Se questo è un insegnante: l’estrema prova del green pass

Il Governo ha imposto una tessera anticostituzionale, che viola i diritti fondamentali, come denuncia anche Magistratura Democratica. Siamo chiamati a fare Obiezione di Coscienza di fronte ad una sperimentazione che esporrebbe a rischi soprattutto bambini, adolescenti e giovani.   

Si sta mettendo a repentaglio non solo la loro vita, ma anche la democrazia del Paese, per motivi che ancora ignoriamo se non oscuri, in quanto non c’è alcuna coerenza dietro decisioni prese attraverso il green pass, in quanto i dati scientifici smentiscono un simile atto che sta scatenando la disperazione di molti genitori, provocando angoscia e paura.  Si percepisce, questa è l’impressione, che ci sia il tentativo strisciante di imporre decisioni che nulla hanno a che fare né con la Scienza né la logica. 

Il certificato – detto Green pass, D.L. 105 del 23 luglio e D.L. 111 del 6 agosto – che ha la pretesa di riaprire le porte delle scuole e dell’università, dei luoghi di cultura e dei vari locali in sicurezza, si prefigura come un atto che viola la Costituzione ed è in palese contrasto con la normativa europea in materia (regolamenti UE, 2021/953 e 2021/954 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021), con la Carta di Nizza, con il codice di Norimberga, con i diritti umani e la Dignità della persona, per le gravi discriminazioni che introduce.  Non esiste alcuna giustificazione di carattere scientifico per la sua imposizione (lo affermano anche scienziati apertamente schierati per la vaccinazione) e i dati che arrivano da Israele lo dimostrano, sotto shock perché il 68% dei ricoverati sono vaccinati con il ciclo completo. Quindi lo scopo non dichiarato dal Governo Draghi è spingere bambini, giovani e coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione a farlo, utilizzando l’arma della propaganda, della paura e del ricatto. Si sta creando un clima irrespirabile, un allarme sociale molto preoccupante che porta fuori dalla civiltà giuridica e civile questo Paese. Oltre all’attacco ai fondamentali diritti sanciti nella Costituzione, si è deciso, senza alcun principio di precauzione, di sacrificare anche degli innocenti: bambini, adolescenti e giovani, che inevitabilmente saranno esposti ad eventi avversi imprevedibili, provocati da questi farmaci che ancora sono in fase di sperimentazione. Lo si può leggere sul Sito del Senato della Repubblica (Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00388 – Pubblicato il 16 giugno 2021, nella seduta n. 337):

“Tutti gli studi di fase 3 sui vaccini COVID-19 sono in corso e non dovrebbero concludersi fino alla fine del 2022/inizio 2023. I vaccini sono, quindi, attualmente sperimentali con dati limitati sulla sicurezza degli adulti a breve termine e non disponibili (…). La tecnologia del vaccino mRNA completamente nuova, che non è mai stata precedentemente approvata per l’uso nell’uomo (…). I potenziali effetti a insorgenza tardiva possono richiedere mesi o anni per manifestarsi. Le limitate sperimentazioni sui bambini intraprese fino ad oggi sono totalmente sottodimensionate per escludere effetti collaterali non comuni ma gravi. I bambini hanno una vita davanti a loro e i loro sistemi immunologici e neurologici sono ancora in fase di sviluppo, il che li rende potenzialmente più vulnerabili agli effetti avversi rispetto agli adulti. Sono già state sollevate una serie di preoccupazioni specifiche, tra cui malattie autoimmuni e possibili effetti sulla placenta e sulla fertilità. Un articolo pubblicato di recente ha sollevato la possibilità che i vaccini mRNA possano innescare malattie neurodegenerative basate su prioni.”

 I dati scientifici rilevano che i minori non avranno alcun beneficio dal vaccino, ma solo rischi (lo affermano tra gli altri, l’organizzazione dei medici “IppocrateOrg”,  il premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier e il prof. Giovanni Frajese, endocrinologo e ricercatore, Università degli Studi di Roma – Tor Vergata).

