Casali del Manco (CS). Ente Locale e Associazione Culturale ‘Terra Bruzia’ impegnati in una riuscita riflessione su: “Bullismo e Cyberbullismo”.

   “ Il  Bullismo è Terribile “! 

Robert CARLYLE – Attore e Regista scozzese.

“ Occorre lavorare, nell’ottica collegiale, per costituire un Osservatorio su Bullismo, Cyberbullismo e Cybersecurity,non solo come ‘Centrale di Ascolto’ ma quale Organismo capace di costantemente monitorare e studiare Fenomeni interdipendenti”!

La proposta è stata avanzata, nel corso dei lavori, dall’Associazione Culturale ‘Terra Bruzia’, con sede a Casali del Manco(CS). Sodalizio, questo, sorto nel 2019 e che ha già al suo attivo meritorie attività sviluppatesi in termini di vicinanza e iniziative di coesione e valorizzazione territoriale, sul benessere di Comunità. ‘Terra Bruzia’,inoltre, è punto informativo (Ei-Point) dell’Università Mercatorum – Roma.

L’Associazione Culturale ‘TERRA BRUZIA’ è Punto Informativo ( Ei Point) dell’Università Mercatorum-Roma.

Merita adeguata divulgazione  l’Iniziativa, la cui attualità è ineludibilmente connessa ad una gigante realtà dell’odierna società. Argomenti di sicuro interesse  e di palpitante attualità che occorre dibattere sistematicamente e razionalmente, soprattutto se inquadrato in un Progetto Educativo-Formativo-Divulgativo, da svolgere a più voci e con il coinvolgimento di più Realtà.

In tale ottica, s’è recentemente svolta – su iniziativa congiunta dell’Amministrazione Comunale di Casali del Manco e l’Associazione Culturale ‘Terra Bruzia –  nel magnifico chiostro del Complesso Conventuale di San Francesco della località Pedace di Casali del Manco(CS), una  spettacolare struttura monastica incastonata in uno scenario naturale di  indomita  suggestione  e peculiarità ambientale.

Il Tema dell’ Incontro ?  “ Bullismo e Cyberbullismo” ! Presentato  come: Convegno di formazione e approfondimento, con interventi di osservazione, prevenzione e trattamento.

Il Programma dell’Evento di Casali del Manco-Pedace(CS) che si è svolto nel Suggestivo Convento di San Francesco di Paola.

Il Programma dei lavori, anche in considerazione dell’ampiezza degli argomenti, dell’interdipendenza e multidisciplinarietà dei fenomeni, oggetto dell’incontro, ha visto impegnati, con dettagliati e mirati interventi: Cristian Caruso, Pscicologo Clinico; Elvira Bove, Avvocato;Giuseppina Cundari, Medico Specialista in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Psicoterapeuta. Per l’Amministrazione comunale casalina ha partecipato l’Assessore alle Politiche Sociali, Francesca Pisani.

Nell’aprire i lavori del Convegno, l’Assessore Francesca Pisani ha posto l’accento sull’importanza del confronto, a più livelli articolato con specificità professionali molto appropriate per affrontare temi delicati, complessi e che richiedono un intervento costante e programmato di una ‘Rete Istituzionale’, in cui sono chiamati ad interagire le principali Agenzie Educative, la Società Civile, il mondo del Volontariato socio-culturale attivo. Ha assicurato il suo personale impegno, sia nell’ambito dell’Ente Locale, sia a Scuola, ritenendo le due realtà pubbliche punti cruciali per favorire ogni processo educativo-formativo per arginare entrambi i fenomeni.

Il Tavolo dei Lavori del Convegno:”Bullismo e Cyberbullismo” – Da Sin.: Francesca PISANI, Giuseppina CUNDARI, Cristian CARUSO ed Elvira BOVE.

La successione degli interventi specialistici, assicurati dai relatori indiati nel programma, ha contribuito a fornire un quadro piuttosto ampio dell’incidenza dei Fenomeni “Bullismo e Cyberbullismo”, cui spesso si associa il Mobbing, indicandone la incidenza, la diffusione, il coinvolgimento di Realtà diverse: dalla Famiglia ( genitori), al mondo della Scuola (docenti), alle Forze dell’ Ordine, ai Centri di Prevenzione e Assistenza, ai Gruppi di Ascolto che , seppur con difficoltà, stanno sorgendo in più parti d’Italia. Fenomeni dai riflessi multipli, come è stato opportunamente sottolineato, che implicano un intervento programmato e metodico di una collegialità professionale a ciò predisposta.

