Sabertoothed – il nuovo , affilato, EP dei Love Ghost

Sabertoothed è il nuovo EP dei Love Ghost, sempre loro, questa grande band che da circa 5 anni raccoglie consensi tra riviste e ascoltatori, e che riempie le piattaforme musicali on demand con singoli e album di altissimo livello. Su Spotify contano oltre 6 milioni di visualizzazioni. A guidare la band è sempre lui, Finnegan Bell, folgorato sulla via del grunge a 13 anni, dopo aver ascoltato Nevermind, avendolo scoperto tra i dischi dei genitori. La band questa volta si avvale della produzione di Danny Saber (Marilyn Manson, Rolling Stones, David Bowie). Sul sito della band (www.loveghost.com) scopriamo i nomi degli altri componenti: Ryan Stevens (basso e seconda voce), Daniel Alcala (chitarra), Samson Young (batteria), Cory Batchler (tastiera), i quali non amano molto parlare di loro stessi, differentemente da ciò che accade per Finnegan Bell. Scrivono, però, di essere influenzati dall’hard rock, dal funk, dal jazz.

Questo Ep contiene 4 tracce “affilate”, esattamente come il titolo dell’opera. Esploriamone ognuna, anche se è difficile esprimere a parole la pregnanza di contenuto di ogni singolo momento. Iniziamo, però con un assunto: se non fosse per la voce di Finnegan, si avrebbe l’impressione che le tracce siano state registrate da quattro gruppi diversi. Le radici grunge, del gruppo, evidenti in ottimi brani come The Scarlat Letter, Let it all burn e Nowhere, qui vengono in parte abbandonate (come già in precedenza) per cercare orizzonti più ampi. Osserviamo quello che accade in Step in the Arena: siamo accolti subito da un synth anni 80, che regge tutto il brano. Bell, con la voce distorta parla di persone che potrebbero sprofondare Six foot undergroud in una città fantasma. Ad un certo punto simula le voci contrastanti che risuonano nella mente delle persone quando è necessario agire. Un invito a non lasciarsi abbattere dagli altri, quindi a difendersi. Le chitarre nel ritornello sono sospese, lente, ci sono campionamenti, percussioni elettroniche. Nella traccia Tribe la band paga un grande tributo a una band storica: i Tool. Sembra davvero di sentire la band di Maynard Keenan ai tempi (d’oro) di Aenima. Il brano si sviluppa in un sottobosco di elettronica, tra suoni e voci sussurrati, ed esplode nel granitico ritornello, nel quale Bell parla di tradimenti, ed invita ad aver fiducia in se stessi. Hated è traccia più consona al genere della band, in quanto ricalca alcune ballads degli anni 90, contaminandola con suoni elettronici. L’effetto è quello di un certo new metal, e i suoni esplodono anche grazie alla splendida produzione. War, I Swear, benché sia la traccia più convenzionale, colpisce per il brillante uso degli effetti: in fondo, è pur sempre una canzone che parla d’amore.

Il 2021 si apre con questo grande EP. Che sia davvero l’anno della svolta?

Link streaming Soundcloud: https://soundcloud.com/loveghost_official/sets/saber-toothed/s-mjYFr6S9TH0