E infine il D.L mette in croce soprattutto i Dirigenti (Presidi), non solo il personale scolastico e le famiglie, perché verranno addossate queste gravi responsabilità sulle loro spalle mentre il Governo si lava le mani.  E questo è assolutamente inaccettabile, perché i Dirigenti scolastici hanno dovuto affrontare un impresa titanica per assicurare la presenza in classe degli studenti, in tutto questo drammatico periodo di emergenza. 

Nella veste di insegnante che si assume delle responsabilità, ma soprattutto come essere umano sensibile al destino delle nuove generazioni, di fronte a questi potenziali pericoli, sarebbe importante praticare un’Obiezione di Coscienza e fare resistenza attraverso la parresia – la responsabilità delle parole e delle azioni – come ci ha insegnato don Lorenzo Milani nella “Lettera ai giudici” (1965) perché “l’obbedienza non è più una virtù” di fronte a leggi che riteniamo ingiuste.

… la cara e buona imagine paterna/ di voi quando nel mondo ad ora ad ora/ m’insegnavate come l’uom s’etterna:/ e quant’io l’abbia in grado , mentr’io vivo/ convien che ne la mia lingua si scerna” (Dante, Inferno, canto XV, vv. 83-87)

"E quando è l'ora non c'è scuola più grande che pagare di persona un'obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva... 
C'è un modo solo per uscire da questo macabro gioco di parole. Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è mai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno responsabile di tutto. A questo patto l'umanità potrà dire di avere avuto in questo secolo un progresso morale parallelo e proporzionale al suo progresso tecnico" (Lorenzo Milani, Lettera ai giudici, 1965)

So bene che le parole sono pietre che possono imprimere ma anche esprimere segni (insegnare appunto), come l’epitaffio che troviamo scolpito sulla lapide del grande poeta greco Nikos Kazantzakis: “Non spero nulla, non temo nulla, sono un uomo libero”. Per ciò ho il dovere e la responsabilità di non tacere. Non perché volessi scagliare le parole come pietre, ma per “scolpirle nel cuore”, come ha esortato Primo Levi in “Se questo è un uomo”. Perché altri hanno deciso di lapidare me e tanti come me, nel tentativo di far sanguinare la Dignità e i Diritti fondamentali sanciti nella Costituzione e nelle altre Carte. 
Lo scopo non dichiarato del passaporto sanitario annunciato per il mondo della scuola e dell'università, è quello di farci uscire dalla Civiltà giuridica e umana, calpestando i principi della democrazia, con l’estorsione, il ricatto, l’inganno, la propaganda e far retrocedere la società nella bieca barbarie. Il clima è diventato molto tossico, irrespirabile. Hanno sparso veleni, rabbia, angoscia e disperazione. Ed è obbrobrioso che chi dovrebbe difendere e tutelare l'armonia delle comunità e delle famiglie in un momento storico così drammatico, crei ad arte divisioni e tensioni sociali per scatenare gli istinti più biechi. Al Governo - ormai è chiaro anche a chi non vuol vedere e sentire - non interessa la salute dei cittadini, ma iniettare quello che viene allegramente definito vaccino. Forse non è stato un caso che si è scelto il 6 agosto per imporlo urbi et orbi. Giorno terribile per l’umanità con l’esplosione della bomba atomica e la distruzione della città di Hiroshima (il 9 agosto quella di Nagasaki), insieme alle molteplici atrocità che i nazifascisti hanno compiuto in precedenza con la complicità silente di molti o per paura o perché hanno tratto un complice ed esecrabile profitto personale.

