Milano. Municipio 4 lancia l’allarme su palazzine occupate ex Macello: vanno messe in sicurezza
Un immediato più attento pattugliamento dell’area al fine di scongiurare assembramenti pericolosi e commissione di atti illeciti, sgombero e messa in sicurezza dell’area con l’assunzione delle misure più opportune al fine di garantire che, una volta effettuato l’intervento, sia impedito l’accesso e la nuova occupazione.
Lo chiede una delibera della Giunta del Municipio 4 firmata dal Presidente Paolo Guido Bassi e dal suo assessore alla sicurezza Elisabetta Carattoni, che chiede un intervento risoluto per affrontare la situazione che interessa l’area denominata Ex Macello/Palazzine Liberty, tra viale Molise, via Abetone e via Lombroso da lungo tempo in stato di abbandono, è oggetto di occupazioni abusive che creano degrado e insicurezza per il quartiere. “Siamo molto preoccupati – affermano – perché il numero di persone che occupano questi edifici è in continua crescita, così come gli atti illeciti che commettono. Abbiamo effettuato un sopralluogo, coordinato dal consigliere di Municipio Alessandro Verri, accompagnati dalla Polizia di Stato e dai tecnici del Comune per accertarci della situazione, al quale ha partecipato anche l’on. Igor Iezzi che in merito ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. Oltre al degrado, sono stati segnalati spaccio e molestie alle persone di passaggio, soprattutto donne. Inoltre, pare che questo luogo sia la “base” delle bande di giovani stranieri che hanno realizzato scippi e aggressioni nei pressi dei vicini parchi Alessandrini e Formentano”.
Ci siamo confrontati anche con dei Carabinieri della stazione Monforte, proseguono Bassi e Carattoni, “e ringraziandoli per l’attenzione e la disponibilità, abbiamo registrato anche da parte loro la preoccupazione in merito a quanto sta succedendo, convenendo con l’esigenza di porre la questione all’attenzione del Tavolo provinciale sull’Ordine e la sicurezza, che ci risulta sia poi stata avanzata proprio dai militari dell’Arma”. Da notare, aggiungono, “che lo stato dei manufatti, inoltre, non è dei migliori e visto che all’interno vengono accesi fuochi e attuati altri comportamenti di vario tipo, non è da escludere si possano verificare incendi o altre situazioni pericolose per gli stessi occupanti”.
L’area in oggetto, conclude il Presidente e l’Assessore, “è sì interessata dall’importante bando internazionale Reinventing Cities, ormai prossimo all’assegnazione, ma sappiamo bene che i lavori per la realizzazione dei progetti giudicati vincenti, impiegheranno anni. Oltre ai rischi legati al fatto che le occupazioni possano pregiudicarne la realizzazione o rallentare i lavori, non è pensabile che il quartiere continui a subire questa situazione”.