Industria del gioco d’azzardo: i numeri del boom

Il gioco d’azzardo in Italia è una realtà in continua crescita, come dimostrano anche i dati pubblicati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha presentato nel 2020 la nuova edizione del Libro Blu. Un documento chiave per capire il trend di questo fenomeno, perché fornisce dettagli sul volume del denaro giocato nel 2019. Il primo dato che emerge consiste nell’aumento di giocatori e puntate che è stato pari al 3,5 per cento rispetto all’anno precedente per un totale di 110,54 miliardi di euro. Secondo il Libro Blu la raccolta pro capite, che viene calcolata sul numero degli adulti maggiorenni residenti nel nostro Paese, è stata pari a 2.180 euro all’anno, anche perché la spesa è aumentata rispetto al passato come del resto gli incassi per lo Stato, che ha visto un incremento del 9,5 per cento pari a 11,4 miliardi.

Un trend in crescita da anni

I risultati del 2019, del resto, non sono stati una sorpresa, ma solo la conferma di un trend che è andato crescendo dal 2015 in poi, puntando sulla passione per le slot, il poker e il blackjack. Nel’arco di cinque anni, infatti, si parla di un aumento del 25,3 per cento della raccolta, ovvero l’ammontare complessivo delle puntate effettuate dai giocatori. Un aumento del 14,4 per cento è stato invece registrato per la spesa, cioè le perdite dei giocatori che si calcolano facendo la differenza tra la raccolta e le vincite. Ancora, nello stesso periodo di tempo è stato individuato un incremento del 29,5 per cento dell’erario, cioè l’ammontare che finisce poi per entrare nelle casse pubbliche: una bella fetta di questo fenomeno.

Sul podio finisce l’Abruzzo

Ma quali sono le regioni che sono state coinvolte maggiormente in questa nuova tendenza? Secondo i dati del Libro blu che riguardano solo la rete fisica (pari a 74,1 miliardi di euro), escludendo quindi il comparto del gioco online, i dati del consumo pro-capite di gioco d’azzardo legale, vedono finire sul podio l’Abruzzo, seguito dalla Lombardia e dalla Campania. A chiudere la graduatoria sono la Calabria, la Basilicata e la Valle d’Aosta, mentre la media nazionale è di 1.463 euro a testa.

Tra i giochi preferiti ci sono le slot machine

Risulta interessante anche considerare quali sono i “giochi” preferiti dagli italiani. In generale si può dire che slot machine e VideoLottery sono i più utilizzati visto che nel 2019 hanno raccolto il 63 per cento delle giocate complessive in sale e casinò, per un totale di 46,7 miliardi di euro. A seguire nella classifica sono le Lotterie, categoria cui vanno ascritti anche i Gratta e Vinci, con più di 9 miliardi di euro di giocate (che sono pari al 12,4 del totale) e le varie forme di Lotto, su cui gli italiani hanno investito in tutto 8 miliardi, ovvero il 10,8 per cento del totale.

Aumento da record nell’on line

Dati che riguardano la rete fisica, ovvero quella rappresentata da bar, locali pubblici, sale gioco e casinò e che rimangono importanti per quanto in anni recenti a dare la spinta al settore sia stato anche il fenomeno del gioco on line. Il fatto di poter tentare la sorte da qualunque luogo e in qualunque momento grazie al telefono cellulare e alla connessione a Internet ha davvero avvicinato al concetto del gioco anche persone che prima non se ne erano mai interessate. Tanto che secondo i dati del Libro blu adesso il 33 per cento della raccolta totale in Italia arriva proprio da questa formula innovativa. Nel 2019 quello che gli esperti chiamano il gioco a distanza ha portato a una raccolta di 36,4 miliardi di euro, che risulta del 16 per cento superiore all’anno precedente.

Un terzo dei giocatori sta a distanza

Ormai un terzo delle giocate italiane corre in Rete e l’aumento nel settore del gioco on line è stato davvero sorprendente. Secondo le statistiche, infatti, negli ultimi quattro anni si è registrato un aumento complessivo del 70 per cento: una specie di record, che peraltro rispecchia dati simili a quelli registrati anche nel resto d’Europa. Nel gioco a distanza, però, a prevalere non solo le slot machine ma i giochi di carte o i giochi di sorte, con una percentuale vicina al 65 per cento della raccolta totale. Anche i giochi a base sportiva, per la verità, si stanno facendo spazio, mentre il poker rimane costante ma non sembra aver beneficiato di questo slancio, registrato per altre proposte ludiche.