Con questa memoria storica possiamo affermare che il Governo Draghi ha scelto un “bel giorno” per far espiare il castigo divino ai tanti “testardi” e indomiti “deficienti” che si sono presi la libertà di non sottoporsi al rito collettivo della miracolosa iniezione. Il potere ha bisogno di simboli per manifestare la sua potenza e prepotenza e per comminare la “giusta” punizione ai disubbidienti, rivoltosi e sovversivi. Le parole sono pietre ha scritto Carlo Levi.  Come quelle del prof. Beniamino Deidda (Direttore della scuola superiore di Magistratura). Il giurista è lapidario: “In questo Paese tutti ignorano il diritto”. E richiama articoli, sentenze e reati a partire da quello di estorsione (art. 629 codice penale): ‘O ti vaccini o ti licenzio’. E ancora rammenta che “il proprio corpo è inviolabile e la salute personale non è sacrificabile a tutela della salute pubblica” (Corte costituzionale, sentenza 308/1990); poi che “non è ammesso il sacrificio della salute individuale a vantaggio di quella collettiva”, perché “il diritto individuale alla salute è sempre salvo, anche a fronte della interesse collettivo generale”. Ed evoca Norimberga, 1945: “La somministrazione di farmaci contro la volontà del soggetto è un crimine contro l’umanità”; poi Oviedo 2000: “Un trattamento sanitario (come il vaccino) può essere praticato solo se l’interessato ha dato il suo consenso libero e informato.”. E la Costituzione? Art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento medico se non per disposizione di legge. La legge non può comunque violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.  Ma c’è altro, per esempio il Tribunale di Roma (sez. 6 civile, con ordinanza n. 45986/2020 R.G. del 16 dicembre 2020) che ha dichiarato illegittimi tutti i DPCM dal 31-01-2020 e “illegittimo lo stato di emergenza nel metodo e nel merito” e quindi “nulli tutti gli atti da esso scaturiti”. E ancora fa presente che il Decreto legge del 18 maggio 2021 n.65, istitutivo tra l’altro del green pass per le cerimonie civili, “non è stato convertito in legge nei termini previsti. In questi casi il D.L. decade con efficacia retroattiva.” Si sappia – conclude il prof. Deidda – che la legge proibisce che vengano rinnovate le norme di un D.L. non convertito. Questo, infatti, ce lo spiega molto chiaramente la Legge 400/88.”

L’obbedienza non è più una virtù

Risuona come non mai, in questo frangente così tenebroso per l’umanità e per la democrazia in Italia, il monito di don Lorenzo Milani, “L’obbedienza non è una virtù” (Lettera ai Giudici, 1965), contro ogni potere che impone leggi o provvedimenti palesemente ingiusti che ledono i fondamentali diritti costituzionali e umani. Per il priore di Barbiana al vertice deve esserci l’obiezione della Coscienza, altrimenti si entra nella catena della “mostruosità”, come ha spiegato Gunther Anders in “Noi figli di Eichmann” (1964). E allora dobbiamo avere come luce ed esempio magistrale coloro che si sono battuti per rivendicare la giustizia contro l’ingiustizia delle leggi. Immagine archetipica Antigone; ma anche contro la violazione dei diritti umani e la privazione della libertà come Gandhi, e in Italia l’esemplare figura di Danilo Dolci con la lotta non violenta e lo sciopero alla rovescia in Sicilia, di fronte alla criminalità mafiosa e istituzionale che avevano ridotto molte famiglie alla miseria e alla fame, a tal punto che aveva provocato la morte del piccolo Benedetto Barretta per denutrizione (Trappeto, 1° ottobre 1952).   