Comunicazione e Strumenti di Prevenzione dai Fenomeni, spesso, associati ed alleati a creare malessere.

Giuseppina Cundari, ha svolto una organica relazione spiegando l’origine dei fenomeni, la incidenza della loro diffusione ed il ‘terreno fertile’ dove attecchiscono di più, affermando che i bimbi non ‘ nascono bulli’, ma che il più delle volte sono taluni ambienti con deficit di civismo e di cultura che ‘inducono a praticare il bullismo’. Ha fatto altresì riferimento alla casistica di Bullismo e Cyberbullismo, citando alcune proiezioni dell’OMS che – ha riferito –  non inducono all’ottimismo e che, pertanto, occorre al più presto consolidare la ‘Rete Istituzionale’ che dovrà svolgere un paziente e costante lavoro, non solo di vigilanza, ma di organica prevenzione, da svolgere ad ogni livello.

La Relatriceharicordato la definizione di Bullismo che si caratterizza come un comportamento di aggressione e prevaricazione, singola o di gruppo, che viene esercitata da parte di bambini/ragazzi definiti bulli, in maniera continuativa nei confronti di bambini/ragazzi più deboli definiti vittime. Secondo indagini ISTAT sui comportamenti offensivi e violenti tra ragazzi di 11/17 anni, più del 50% è stata vittima di episodi offensivi, violenti e irrispettosi da parte dei coetanei.

Il Bullismo si manifesta attraverso premeditate e continue sopraffazioni e prepotenze di tipo fisico, verbale, psicologico. Per definirsi tale è necessario che l’azione perduri nel tempo (settimane, mesi) e presenti uno squilibrio di forze tra i protagonisti (età, fisicità ecc..).

Può essere di due tipi: – Diretto: caratterizzato da un insieme di comportamenti espliciti nei confronti della vittima di tipo fisico (picchiare, tirare calci, sputare ecc…) e/o verbale/psicologico (insulti, offese, minacce ecc…). – Indiretto: assume forme quali l’esclusione sociale, la diffamazione, l’essere messi da parte intenzionalmente da un gruppo. Anch’esso può essere di tipo fisico (far aggredire qualcuno da qualcun altro) e/o verbale/psicologico (diffusione di pettegolezzi, ecc…). Il fenomeno del bullismo è diffuso nelle scuole di diverso grado di istruzione e solitamente ha luogo in gruppo. Bullismo e Cyberbullismo, spesso, sono due fenomeni connessi.

Un Incisivo Messaggio di Prevenzione.

Arginare il fenomeno del Bullismo e del Cyberbullismo – ha commentato Giuseppina Cundari – non è semplice, ma è importante che i ragazzi riescano a superare la vergogna chiedendo aiuto. Seppure con caratteristiche e modalità diverse, il Bullismo e il Cyberbullismo sono due fenomeni strettamente collegati tra loro. Quali sono le conseguenze sulle vittime e come è possibile arginare il problema? Un bell’Interrogativo!

Cristian CARUSO, nel corso del suo atteso intervento, che ha toccato riflessi psicologici e loro indicenza, cogliendo il momento del Convegno casalino per parlare del Progetto: ‘Osservatorio su Bullismo, Cyberbullismo e Cybersecurity’ che  nasce su proposta dell’Associazione Terra Bruzia, con l’intento di costituire un gruppo multidisciplinare e multi professionale, per studiare, monitorare, prevenire ed affrontare le problematiche in oggetto, in un’ottica di internazionalizzazione e sinergia col territorio. Altresì vuole provvedere alla formazione, informazione e diffusione delle tematiche, auspicando un miglioramento del benessere di comunità. Un osservatorio che miri alla prevenzione del fenomeno e a fornire strumenti ed informazioni sulla sicurezza in rete e sulle dipendenze da Internet. Il Relatore ha poi affrontato le conseguenze del Bullismo sulla vittima, affermando che  Il rischio principale è legato all’abbandono scolastico e alla possibile insorgenza di disturbi d’ansia. La vittima tende a chiudersi in sé stessa vivendo una costante sofferenza. Teme di subire ulteriori violenze qualora raccontasse a qualcuno quanto subito e per tale ragione prova un profondo senso di vergogna. Alcune vittime di bullismo potrebbero in futuro reagire diventando esse stesse bulli. Le conseguenze del bullismo sul bullo.

