Pisa. Case popolari: al Comune oltre 2 milioni dalle procedure di liberazione dei vincoli Peep

Oltre 2,1 milioni di euro, di cui circa la metà già incassati. È quanto riscuoterà il Comune di Pisa dalle procedure di liberazione dei vincoli Peep, ovvero dal processo di piena acquisizione, da parte degli inquilini, degli alloggi su aree di edilizia economica e popolare (le cosiddette aree Peep).

«Si tratta di una somma – dichiara il vicesindaco con delega al patrimonio, Raffaella Bonsangue – che sarà reinvestita in servizi ai cittadini. A partire dalla fine del 2019 attraverso due delibere, una di Giunta e una del Consiglio Comunale, la nostra Amministrazione ha finalmente dato la possibilità a tanti cittadini pisani di diventare pienamente proprietari della loro abitazione di edilizia popolare, trasformando quello che era solo il diritto di superficie sulla casa in un diritto pieno di proprietà. Una misura a cui potevano accedere circa 1200 assegnatari e su cui avevamo siglato anche un accordo con Consiglio Notarile Distrettuale di Pisa per rendere più economiche le tariffe notarili necessarie al passaggio di proprietà».

Grazie a questi provvedimenti dal 2020 ad oggi 323 persone hanno presentato richiesta per la trasformazione dei diritti superficie e la rimozione dei vincoli, per un introito complessivo, per le casse comunali, di circa 2 milioni e 165 mila euro. Di questi circa un milione di euro sono già stati incassati dall’amministrazione. La parte restante, circa un milione e 160 mila euro, verrà riscossa entro i prossimi 5 anni considerando che 183 contratti devono essere ancora stipulati e che alcuni proprietari hanno deciso di rateizzare il saldo del corrispettivo.

Oltre alla liberazione dei vincoli Peep l’Amministrazione Comunale ha in questi mesi introdotto diverse novità anche per quanto riguarda i canoni livellari e l’affrancazione degli immobili gravati da livello con l’approvazione, a dicembre scorso da parte del Consiglio Comunale, del Regolamento per la determinazione del canone annuale e del corrispettivo.

«Si tratta – prosegue Bonsangue – di fabbricati e terreni di proprietà del Comune di Pisa, ma gravati da Livello, un istituto giuridico in uso sin dal Medioevo, che consisteva nella concessione di un terreno a fronte del pagamento di un canone, la cui entità era determinata in valuta oppure in natura, ma che non trova una disciplina autonoma e specifica nell’ordinamento. A seguito dello scioglimento di molti Enti, anche ecclesiastici, nel corso degli anni, la proprietà di molti beni immobili, con le suddette caratteristiche (fabbricati, terreni agricoli suscettibili di utilizzazione edificatoria, aree edificate ed aree edificabili) è stata acquisita dal Comune. Il regolamento approvato a dicembre scorso ha consentito di snellire e agevolare notevolmente l’iter per l’affrancazione, definendo con precisione sia la formula matematica per recuperare il canone degli ultimi 5 anni (quelli precedenti ormai risultano prescritti e non più riscuotibili), sia la formula per determinare il corrispettivo dell’affrancazione, nel caso in cui il livellario voglia liberare l’immobile dallo stesso utilizzato, acquisendo la piena e libera proprietà».

Nel mese di dicembre 2020 sono stati emessi 272 avvisi di pagamento dei canoni livellari relativi al periodo 2015-2020. L’importo complessivo degli avvisi è di circa 292 mila euro (comprensivi di interessi legali e spese di notifica). Le somme già riscosse dal comune a fine marzo sono di circa 58 mila euro, comprensivi  di interessi legali e spese per la notifica. C’è inoltre stata anche l’affrancazione di un livello per un importo di circa 20 mila euro.