Come il sottoscritto tanti insegnanti, docenti e cittadini non vogliono essere “figli di Eichmann” piegando la testa a ordini e imposizioni che violano la Costituzione e che sono disumani. Ogni regime autoritario che si rispetti, la storia ce lo insegna, come primo atto toglie la dignità, utilizzando la marchiatura, la paura, la propaganda e la tecnica del capro espiatorio. Ed è quello che sta accadendo sotto gli occhi indifferenti o distratti dell’opinione pubblica, ben addomesticata dal potere propagandistico dei media asserviti. Ed ogni regime che si rispetti scatena la guerra tra guelfi e ghibellini, tra bianchi e neri e concentra l’attenzione sulla pagliuzza dei presunti untori (ritorna la “Storia della colonna infame” il saggio-appendice ai Promessi sposi di Manzoni) per non far vedere la trave. Dividi et impera. Ne sa qualcosa Dante. E come ogni dominio dispotico e autoritario che si rispetti, è necessario per prima cosa anestetizzare la cultura, assuefare l’informazione non allineata, e soprattutto “irreggimentare” e indottrinare gli insegnanti. Ecco perché si devono munire di una tessera, simile a quella che è stata utilizzata, al tempo che fu, dal fascismo: per mangiare, per lavorare, per divertirsi e anche per respirare, usando come pretesto, la gloria della patria e il mito della grandezza della razza “padrona”.  

La semplice e drammatica riflessione è questa: ma che cosa potrebbe insegnare un docente che perde la propria dignità e non esercita il pensiero critico, il dubbio, come ha auspicato Norberto Bobbio quando ha spiegato che “il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze” (Politica e cultura, 1955). Dove sono le certezze scientifiche sbandierate quando gli stessi “scienziati” sono divisi e cambiano versione scientifica con lo spirare del vento? E siamo spettatori increduli di come la Costituzione, su cui hanno giurato i ministri e tutti i parlamentari, venga tradita in modo così spregiudicato. E accade che mentre i cittadini devono sottostare ai divini decreti, in Parlamento non è richiesto nessun pass e si concedono in modo autocratico i privilegi della casta e ogni libertà, anche quella di toglierla al popolo sovrano. La chiamano responsabilità. Addirittura una ministra così arguta, ha dichiarato che i vaccini ci restituiscono la libertà. L’ipocrisia diventa oltraggio, menzogna e mortifica la vera scienza e i veri scienziati che faticano a farsi ascoltare. La disinformazione impera così come l’inganno.  Chiamano vaccino un trattamento sanitario sperimentale approvato in emergenza, e definiscono campagna di immunizzazione l’iniezione di un siero che non immunizza. Insomma, siamo contenti di essere presi in giro e facciamo finta di recitare sul palcoscenico mediatico la parte della bisbetica domata. E chi “responsabilmente” denuncia questa campagna di mistificazione, è sottoposto alla purga, epurato e mandato al confino, perché non infetti la purezza del virus. Forse molti di noi sono convinti che la lotta per la Resistenza contro i regimi autoritari sia stata solo una parentesi della seconda guerra mondiale è che non resiste di fronte all’effetto obliante di sua altezza il dux in formato vax.

