territorio del Vibonese – per la salvaguardia dei boschi e dell’ambiente, non solo per la protezione delle riserve, ma anche con il compito di occuparsi della divulgazione ambientale e della formazione nelle scuole. Il reparto di Villa Vittoria a Mongiana gestisce anche la riserva naturale “Marchesale” che comprende 1700 ettari di bosco, rimasti demanio statale, anche se il reparto deriva dall’Azienda di Stato Foreste demaniali; ma nel passaggio delle competenze alle regioni, l’Azienda ha mantenuto i territori di pregio, per essere un modello gestionale per tutti gli altri proprietari sia pubblici che privati. In Calabria esistono 4 Reparti Biodiversità: oltre a Mongiana, Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza, che hanno altre riserve da gestire. Nel suo racconto il comandante Pelle si è soffermato sull’importanza della parola biodiversità e del progetto “Un albero per il futuro”:

“Questo nome magico fa parte del nostro vivere. Si è parlato di sviluppo sostenibile per le generazioni future, associando la parola biodiversità. Questo nome ci ha accompagnato già dai tempi del Corpo forestale dello Stato. Noi proveniamo dall’azienda di Stato foreste demaniali in seguito chiamati “Uffici territoriali per la biodiversità” fino al 31 dicembre 2016. Dal primo gennaio 2017 siamo stati accorpati all’Arma dei Carabinieri e diventati Reparti per la biodiversità. In Italia sono 28. Il nostro Reparto si compone di militari in divisa insieme alla grande componente del personale OTI, che li vedete oggi presenti come il caposquadra Vincenzo Crupi. Villa Vittoria è una struttura d’eccellenza – ha proseguito il maggiore Pelle – sia per la gestione della flora ma anche della fauna, perché oltre ai sentieri botanici, ci sono quelli faunistici. Se siamo qui è perché incaricati dal generale Davide De Laurentis, che coordina tutti i 28 reparti, con il compito di individuare le scuole a partire dalla primaria, dove andare a realizzare questo progetto. Il progetto si inserisce in una attività internazionale, in base agli accordi sui mutamenti climatici”.

L’investimento sull’attività di sostenibilità ambientale attraverso il progetto “Un albero per il futuro” si inserisce nei piani internazionali per contenere i mutamenti climatici in vista della conferenza ONU che si terrà a novembre in Scozia, a Glasgow (dal 31 ottobre al 2 novembre 2021) la ventiseiesima Conferenza sul clima (Cop 26) a distanza da 5 anni dagli accordi di Parigi. IL comandante Pelle in merito ha spiegato che tutti gli stati del mondo dovranno riprogrammare le proprie attività per contenere l’aumento della temperatura che sta causando uno sconvolgimento degli equilibri naturali.” In Italia in questi giorni si è tenuta una pre-Cop a Milano, (28 settembre, 2 ottobre) a cui hanno partecipato i vertici del Reparto Biodivesità (oltre al generale di Divisione Davide De Laurentis anche il colonnello Raffaele Pio Manicone, Direttore della Divisione centrale Corpo forestale di Roma). Nel corso del suo intervento, il comandante dei Carabinieri forestali del Reparto Biodivesità di Mongiana, ha sottolineato un aspetto molto interessante sotto il profilo ambientale, spiegando che c’è in atto un cambiamento di tendenza per quanto riguarda la gestione del territorio: “Mentre prima si piantavano specie esotiche, che hanno creato dei problemi gestionali, adesso nell’ottica della conservazione della biodiversità, si scelgono le specie nostre tipiche, frutto di milioni di anni di evoluzione, come il cerro e il leccio, piante che si sono adattate in equilibrio con l’ambiente, maggiormente resistente che non hanno bisogno di trattamenti  fitosanitari, nel bosco sono da evitare.”

Infine ha sentito il bisogno di esprimere un ringraziamento per l’accoglienza e fatto elogi per la struttura che ha a disposizione l’Ipseoa “Gagliardi”. Il maggiore Pelle ha confessato che è rimasto sorpreso nello scoprire un istituto con tutte queste potenzialità, “una vera eccellenza”, motivando così gli studenti: “Dovete essere fieri di far parte di questo istituto, della scelta fatta, perché vi dà la possibilità di inserirvi da subito nel lavoro, in quanto la Calabria è una terra a maggior vocazione agricola e turistica, rigogliosa di vegetazione, con un indice di boscosità che supera il 40 per cento.”

Nel suo intervento il dirigente scolastico Pasquale Barbuto ha ringraziato il comandante Pelle e tutta la squadra per essersi fatti artefici di questo importante progetto, che mira alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. Rivolgendosi agli studenti li ha invitati a curare le piante con la massima attenzione, con una esortazione: “Quello che il comandante ha spiegato è opportuno che ognuno di voi lo interiorizzi in ogni momento della vostra vita sia scolastica che sociale. La sostenibilità ambientale è fondamentale per il vostro futuro. Le trasformazioni che ci sono con tutte le problematiche relative all’ambiente si superano solo rispettando l’ecosistema”. Con questo spirito Barbuto, e richiamando le parole del maggiore Pelle, ha invitato gli studenti a portare avanti il progetto di vita, a credere nel percorso di studi che hanno scelto: “L’agricoltura ha bisogno di rinnovamento – ha concluso il dirigente scolastico del “Gagliardi” – di cura, di innovazione per trovare la giusta direzione. In questo noi faremo la nostra parte e sono certo che il Comandante Pelle e tutto il reparto biodiversità ci daranno una mano per crescere. Approfitteremo anche dell’opportunità che ci hanno dato per un interscambio formativo nella sede a Mongiana, a Villa Vittoria, che è un laboratorio importante per la vostra professionalità, un’officina dove imparare il mestiere, oltre a rappresentare un luogo di bellezza naturale e paesaggistica.”

Prima che si procedesse alla messa a dimora delle piante, il luogotenente Minichini ha fatto sapere che la squadra dei Carabinieri forestali del Reparto Biodiversità tornerà nell’istituto per svolgere una giornata formativa sull’ambiente e sul paesaggio boschivo; anche per presentare un altro progetto, “L’albero di Falcone”. Si tratta di una talea presa dalla pianta che si trova nel giardino dove abitava il giudice Giovanni Falcone a Palermo, che sta facendo il giro dell’Italia. Nel vivaio di Pieve Santo Stefano verranno generate tante piantine per portare la legalità nelle scuole: “Attraverso la talea noi avremmo qui le stesse caratteristiche botaniche del ficus di Falcone, la conservazione del patrimonio genetico. I vasi dove sono state messe le piante sono costituti da una fibra vegetale naturale, per tutelare l’ambiente per il vostro futuro, altrimenti che ambiente vi lasceremo? E non appena saranno disponibili queste piante – ha assicurato Minichini –  noi ritorneremo a fare una giornata non solo sull’ambiente ma anche sulla legalità”.