L’incapacità di gestire la rabbia e l’aggressività rappresentano gli aspetti principali caratterizzanti il profilo psicologico del bullo. Solitamente non conosce altre modalità di comunicazione e nel tempo potrebbe manifestare lo sviluppo di un disturbo antisociale.

Elvira Bove, nel suo intervento ha illustrato, esaustivamente, l’attuale quadro normativo di contrasto ai due fenomeni, indicando i capisaldi legislativi che – ha sottolineato – dovrebbero meglio essere divulgati in tutte le sedi. La puntuale conoscenza dei presupposti normativi – ha sostenuto Elvira Bove – predispongono meglio ad affrontare aspetti piuttosto delicati e controversi dei fenomeni oggetto dell’iniziativa di oggi! Particolare attenzione  è stata rivolta a due specifici indirizzi normativi:

-la Legge 107 del 2015 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo sviluppo di competenze digitali negli studenti per un uso critico e consapevole dei social network e dei media. Lo sviluppo è declinato dal Piano nazionale scuola digitale.

Una Spettacolare Immagine del Complesso Conventuale di San Francesco di Paola – Casali del Manco – Pedace (CS):luogo di svolgimento del Convegno su: ” Bullismo e Cyberbullismo”.

Dal 29 maggio 2017 è entrata in vigore la prima legge numero 71 sul Cyberbullismo in Italia che definisce il Cyberbullismo “ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto di identità, alterazione, manipolazione, acquisizione illecita, trattamento illecito dei dati personali in danno di minorenni nonché la diffusione di contenuti online il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro essa in ridicolo”. La legge prevede la possibilità, dai 14 anni in su, anche senza l’intervento di un adulto, di richiedere l’eliminazione di contenuti non graditi ai gestori e amministratori di siti internet e social media. La cancellazione deve avvenire entro 48 ore.

Per chi commette Cyberbullismo, è prevista una “procedura di ammonimento” da parte del Questore e la convocazione dei genitori se l’età è compresa tra i 14 e i 18 anni.

Il bullismo coinvolge molteplici figure. Il bullo attivo, colui che agisce, è aggressivo nei confronti dei compagni, a volte anche nei confronti di insegnanti e figure adulte, manifesta comportamenti di prevaricazione e violenza in generale. Da un punto di vista psicologico presenta scarsa empatia, una distorta immagine di sé e nutre il desiderio di dominare.

Il bullo percepisce e vede le conseguenze del suo comportamento, ha dunque una consapevolezza cognitiva ma non emotiva e tende alla deresponsabilizzazione e minimizzazione delle sue azioni.

Il bullo passivo invece attua le prepotenze, ma non prende mai iniziativa per primo, preferisce incitare i bulli attivi insieme al gruppo dei pari, diventando dunque spettatore.

La vittima passiva subisce le prepotenze senza poter reagire e senza farsi rispettare, si sente sola e abbandonata, non ha molti amici e solitamente è fisicamente debole. Manifesta uno stato di profonda insicurezza, con scarsi livelli di autostima.

La vittima collusiva invece accetta di ricoprire quel ruolo per acquisire popolarità e poter essere accettata dal gruppo. A volte tende a mascherare le sue vere competenze scolastiche ed intellettive per evitare di essere esclusa.

I due Fenomeni ormai sono di dimensione globale. Ed occorrono strumenti e campagne di Prevenzione adeguate.I rischi, all’attualità, corrono più dei rimedi.

Cos’è il cyberbullismo? Cyberbullismo è un termine coniato da Bill Belsey per indicare una nuova forma di bullismo che si manifesta attraverso strumenti telematici. Esso si configura come un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante la rete.

Smith (2008) lo definisce come: “un atto aggressivo, intenzionale, condotto da un individuo o un gruppo di individui usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima”. Questa definizione risulta simile a quella del bullismo tradizionale ma implica l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione.

Le ricerche indicano che oltre il 90% degli adolescenti in Italia sono utenti di internet e il 98% di questi dichiara di avere un profilo su uno dei social network più conosciuti e usati (Facebook, Instagram); il 52% dei giovani utenti di internet si connette almeno una volta al giorno, inoltre, l’utilizzo dei nuovi cellulari o smartphone consente una connettività praticamente illimitata.