Il potente connubio Armi e Farmaci

Non è questione di essere si-vax o no-vax: in mezzo c’è il pensiero, il logos, la logica, la capacità di mettere insieme le tessere del mosaico. Questi atti nulla hanno a che vedere con le verità scientifiche. Sono molto bravi i comunicatori del regime a polarizzare come i manichei ogni tentativo di fare chiarezza. Nonostante sia alla luce del sole la sperimentazione sociale per capire fin dove la narcotizzazione delle coscienze possa arrivare e quindi tastare il polso alla reazione (Platone lo aveva profetizzato con il mito della caverna e il linguista Noam Chomsky lo ha ridefinito con il principio della rana bollita), i Signori della guerra che abbiamo al governo del Paese (vi ricordate di Bob Dylan e la sua Masters of War?) si spingono ancora oltre. Non solo calpestano i principi della Costituzione ma continuano a violare la legge n. 185 del 9 luglio 1990 sulla scia del mitico Renzi (sotto il suo governo le esportazioni italiane di armamenti hanno raggiunto 14,6 miliardi di euro, con un aumento dell’85,7% rispetto ai 7,9 miliardi del 2015), poi hanno continuato in spregio alle leggi dello Stato con il governo Conte 1 e Conte 2 a cui si è aggiunto l’attuale, retto da super Mario: massima libertà alla produzione di armi, mentre le altre attività chiuse, e i cittadini a coabitare nel labirinto in compagnia del minotauro. Coniugare armi e farmaci è l’accoppiata vincente del neocapitalismo finanziario, con immensi e immani profitti per accrescere il PIL della ristretta oligarchia dei plutocrati (immensi capitali ben racchiusi in pochissime mani che decidono il destino dell’umanità). Chissà quanti sono a conoscenza che parte di questo arsenale bellico è stato forgiato per essere offerto come “riscatto” (4 miliardi di euro) al nemico dichiarato, il “democratico” Egitto, dopo il pugno di ferro del governo italico per il caso Regeni e quello di Zaki ( basta chiedere all’egregio Ministro degli Esteri degli Esteri Luigi Di Maio). Di fronte al Dio degli eserciti tutte le porte si aprono e anche i porti per combattere il terrificante e diabolico virus della Sars-CoV-2. Lo hanno ripetuto fino allo spasmo che siamo in guerra. Per rinfrescare la memoria questi sono i numeri nel documento programmatico della Difesa nel triennio 2020-2022 con i fondi della legge di bilancio destinati alle spese militari: fino al 2025 prevede nuovi aerei per 11 miliardi di euro, navi e sottomarini per 4 miliardi e 100 milioni di euro, elicotteri 2 miliardi, blindati un miliardo e 500 milioni di euro. Tra i nuovi acquisti ci sono anche 8 Galstrean G550, aerei spia americano modificati da una società israeliana per effettuare sorveglianza aerea, intercettazioni attività di intelligence, “dei giochini” da 007 con le ali che pagheremo in tre trance, subito 1 miliardo e 223 milioni di euro. Con l’ultima legge di bilancio votata a fine 2020, il bilancio annuale della difesa è passato da 22 miliardi e 940 milioni a 24 miliardi e 580 milioni di euro.

Non a caso abbiamo il generale Francesco Paolo Figliolo a guidare le armate contro il Covid. È questa la scienza e la coscienza che maestri, insegnanti, docenti devono prima imparare e poi trasmettere nei vasi dei giovani, non certo come aveva esortato Plutarco: “I giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere”.

La violazione della sacralità dei bambini: un atto che grida vendetta al cospetto di Dio

La bambina di Pompei

Poiché l’angoscia di ciascuno è la nostra
ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
che ti sei stretta convulsamente a tua madre
quasi volessi ripenetrare in lei
quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
Invano, perché l’aria volta in veleno
è filtrata a cercarti per le finestre serrate
della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
a incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
agonia senza fine, terribile testimonianza
di quanto importi agli dei l’orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
della fanciulla d’Olanda murata fra quattro mura
che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
la sua cenere muta è stata dispersa dal vento,
la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
vittima sacrificata sull’altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
tristi custodi segreti del tuono definitivo,
ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.

(Primo Levi)

Non è che per caso questi “potenti della terra e padroni di nuovi veleni” volessero usare bambini e giovani come cavie? Ma questo sarebbe terribile! Gli scienziati liberi e con coscienza sono molto preoccupati. I Governi invece hanno una loro scienza politica che risponde ad altre leggi. E allora è necessario ribellarsi con tutte le forze di fronte a questo possibile scempio che si vuole perpetrare nei confronti delle nuove generazioni come ha esortato a fare il premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini: “… non bisogna rassegnarsi alla mediocrità, ma coltivare il coraggio di ribellarsi”.  I dati scientifici hanno escluso qualsiasi conseguenza di carattere sanitario per i giovani, un rischio infinitesimale, in quanto non sono soggetti a sviluppare la malattia. Eppure li stanno spingendo a farsi iniettare il farmaco affinché non trasmettino agli adulti il virus, cioè sacrificarli a rischi incalcolabili. Ma è acclarato che questi sieri non immunizzano. Perché questo accanimento anche con i più inermi, perché si vuole violare la loro sacralità? Come è lontano dai loro cuori e dai loro occhi l’apostrofe che troviamo nei vangeli (Luca 17, 1-4): “E’ impossibile che non avvengano degli scandali, ma guai a colui per cui avvengono. Meglio sarebbe per lui che gli fosse legata una macina da mulino al collo e fosse gettato in mare, anziché essere di scandalo ad uno solo di questi piccoli”. 

