Rapsodia

Rapsodia

Di Vincenzo Calafiore

13 Aprile 2021 Udine

E rimanere lì, infilato in un sogno e continuare a viverlo fino in fondo, come un buon bicchiere di grappa, sorseggiandolo lentamente e scoprirne il profumo le essenze.

Lo so bene, la conosco la magia dei sogni, fa dimenticare tutto, cosa sei, come ti chiami e ti intrappola chiudendosi lentamente come un fiore al tramonto; va a finire che vivi in un’altra vita, in un altro mondo e quando ti risvegli a fatica ti riconosci, a fatica vivi questo mondo e non vedi l’ora di tornare lì dove da poco eri venuto.

Una voce saudente e gentile riapre i pesanti portoni d’una città sotterranea, fuoriescono luci d’ambra ed echi di parole … sensazioni che al cuore vanno con la stessa voce intensa sanguigna, gitana, flamenca, è la voce dell’amore uguale a una folata di primaverile vento che ti leva il fiato con le sue musiche, con i suoi incanti …! Poesie d’ogni giorno, mai lette, mai comprese.

Il profumo intenso del caffè salendo stuzzica le narici, da automa, con gestualità meccanica lo mescolo piano con la mente e gli occhi  altrove lì in quel sogno primordiale; mentre fuori la notte si arrotola su se stessa come  cambio di un fondale scenico sempre uguale; giunge l’eco d’una voce che mi ricorda la morte, la miseria, d’una disperata crociata che tenta di salvarsi, in questa poltiglia che nulla ha di te  … e la chiamano vita.

Mi manchi, non te l’ho detto mai,

mi manchi, mi manchi da morire e non saprai mai quanto!

C’è il silenzio e fa paura, è un silenzio che fa impazzire,questo è il momento giusto per sentirmi ovunque, purché tu sia con me, in me vita!

Pian  piano, a poco a poco … ti ho persa, quanto ti ho cercata nelle notti più buie dall’altra parte del mondo, ecco vedi siamo noi, miseri e cenciosi, mendicanti, attori,pagliacci, scrittori, poeti, tutti assieme a cercarti in quelle note leggere e soavi che vanno dappertutto nelle vene fino a raggiungere il cuore, è musica, rapsodia vitale!

Cosa ne sanno  i morti viventi di come noi ci amiamo?

Che ne sanno loro di quanto rimaniamo assieme su quei tetti a guardare la luna sfiorarci tanto è vicina?

Che ne sanno loro, di quanto io ti ami!

Eppure siamo in tanti sotto questo cielo lunare a guardarti, come randagi ci aggiriamo nei pressi della vita.

Io ti amo vita e i motivi sono tanti per poterteli spiegare stanotte però voglio dirti che ti amo

perché mi stai ad ascoltare, ti racconto delle mie paure, sai comprendere i miei occhi quando vorrebbero annegare nelle lacrime.

Ti amo perché sai farmi tornare sempre anche quando sento d’essermi perduto da qualche parte.

Forse non lo sai, ma io avrei tanta voglia di stare tra le tue braccia!

Restano solo che parole, che formano pensieri e questi delineano dei sentieri che poi diventano vie, tangenti che convergendo allo stesso punto raccontano l’amore che si ha per la vita!

Mi pare a volte di vedermi dall’alto di una scatola ove  io vivo un’altra vita!

Ma lo sai?

Lo sai quanto meravigliosa sei? E quanto sia altrettanto meraviglioso vivere in te, di te, come in una corsa fino al traguardo finale?

E ora, mia dolce vita …. Che dirti ora che sono in questo sottopasso ferroviario poco illuminato da neon che lampeggiando a tratti illuminano muri fatiscenti di scritte scolorite e graffiti corrosi dalla muffa … mi soffermo davanti a un poster, mi dice che c’è un futuro, parola che non riesco più né a scrivere né a pronunciare, mentre su di me sferragliano treni su binari all’infinito; treni che si fermano in stazioni importanti come Milano che sprofondata per sua stessa mano  vanta ipocritamente una vita che non ha.

Io non so se capirai, mia dolce vita, una volta vidi come scivolavano lacrime sul tuo viso, e allora solo allora mi resi conto che non potrei più permetterlo, per questo io ti amo vita mia.