Chi sono i protagonisti ? Il cyberbullo è colui che compie l’azione, necessita di dominio e potere ed è particolarmente ostile verso l’ambiente che lo circonda. Manifesta mancanza di empatia e compassione e tende alla deresponsabilizzazione. I cyberbulli appaiono spesso caratterizzati da un’alta autostima, riescono a gestire i conflitti e le pressioni negative coinvolgendo dei seguaci nelle loro azioni. Le prepotenze online possono celare un bisogno di potere non altrimenti raggiungibile nella reale competizione.La cybervittima è spesso insicura, introversa, timida con bassi livelli di autostima. Può precipitare in stati di ansia e frustrazione che non sa come affrontare e percepisce le sconfitte temporanee come condizioni permanenti.

Le conseguenze del cyberbullismo sulla vittima

La vittima può manifestare un improvviso e drastico mutamento dell’umore chiudendosi in sé stessa. L’abbandono scolastico e la limitata vita sociale sono segnali da non sottovalutare. In alcuni casi, gesti estremi possono portare la vittima a tentare il suicidio.

Le conseguenze del Cyberbullismo sul cyberbullo

Il “materiale” usato dai cyberbulli può essere diffuso in tutto il mondo, un commento o un’immagine o un video, una volta pubblicati, possono essere potenzialmente in uso da milioni di persone. Il bullo virtuale non vede le conseguenze delle proprie azioni e questo in parte può ostacolare la comprensione empatica della sofferenza provata dalla vittima.

Quali sono le differenze tra Bullismo e Cyberbullismo?

Tendenzialmente il Cyberbullismo è una nuova forma di bullismo che si differenzia da quella tradizionale in quanto avviene attraverso i dispositivi di comunicazione virtuali. Alcune differenze possono riguardare nello specifico i protagonisti: i bulli solitamente sono studenti o compagni di classe conosciuti dalla vittima, i cyberbulli invece sono anonimi ed esprimono il loro potere attraverso il dominio, entrambi non mostrano capacità empatiche.

Nel bullismo i testimoni delle azioni di prepotenza e di aggressività sono solamente i membri di un determinato ambiente (scuola, parco giochi) e restano circoscritte da uno spazio, mentre i contenuti usati dai cyberbulli possono essere diffusi in tutto il mondo.

Entrambi i fenomeni comportano simili conseguenze e conoscerne tutte le caratteristiche è il primo passo verso la limitazione dei comportamenti lesivi.

Arginare il fenomeno del bullismo così come quello del Cyberbullismo non è affatto semplice, ma è particolarmente importante che i ragazzi riescano a superare il senso di vergogna chiedendo aiuto ad una figura di riferimento adulta, aprendosi al dialogo ed al confronto. Il ruolo della famiglia e della scuola infatti risultano determinanti.

Le Campagne Educative e di Informazione dovranno diventare prassi ordinaria, contemplate in organici Progetti da svolgere tutto l’anno, in più Ambienti e Direzioni d’ascolto.

Solitamente in caso di bullismo le vittime tendono a trovare scuse per non andare a scuola, sono spesso tristi e preoccupate. I bulli invece non riescono ad esprimersi se non attraverso la rabbia e l’aggressività. Bisognerebbe dunque imparare ad osservare ed ascoltare i segnali di disagio manifestati dai ragazzi, rendendoli consapevoli di quanto vivono ed incoraggiandoli a raccontarsi. Che si tratti di bulli o di vittime, c’è sempre una sofferenza nascosta che andrebbe accolta e trasformata. Riguardo il Cyberbullismo è importante sapere che ogni informazione divulgata in rete lascia l’impronta e la possibilità di risalire all’artefice degli attacchi.

Quando inizia l’età in cui viene meno il controllo genitoriale, è necessario che i ragazzi siano già stati aiutati a raggiungere le competenze tecniche, cognitive, emotive, valoriali che gli permetteranno di navigare in maniera sicura e responsabile evitando di essere maggiormente esposti ai pericoli virtuali come il Bullismo online.

Promuovere l’ascolto è un aspetto principale per conoscere ed avvicinarsi al mondo dei giovani, cercando di cogliere e decifrare eventuali segnali di malessere come l’isolamento, il calo del rendimento scolastico o la dipendenza da internet.

I ragazzi coinvolti nel Bullismo o nel Cyberbullismo, sia come bulli sia come vittime, necessitano di un sostegno, bisogna supportarli tempestivamente con professionalità attraverso un percorso di psicoterapia e, se occorre, anche consultando uno psichiatra, così da limitare le possibili gravi conseguenze. Essenziale: educare, informare e responsabilizzare.

Casali del Manco (CS), 30-06.2021