Chiedete, tra gli altri, al prof Giovanni Frajese (endocrinologo, ricercatore e prof. Università degli Studi di Roma – Tor Vergata) che ha dichiarato in un congresso che “non vaccinerà sua figlia” perché sarebbe irresponsabile con i dati scientifici che si hanno a disposizione, andare a iniettare il siero ai giovani non sapendo quali gli effetti avversi potranno avere nel breve e lungo periodo. E’ estremamente preoccupato per come sono state condotte le sperimentazioni di questo nuovo farmaco genico, una categoria di vaccino a mRna messaggero e a Dna che usano una tecnologia completamente nuova (anche se brevettata nel 1987). Ha sottolineato che non è per niente assimilabile ai precedenti vaccini; e questo è un elemento che non è stato preso in considerazione in modo serio. Per fare presto c’era bisogno di accelerare il processo. Quindi sono stati saltati alcuni importanti trial clinici. Hanno fatto una scommessa con il vaccino a mRNA per ridurre i tempi a tal punto che non ci sono neanche le linee guida all’agenzia europea del farmaco, EMA.

Ogni uomo di cultura deve seminare dubbi. Lo hanno fatto per primi i Fisici dei Quanti demolendo tutte le certezze della fisica classica e umilmente, umanamente, cerco di farlo anch’io, perché quando incrocerò gli occhi di un bambino e dei giovani, non dovrò sentirmi un verme. Come potrei insegnare, e cosa dovrei insegnare, se lasciassi che si violi la loro dignità (artt. 2, 3 della Costituzione) insieme a tutte le altre Carte e Dichiarazioni come sancito nella Dichiarazione dei diritti umani e nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989?         

Il grande inganno: il passaporto (green pass) non è una misura di carattere sanitario 

Ormai è certo: anche i vaccinati possono contagiarsi ed essere contagiosi. Lo ha spiegato uno dei massimi esperti a livello internazionale, Antony Fauci: “I dati sono chiari ora che abbiamo la variante Delta. Questo ha cambiato completamente lo scenario. Perché se guardiamo a livello del virus, nelle mucose delle persone vaccinate, che vengono contagiate da un’infezione Delta, è esattamente lo stesso livello di carica virale in una persona non vaccinata che è infetta. Questo è il problema. Questi dati sono stati molto convincenti ed è questo che ha determinato il cambiamento della linea nell’orientamento CDC”.

Le parole del noto immunologo statunitense, considerato il numero uno nel campo, ha smentito in modo clamoroso il plateale tentativo di mistificazione del presidente del Consiglio Mario Draghi:  “Il green pass è una misura con cui gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, divertirsi andare al ristorante a partecipare a spettacoli all’aperto, al chiuso con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose”. È aggiungendo, in stile apocalittico, una falsificazione scientifica: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, ti ammali, contagi lui lei muore. Questo è. Secondo: senza vaccinazione si deve chiudere, tutto di nuovo…”

Come possiamo fidarci di quest’uomo, nella veste di Presidente del Consiglio, che invece di creare armonia e fiducia tra i cittadini, instilla il sospetto e l’inganno generando allarme sociale. Addirittura l’agguerrito virologo Roberto Burione, avanguardia dei corazzieri per la vaccinazione (che ha definito “sorci” le persone non vaccinate) e star dei social e della televisione, ha spiegato che i vaccinati favoriscono la diffusione delle varianti: 

