Estate finita? In Italia tornano le mascherine all’aperto e le restrizioni: si parte dalla Sicilia

Un’onda gialla che parte dalla Sicilia, risale dalla Calabria e la Sardegna per poi estendersi verso tutta l’Italia. L’estate è finita e in Italia tornano le restrizioni preludio di nuovi lockdown. Nonostante la campagna vaccinale viaggia a gonfie vele, il Governo Draghi opera come quello Conte: scattano le restrizioni.

A pagare per prima dazio è la Sicilia che passa in zona gialla da lunedì per effetto dell’aumento dei ricoveri in degenza ordinaria e terapia intensiva. L’Isola ha raggiunto quota 20% la percentuale sull’occupazione dei posti letto in area non critica, mentre si attesta all’11% di occupazione quella delle terapie intensive.

Scampato il pericolo di un passaggio in fascia gialla per le altre regioni ritenute a rischio ad iniziare da Calabria e Sardegna. L’introduzione di nuove restrizioni per le 2 regioni sarà rinviata al 6 settembre. I numeri non sono allarmanti ma la Calabria rimane tra i territori più attenzionati perché sconta una sanità dimezzata. In base all’ultimo monitoraggio dell’Agenas crescono anche i numeri dell’Umbria: 9% per le terapie intensive e 8% per i reparti.

Sono 10 le Regioni/PPAA che risultano classificate a rischio moderato, mentre le restanti 11 Regioni risultano classificate a rischio basso: del primo gruppo fanno parte Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Pa Trento, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. In particolare, la Sicilia (ha superato le soglie per i ricoveri con 19.4% e le intensive con 12.1%), che dovrebbe diventare gialla da lunedì, è classificata a rischio moderato ma con “un’alta progressione di escalation nei prossimi 30 giorni.

In zona gialla non è prevista la reintroduzione del coprifuoco, né delle limitazioni agli spostamenti all’interno delle regioni o tra le regioni. La cattiva notizia è il ritorno dell’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Addio anche alle tavolate. In giallo infatti i ristoranti restano sì aperti, ma anche all’esterno non potranno far accomodare più di 4 persone al tavolo.

In base al decreto si potrà entrare con il Green Pass nei locali pubblici anche in caso di cambio di colore, “nelle zone gialla, arancione e rossa, laddove sia consentito e alle condizioni previste per le singole zone”. Per esempio in zona gialla, dove si può andare nei bar e nei ristoranti al chiuso fino alle 18, chi vorrà consumare seduto al tavolo dovrà presentare la Certificazione Verde. In zona arancione e rossa, invece, ristoranti, vinerie ed enoteche sono aperti solo per asporto e consegna a domicilio fino alle 22, mentre i bar sono aperti fino alle 18.

I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni.
In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.