Euro 2020 la febbre del sabato sera si tinge d’Azzurro. L’Italia batte l’Austria e conquista i quarti di finale

Italia       2

Austria   1

Marcatori: 96° Chiesa, 105° Pessina, 114° kalajdzic

Italia (4-3-3): Donnarumma, Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola, Barella (Pessina), Jorginho, Verratti (Locatelli), Berardi (Chiesa), Immobile (Belotti), Insigne (Cristante).

All, Mancini

Austria (4-2-3-1): Bachmann, Lainer (Trimmel), Dragovic, Hinteregger, Alaba, Crillitsch (Schaub), Laimer (Ilsanker), X.Schlager (Gregoritsch), Sabitzer, Baumgartner (Schopf), Arnautovic (Kalajdzic). All. Foda

Arbitro: Taylor (Ing)

Assistenti: Beswick – Nunn (Ing)

Quarto giudice: Scharer (Svi)

Var: Attwell (Ing)–Avar: Kavanach, Betts (Ing)-Van Boekel (Ola)

Arrivederci a Monaco di Baviera il 2 luglio (ore 21,00) dove gli Azzurri affronteranno la vincente tra Belgio e Portogallo che si giocherà a Siviglia “Estadio la Cartuja” domenica 27 giugno alle ore 21,00.   

La temuta Austria, considerata il primo vero banco di prova della Nazionale targata Mancini, non ce l’ha fatta a bloccare la corsa dei Moschettieri quantunque una buona prestazione e tanta voglia evidenziata nel corso della partita. Record degli incontri positivi aumentati di un’altra unità (31) e dodici successi consecutivi sotto l’egida del tecnico Roberto Mancini. Dopo la quarta vittoria consecutiva Euro 2020 parla sempre più Italiano. Si dirà che ci sono da superare altre prove più difficili da parte degli Azzurri per centrare il traguardo finale. È vero che nulla è scontato in anticipo, ma quando si parla della Nazionale Italiana s’intende uno schieramento formato da giocatori che, indipendentemente da chi scende in campo inizialmente, non teme nessun avversario. L’oculata scelta ed il buon lavoro fatto dal tecnico Mancini e dal suo staff, sta pagando in termini di risultati positivi. L’Austria ci ha provato, ma i suoi giocatori hanno dovuto alzare le mani contro la tenacia di chi è stato schierato da mister Mancini ad inizio ed in corso d’opera. Immobile e Insigne sempre presenti in fase offensiva. Barella, toccato duro ad inizio partita, ha stretto i denti ed ha fatto la sua parte. E quando sembrava che tutto si potesse complicare, sono arrivate le giuste sostituzioni  di Chiesa e Pessina che hanno stordito la sempre attenta e coperta difesa austriaca. L’Italia perde l’imbattibilità dopo dodici incontri, cade un tabù ma rimane sempre in piedi una Nazionale che intende continuare ad andare avanti.