Genova. Ripresa dopo nove anni l’attività del centro trapianti del San Martino

Giovanni Toti

“La ripresa del Centro trapianti del San Martino dopo nove anni è un momento importante per la sanità della Liguria. Complimenti a chi si è impegnato in queste due lunghe giornate. Il Policlinico ha consolidato la propria fiducia nel cuore dei liguri”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

“Il Presidente Toti aveva dato, tra gli incarichi del mio mandato, quello di riattivare il Centro Trapianti di Fegato del Policlinico San Martino, che non agiva più da 9 anni – ha detto Salvatore Giuffrida, direttore generale ospedale policlinico San Martino – Sin dall’inizio abbiamo cominciato a lavorare con la Direzione Strategica ed i collaboratori per riorganizzare il setting professionale. Passo passo siamo riusciti a riorganizzare, assumendo anche il personale necessario.

Nei vari briefing abbiamo man mano valutato tutto quello che era necessario, quello che era progredito e quello che mancava e, infine, ci è stato messo in disponibilità dalla Lombardia questo fegato in restituzione. Sono così partite le consuete procedure: alle 3 di questa mattina abbiamo ricevuto nulla osta all’utilizzo del fegato, che da Milano ha raggiunto Genova. L’equipe operatoria, nel suo complesso, ha agito e terminato l’intervento dopo circa 6 ore”.

“Dal punto di vista del coordinamento regionale, fare un trapianto di fegato non è un banale intervento chirurgico, ma un intervento che richiede un’organizzazione perfetta in tutto l’ospedale – ha detto Andrea Giannelli Castiglione, coordinatore del Centro regionale Trapianti – Non si è trattato di un’improvvisazione: c’è stata una lunga preparazione mirata a far ripartire un meccanismo che andava nuovamente oliato.

Dal mio punto di vista del coordinamento regionale, ha funzionato tutto alla perfezione. È un inizio di una nuova fase che vede una ripresa dei trapianti a San Martino, che si è riappropriato di un know-how che spettava ed era di diritto”.

La ‘macchina trapianti’ non si era mai davvero fermata: va ringraziato il dottor Andorno per aver mantenuto accesa questa fiamma. Le capacità, già presenti dentro San Martino, hanno fatto ripartire le procedure senza grandi difficoltà”.