“A un certo punto è arrivato in tempo record e nel pieno della pandemia, per la prima volta nella storia dell’Uomo, un vaccino molto efficace. A questo punto la variante conveniente per il virus non è più solo quella che si diffonde di più, ma anche quella che riesce a infettare i già vaccinati. Una simile variante, in assenza di vaccino, non avrebbe alcun vantaggio e non emergerebbe mai. Ma in presenza di vaccinati potrebbe emergere. Quindi, in un certo senso, è la vaccinazione a tappeto a creare le condizioni nelle quali un virus resistente potrebbe emergere. Però -avverte- non fate l’errore di considerare questo un effetto negativo dei vaccini: senza vaccini la variante non potrebbe emergere semplicemente perché troverebbe la strada libera verso il contagiare tutto il mondo. Il vaccino è un ostacolo che il virus prova a superare con una variante. Ci riuscirà? Questo non possiamo saperlo”.

E poi l’altra punta di diamante della squadra delle star televisive, l’infettivologo Matteo Bassetti, ha sorpreso per le sue uscite in stile epico: “La variante Delta è come un semplice raffreddore ma sono contento se si usa per fare terrorismo per vaccinare la gente”.

Non poteva mancare nella rassegna dei rassegnati, il microbiologo Andrea Crisanti, che in tono molto dimesso e quasi intimidito, ha riconosciuto che il Green Pass “ non è uno strumento di sanità pubblica ma uno strumento che serve per convincere le persone a vaccinarsi” bollandolo come “una decisione politica che non ha nessuna coerenza con le misure di sanità” e che bastano le mascherine FFP2 per abbattere “la trasmissione del virus del 98%, una percentuale elevatissima”.

Anche Walter Ricciardi (Presidente della Federazione mondiale di sanità pubblica e consigliere del Ministro della Salute Speranza) nella trasmissione “In Onda” su La 7 con Concita De Gregorio (del 15 luglio scorso), si è lasciato scappare una verità che ha colto di sorpresa gli agguerriti arcieri, naturalmente oscurata dalla manipolazione mediatica di regime (il cosiddetto mainstream):

“Le varianti sono centinaia se non migliaia, in realtà. C’è un sistema di coordinamento che ogni giorno ne censisce alcune che sono preoccupanti e che vengono identificate e monitorate (…) Le varianti derivano dal fatto, per esempio, che il virus trovando un soggetto vaccinato – che quindi in qualche modo gli resiste – cerca di identificare delle strade per aggirare la vaccinazione. È una battaglia eterna quella tra i virus e l’uomo, perché i virus si devono impadronire delle cellule umane per riprodursi”.

Pensate che nella stessa trasmissione il “grande” filosofo e pensatore Umberto Galimberti ha affermato che i non vaccinati “andrebbero ricoverati”.  E a completare il menu succulento una variante Delta del giornalismo italico, David Parenzo che ha invitato i rider a sputare nel cibo che consegnano ai novax. Insomma, si respira “alta cultura” scientifica come si può ben capire e spirito dialettico raffinato, con il nobile intento di rispettare la dignità dell’essere umano e delle altrui scelte. Un bel miscuglio di rancore e odio gratuito come reazione o concrezione avversa non ancora identificata dalla scienza, come ha dimostrato questo esimio professore, Umberto Galimberti, autore di tante opere tra cui il corposo Psiche e Techné, che invito l’eminente cattedratico a rileggersi in modo approfondito, a partire dalla citazione che apre il libro, tratta da Platone (Cratilo): “Téchne deriva da héxis nou che significa: esser padrone e disporre della propria mente”.  Evidentemente, alla luce delle sue simpatiche affermazioni sui non vaccinati, ci viene il dubbio che non sia farina del suo sacco; oppure siamo nel campo che ha ben coltivato Erasmo da Rotterdam con l’Elogio della follia.      

