Tragedia al raduno annuale per pregare sulla tomba di Rabbi Shimon Bar Yohai: decine di morti

Una strage. Sono almeno 44 le vittime, calpestate a morte e 150 ferite, all’uscita, dopo la mezzanotte di giovedì, da un raduno religioso a cui hanno preso parte più di 50 mila ebrei ultraortodossi per celebrare la festa di Lag B’Omer a monte Meron, nella regione dell’Alta Galilea. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini.

Il premier Benjamin Netanyahu ha definito l’incidente “un terribile disastro”. Magen David Adom riferisce che i suoi paramedici stanno prestando cure a oltre 150 persone. Il servizio di soccorso riporta che sei elicotteri e dozzine di ambulanze stanno evacuando i feriti all’ospedale Ziv di Safed, al Galilee Medical Center di Nahariya, all’ospedale Rambam di Haifa, all’ospedale Poriya di Tiberiade e Ospedale Hadassah Ein Kerem di Gerusalemme.

I primi report riferivano il crollo di una gradinata con uno stand a uno dei concerti a cui stavano prendendo parte 50 mila persone. La tragedia sarebbe stata causata, almeno in parte, da una passerella scivolosa. Durante il concerto all’incirca 20 mila persone si sono riversate lungo una stretta passerella tra due muri. A terra c’era una pavimentazione metallica scivolosa, che ha fatto cadere alcune persone durante la corsa all’uscita.

Una folla enorme stava partecipando al raduno annuale nella Galilea settentrionale, per pregare sulla tomba di Rabbi Shimon Bar Yohai, un saggio e mistico del II secolo d.C. Come ogni anno in occasione della festività ebraica di Lag B’Omer (che ricorda la ribellione ebraica del 132 d.C. contro le legioni romane) oltre 500 mila ebrei osservanti si sono recati sul monte Meron, nella regione dell’Alta Galilea, per pregare sulla tomba Rabbi Shimon Ber Yochai, un saggio e mistico del II secolo d.C. Da anni questo evento è il più affollato in Israele, richiamando a volte fino a mezzo milione di persone. L’anno scorso, a causa del covid, era stato annullato. Quest’anno, con il miglioramento della situazione sanitaria, era stato autorizzato, ma con numerose limitazioni che però non hanno resistito alla pressione della folla immensa. Un altro disastro era avvenuto sul monte Meron anche nel 1911. Allora decine di persone morirono nel crollo di un edificio vicino alla tomba del rabbino.