Comprare casa all’asta: rischi e vantaggi

Le aste giudiziarie possono rivelarsi un vero affare per chi voglia acquistare casa o altri immobili: qui di seguito proveremo a capire perché, quali sono i vantaggi che offrono al compratore rispetto a trattative di altra natura e a cosa fare attenzione, però, per non incorrere in alcun di rischio.

Cosa sapere sulle vendite pubbliche di beni immobili: pro e contro

Partiamo dalle basi: all’asta vengono vendute per lo più abitazioni private di (ex) proprietari che non siano riusciti a ripagare un finanziamento bancario o un qualsiasi altro tipo di credito e abbiano subito, per questo, un pignoramento dei beni posti a garanzia ma, anche, immobili appartenuti ad aziende in fallimento e, ancora, beni di pertinenza di enti pubblici di cui gli stessi sono intenzionati a disfarsi. Già questo basta a capire come uno dei vantaggi di partecipare alle aste pubbliche di beni immobiliari sia l’ampia varietà di scelta quanto a tipologia di immobili per cui si possono fare affari: sui siti dei tribunali competenti, nelle apposite sezioni, e sul portale unico italiano delle vendite pubbliche ci si può fare velocemente un’idea delle diverse proposte zona per zona. Il secondo, indiscusso, vantaggio è che quasi sempre, in ragione della loro stessa natura, gli immobili venduti all’asta lo sono a un prezzo notevolmente inferiore ai prezzi di mercato: con un po’ di familiarità con questo mondo ci si può aggiudicare, così, immobili a uso abitativo o di natura industriale spendendo cifre davvero irrisorie. Molto conta in questo senso anche una prassi consolidata come il ribasso ad asta deserta: ad ogni tentativo di vendita non andato a buon fine il giudice può disporre, cioè, che il prezzo di partenza attribuito all’immobile sia ridotto fino al 25% e fino al 50% sei i tentativi nulli sono stati almeno tre.

Certo, sperare di comprare casa all’asta a metà prezzo è una cosa e un’altra, completamente diversa, è riuscire effettivamente a farlo: le aste pubbliche sono in genere, almeno in Italia, molto ben frequentate e un rischio concreto, soprattutto per chi è alle prime armi, è finire per spendere anzi molto di più del budget inizialmente previsto o a propria disposizione, perché ci si sia lasciati prendere la mano dal rilanciare. Proprio a proposito, e per non incappare in più seri problemi legali, va ricordato che i Tribunali chiedono come garanzia a chi intende partecipare alle aste pubbliche di avere già a disposizione almeno il 10% della cifra che si intende offrire, da depositare in genere in forma di assegno circolare. Attenzione anche alle cosiddette vendite con incanto: non è detto che chi si sia aggiudicato l’asta sia davvero il compratore finale del bene immobile, dal momento che sono previsti in questo caso dieci giorni in cui chiunque può fare altre proposte e legittimamente aggiudicarsi l’immobile a patto di offrire almeno un quinto in più rispetto alla cifra di chiusura dell’asta.

Non si può parlare di rischi delle vendite pubbliche senza accennare, infine, ai rischi per chi compra che vengono dalle condizioni in cui si trova l’immobile. Gravi irregolarità al catasto che l’acquirente ha l’obbligo di sanare o lavori strutturali da effettuare per renderlo agibile e utilizzabile fanno virtualmente crescere il costo dell’immobile all’asta. Lo stesso fanno querelle legali o burocratiche che potrebbero sorgere in caso in cui lo stesso sia abitato da inquilini più o meno legittimo o usufruttuari.