Lombardia tra le regioni più attive in contrasto povertà educativa minorile

“La Lombardia è tra le regioni più attive nella progettazione di interventi per il contrasto della povertà educativa minorile. Dimostra una particolare sensibilità in materia di politiche di sostegno alla famiglia, ai minori, alla povertà”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Alessandra Locatelli, intervenendo, a Palazzo Pirelli, alla presentazione delle ‘Mappe della povertà educativa in Lombardia’. Si tratta del report realizzato da ‘Openpolis’ in collaborazione con l’impresa sociale ‘Con i bambini’.

Come si contrasta la povertà educativa minorile

“Purtroppo – ha proseguito l’assessore – l’accessibilità alle opportunità formative non è sempre garantita. La crisi economica, derivante dalla grave emergenza pandemica, ha contributo a peggiorare la situazione. È necessario estendere l’azione politica a tutte le aree di intervento. Oltre a incentivare la collaborazione tra istituzione ed enti del Terzo Settore. Allo scopo di intercettare altri fenomeni legati alle difficoltà di accesso ai percorsi educativi. Regione Lombardia ha stanziato ingenti risorse, soprattutto in questa fase, a favore delle famiglie più povere, per garantire un sostegno concreto e anche la continuità didattica, ma è indispensabile creare reti di confronto sempre più forti in grado di proporre interventi mirati al sostegno dei nostri giovani in questo momento così difficile di scollamento delle relazioni sociali.

Accompagnamento previene i fenomeni di devianza

“I fenomeni delle risse in piazza tra giovani e di emulazione di giochi mortali devono farci riflettere su approcci nuovi per garantire, oltre alla parità di accesso e all’attenzione per la condizione economica, anche un attento accompagnamento nei percorsi educativi in continuità con le azioni già intraprese”.

Investimento continuo nel futuro

“Per questo – ha concluso Locatelli – non smetteremo mai di investire per il futuro dei nostri bambini e giovani e grazie anche al contributo di ricerche come questa potremo garantire un approccio mirato, con misure volte a prevenire disagio, esclusione ed emarginazione”.