L’alta tensione tra Inter e Milan è segno che la sfida, adesso, è di nuovo per lo scudetto

Fa da pompiere Ibra. Lo svedese si è scusato con i compagni per averli lasciati in inferiorità numerica e ha anche precisato che, al di là della foga agonistica del momento, contro Lukaku non c’era alcun intento razzista. “Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza – siamo tutti uguali!! Siamo tutti giocatori, alcuni meglio di altri”. Ibrahimovic così dal suo profilo social ufficiale getta acqua sul fuoco della accuse di razzismo rivoltegli sui social.

La rissa Ibrahimovic-Lukaku è stata uno spettacolo non edificante. Inter e Milan sperano che la vicenda disciplinare si sia esaurita con le squalifiche di una giornata in Coppa Italia (Ibrahimovic per la successiva espulsione da doppia ammonizione – il Milan comunque è eliminato), (Lukaku perché era diffidato salterà l’andata della semifinale).

L’alta tensione tra Inter e Milan rileva come mancava da tanto tempo un derby milanese così acceso. Indicatore che la sfida, adesso, è di nuovo per lo scudetto e che comunque il primato a Milano è tornato a contare anche lontano da San Siro. Anche quando, come stavolta, ci si gioca qualcosa di meno importante, come l’accesso alla semifinale di Coppa Italia. Questo 2-1 per l’Inter ribalta il 2-1 dell’ottobre scorso in campionato, trampolino per il Milan di Pioli della scalata al primo posto solitario, conservato e difeso dall’assalto dei cugini. Per chiudere il cerchio bisognerà attendere il 21 febbraio, nel terzo e ultimo derby stagionale. Innegabile che la tensione sarà altissima.