E allora, qual è l’oscura logica del green pass? Siamo sicuri che ci sia una logica?

A fare da controcanto al D.L. 111 del 6 agosto 2021 che istituisce il passaporto sanitario, il parlamento europeo:

“Si richiede agli Stati una corretta campagna di informazione, soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza e ai possibili effetti indesiderati, in modo da assicurare una scelta consapevole e libera, senza alcuna forma di discriminazione o svantaggio per coloro che decideranno di non sottoporsi al vaccino”, sottolineando che eventuali certificazioni vaccinali “dovranno avere solo la scopo di monitoraggio”. Per cui “e’ necessario evitare la discriminazione diretta e indiretta di persone che non sono vaccinate.” (Consiglio d’Europa, risoluzione 2361/2021).

Sotto il profilo giuridico si pone la questione del contrasto con la legislazione europea per il principio del primato del Diritto europeo  con quello interno, oltreché con la carta fondamentale dell’UE stipulata a Nizza (12 dicembre 2007) ma anche con i 10 principi sanciti nel Codice di Norimberga (1950). E si profila l’ipotesi di crimini contro l’umanità. Tra i tanti che si sono espressi per le criticità che presenta il DL che istituisce il Green pass violando la Costituzione, riportiamo quello dell’avvocato Lillo Massimiliano Musso:

“Draghi ha firmato un DL per il Green Pass, non deliberato dalle Camere. Non è possibile istituire un obbligo di tale portata per DL, la nostra Costituzione lo vieta! Lo prevede solo dopo la delibera di una legge approvata dalle camere e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. E infatti, il testo del DL di Draghi, per scritto non cita mai che è obbligatorio. Ma a parole si sta facendo credere che l’obbligo ci sia e che entri in vigore dal 5 agosto. Il green pass, quindi, non è obbligatorio, non è una legge e, allo stato attuale non ha nessun valore, come invece vogliono far credere. Si tratta invece dell’ennesimo esperimento sociale, perché vogliono farvi preoccupare preventivamente sul fatto che non potete fare nulla se non lo avete. Ovvio, però che se la gente lo accetta il suo uso verrà esteso sempre di più, perché puntano alla “consuetudine”, dove non possono arrivare con la legge. Il DL infatti, non cita in nessuna parte in modo esplicito l’obbligo, perché violerebbe gli artt. 13 e 16 della Costituzione. Così come chiunque lo richieda e lo ponga come obbligo allo stato attuale violerebbe i due articoli della Costituzione”.

Intanto aspettiamo fiduciosi e speranzosi di capire come si comporterà il massimo garante della nostra Costituzione e rappresentate dell’Unità nazionale, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.   

 Insomma, una elaborata “mistica” strategicamente studiata da questo Governo e da Draghi, diventato per investituro per virtù dello spirito del Colle (come fu al tempo di Re Giorgio con il salvatore della patria dei potenti, Mario Monti) il nuovo messia a cui bisogna affidare ad occhi chiusi la nostra vita e il nostro corpo, affinché lo possa plasmare a sua immagine e somiglianza. E i ministri, parlamentari e tutto il coro mediatico, ad omaggiare la sua maestà in perfetto stile feudale: “Ahi serva Italia, di dolore ostello,/ nave senza nocchiero in gran tempesta,/ non donna di province, ma bordello!” (Dante, Purgatorio, IV canto). Quanta profezia nei versi del Sommo Poeta a 700 anni dalla sua scomparsa!  E si riversano come acqua fresca, limpida e tersa negli occhi e nell’anima, altri versi che sublimano i limiti della nostra umana esperienza in questo augusto tempo:“Trasumanar significar per verba/ non si poria; però l’essemplo basti/ a cui esperienza grazia serba”  (Paradiso, Canto I).