La domanda mondiale di molte merci ha superato la capacità di produzione

Effetti della ripresa economica: un aumento della domanda di beni di ogni tipo. Una delle conseguenze è la scarsità di materie prime, semilavorati e prodotti finiti con ripercussioni sui prezzi finali pagati dai consumatori. Le società che producono beni materiali ordinano i componenti per produrre i loro beni in base a due fattori: la domanda attuale e quella che si aspettano per il futuro prossimo.

L’aumento della domanda e l’attesa di una sua crescita ulteriore hanno portato tante imprese produttrici a comprare più materiali (semilavorati o materie prime) di quanti gliene servissero, per paura di rimanere senza. Alla crescita della domanda di merci da parte delle imprese si sono poi sommati gli effetti di calamità come l’incidente del Canale di Suez, la siccità che ha colpito i raccolti del Brasile o la gelata che ha paralizzato gli impianti petrolchimici nel centro degli Stati Uniti a febbraio. La combinazione di questi e altri fattori ha provocato un aumento del prezzo delle materie prime: dall’acciaio al rame, dal mais al caffè, dal petrolio al legname, la relativa scarsità di queste materie si è riflessa in un aumento di prezzi che non si vedeva dal 2011.

Scarsità e rincari delle materie prime si riflettono sui semilavorati. Se sale il prezzo del petrolio, oltre alla benzina sale anche il prezzo dei materiali plastici e di molti prodotti chimici suoi derivati. Lo stesso fenomeno interessa semilavorati di qualsiasi complessità, dal cartone per imballaggi ai microchip, la cui carenza sta mettendo in seria difficoltà intere industrie e ha portato la Corea del Sud a decidere di investire oltre 450 miliardi di dollari in 10 anni per ampliare la propria capacità produttiva di microprocessori.

L’aumento della domanda di materie prime e semilavorati non solo ne sta facendo salire il prezzo, ma sta mettendo a dura prova il sistema di trasporto mondiale, saturandone la capacità e facendone salire i costi per le aziende, il che si ripercuote a sua volta sul prezzo dei beni finiti. Il problema della scarsità di materie prime e semilavorati non è di facile soluzione, perché per poterne produrre di più, se gli impianti stanno già producendo a pieno regime, bisogna investire in nuovi impianti e nuovo personale, il che richiede soldi e tempo. Lo stesso vale per la capacità di trasporto: per aumentarla bisogna costruire più navi, il che richiede in media due o tre anni. Ecco perché non è facile dire quando questa situazione finirà.