Scuole chiuse a Rende, il Comune: l’ordinanza sarà con molta probabilità impugnata dal nostro TAR

“Ad oggi i contagi da Covid sono in crescita tra Rende e Cosenza e, parimenti, il sistema sanitario regionale è al collasso. Non avrebbero i commissari potuto fare più di quanto svolto in soli due mesi dalla nomina. La regione deve istituire subito un tavolo permanente perché se il picco fosse peggiore della attuale situazione noi sindaci non saremmo preparati a fronteggiarla”. A dichiararlo il sindaco di Rende Marcello Manna a margine della riunione di ieri pomeriggio convocata con urgenza dal presidente della provincia Franco Iacucci di concerto con il presidente della Conferenza dei Sindaci della provincia di Cosenza Flavio Stasi, nella quale si è discusso della situazione di emergenza sanitaria al fine di definire con le autorità preposte le iniziative da intraprendere.

“I numeri dei contagi in tutta la Regione Calabria sono altissimi e i dati restituiti dall’ASP sono sottostimati. Siamo entrati in zona arancione sulla base di dati raccolti nelle scorse settimane che a pieno titolo sono rientrati tra i 21 indicatori individuati dai tecnici e dal ministero. Un algoritmo ci ha spinto a credere che stia andando tutto bene, ma lo scenario in Calabria e in particolare nella provincia di Cosenza è allarmante. Ambulanze attendono in fila per ore nella speranza di favorire una degna assistenza ai pazienti che giungono in condizioni disperate in Ospedale. Non è garantita alcuna forma di cura domiciliare in grado di scongiurare che il quadro clinico precipiti rapidamente. Si registrano nelle ultime ore ben due decessi di malati che non sono nemmeno riusciti a varcare l’ingresso del Pronto Soccorso. Per questo ieri, noi sindaci, abbiamo ribadito che si debba ragionare in termini di emergenza: siamo in trincea, ci troviamo dinanzi a una situazione mai vissuta prima d’ora. C’è bisogno di strutture che diminuiscano la pressione negli ospedali, c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni del personale sanitario”, ha proseguito il primo cittadino.

“Ammesso e non concesso che sia ancora tollerabile far ricadere ulteriori sacrifici sulle cittadine e sui cittadini, senza prospettare loro una valida e perdurante via d’uscita, le uniche misure maggiormente restrittive che i sindaci possono adottare in deroga al vigente DPCM sono ben poche. A malincuore a Rende, così come in molti altri comuni della provincia, si è scelto di adottare la DAD, ma l’ordinanza che la dispone, qualora si dovesse scegliere di esercitare il legittimo potere di ricorrere, sarà con molta probabilità impugnata dal nostro TAR. La stessa così come le altre ordinanze emesse nei comuni della provincia non sono di fatto suffragate da quelle relazioni di dettaglio richieste da DPCM che gli organi sanitari competenti ad oggi non sono stati ancora in grado di predisporre e fornire ai sindaci.

Di fatto, si impedisce alle istituzioni locali di intervenire e nel mentre i bambini pagano colpe che non hanno. Il virus continua a correre e a diffondersi rapidamente. La regione e il governo centrale devono attivarsi immediatamente al fine di garantire, in Calabria, un sistema sanitario pubblico efficiente ed efficace, devono attivarsi subito per tutelare il diritto allo studio in una scuola sicura. I nostri figli sono stanchi: dobbiamo loro assicurare un futuro migliore di questo presente”, ha affermato l’assessora ai beni comuni Lisa Sorrentino.

Infine l’appello rivolto ai cittadini da parte del sindaco: “Dobbiamo ora più che mai seguire le norme antivirus, evitare gli assembramenti, mantenere comportamenti che ci permettano di evitare possibili contagi: proteggersi significa anche proteggere i nostri cari. Aumenteremo anche la sorveglianza sul nostro territorio: abbiamo già attivato controlli più serrati da parte del nostro corpo municipale in sinergia con le forze dell’ordine”, ha concluso Manna.