Aiutami tu

Aiutami tu

Di Vincenzo Calafiore

24 Febbraio 2021 Udine

“… la vita inutile

dell’uomo – tartaruga –

che porta ovunque il suo bagaglio

di cose inutili, del niente ….. “

        Vincenzo Calafiore

Quando le – parole – riescono a scardinare le grate della sofferenza abbandonano i luoghi bui e profondi del “ rimosso “ consentendo ai ricordi di emergere con tutto il loro carico di emozioni e sensazioni che il tempo non ha mutato.

Rivivono così luci e ombre del passato, di un’età dolceamara che parla attraverso immagini sovrapposte, che si distinguono e si alternano proprio come accade coi sogni, che trovano al risveglio le conseguenze di vecchi  nodi irrisolti della propria esistenza.

Esistenza ….. viaggio!

Il nostro viaggio comincia dove finiscono le nostre certezze ingrate: è la sfida della conoscenza attraverso il dubbio alla presunzione delle verità assolute, o delle vecchie abitudini, al mondo chiuso e circoscritto entro i confini del proprio, ristretto spazio vitale.

Non è solo voglia di –conoscenza-  che insistente conduce agli universi altrui in cui il più delle volte ci si sente estranei, almeno fino a quando non cadono i muri dei preconcetti e le riserve mentali, le diffidenze, nella reciproca accettazione. E’ anche naturale il passaggio da sé all’altro, come ponte tra sponde diverse di personalità e caratteri, che dovrebbero o possono unirsi nel nome della comune appartenenza.

Nulla può essere più vero, più autentico – dell’altrove – !

L’altrove è il senso in più che da sé si alimenta nelle coscienze di chi il proprio prossimo identifica nella dialettica opportunità di crescita, e non nella violenta sfida per la supremazia.

Allora si può viaggiare, nel corso di ogni esistenza, approdando continuamente ai lidi più distanti dal proprio, o cogliendo ogni occasione propizia per rendere migliore la vita.

Essenziale rimane comunque l’assimilazione del nuovo, acquisirne l’essenza.

Viviamo su una nuvola di passaggio, col silenzio che può riempire tante pagine della nostra vita, sotto un cielo a volte – troppo azzurro – per gli occhi nostri.

Ma siamo tutti contenti in quella memoria terribile e urgente da cui giunge quel meraviglioso

“Aiutami Tu ! “ questo è l’amore, dolce, dolcissimo, tenero, che col suo linguaggio a volte scardina quelle impalcature e pali che reggono quelle idee obsolete di intendere la vita,possibile senza amore, soffitti scalcinati  invasi di macchie umide.

In ogni caso non c’è ferita del corpo che possa essere più grande di quella dell’anima dilaniata  dalla mancanza di un amore primo e insostituibile

Ma ora in questo tempo rovesciato l’urgenza maggiore è l’amore!

L’amore – urgente – un qualcosa di diverso: è la presenza cercata di un’anima che ama l’altra, che riesce a penetrare per placarne paure e incertezze.

Così capita che il dolore riletto e interpretato e rivissuto attraverso, a volte, una presenza specchio venga affrontato senza paura, obbliga a volte a recitare una parte come attori infelici!

L’illusione di una esistenza diversa da quella che viene imposta dal grande “ Burattinaio “

( il sistema felice), dura poco, obbliga a stare lontani dai bianchi e dagli azzurri di un cielo.

E da lì a poco poter cominciare a vivere, obbligati a recitare quella vita da burattini, da oggetti senza coscienza e senza anima così come vogliono i nostri burattinai …. Fino a diventare noi stessi burattinai, in un mondo dove i veleni della cupidigia hanno cancellato l’umanità! Aiutami tu a continuare ancora a chiamarti – Amore – !