La Lazio rischia la retrocessione in Serie B

Ombre nere si addensano sul cielo della Lazio. Deferimento per il presidente Lotito, il responsabile sanitario dott. Pulcini e il medico sociale Rodia per il “caso tamponi”. La sanzione apre scenari preoccupanti. Le accuse sono macigni. La Lazio avrebbe più volte violato il protocollo Covid tra mancato rispetto, omessa vigilanza e omesse comunicazioni alle Asl competenti. Il procuratore Giuseppe Chiné ha notificato il provvedimento facendo tramontare le ipotesi di archiviazione e patteggiamento. Le contestazioni saranno discusse nel tribunale federale.

Le sanzioni varieranno in base alla gravità delle violazioni. Si va dall’ammenda, ai punti di penalizzazione, fino alla retrocessione e all’esclusione dal campionato. È molto probabile che tutto si chiuda con un’ammenda, al massimo uno o più punti di penalizzazione.

Secondo la Procura la Lazio è responsabile di non avere comunicato alle Asl competenti, a cavallo tra ottobre e novembre, le positività dei propri tesserati, di avere consentito a tre calciatori contagiati di svolgere gli allenamenti con il resto della squadra, di non aver sottoposto a necessario isolamento alcuni tesserati risultati positivi e a quarantena i loro contatti stretti.

Il presidente Lotito si dice sereno e come strategia difensiva punta sulla interpretazione della norma del protocollo, che pone a carico del laboratorio e non della società l’obbligo di comunicazione delle positività alle Asl competenti.