Politica, Matteo Renzi sempre sul piede di guerra con lo stai “Sereno” questa volta all’indirizzo del presidente Conte non funzionerà

Lo stai “sereno” di Matteo Renzi, sempre attuale, e questa volta all’indirizzo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, difficilmente avrà un seguito, diversamente da com’è accaduto nei confronti di Enrico Letta, quando da presidente del Consiglio (28 aprile 2013/22 febbraio 2014) si senti dire dall’allora segretario del Pd, Matteo Renzi: stai “sereno” Enrico e vai avanti senza alcuna preoccupazione. Poi, invece, quel stai “sereno” si tramutò nel passaggio della campanella dal presidente Letta al nuovo presidente Renzi. Mercoledì scorso in occasione del dibattito al Senato sul Mes e Recovery, l’intervento di Matteo Renzi è stato un altro stai “sereno” Conte, Italia Viva è sempre pronta a collaborare se lei non ignora le nostre proposte.

Il Senato e prima la Camera, hanno comunque approvato le mozioni della Maggioranza.

Rimane la sfida di Matteo Renzi nei confronti del Governo e del Presidente Conte. Ma a differenza del 2014, quando Renzi era il capo di un partito (Pd) che contava il 25%, oggi è alla guida di un partito dato dai sondaggi sotto il 3%. Ma in grado di fare cadere il Governo se Deputati e Senatori che attualmente si riconoscono in Italia Viva decidessero di uscire dalla Maggioranza. Ci sarà l’uscita dalla Maggioranza da parte di I.V in futuro? I due Ministri e il Sottosegretario, in quota Renzi, potrebbero farlo, ma ciò non manderebbe il Governo a casa.

I voti, per continuare a governare, Conte li troverebbe comunque in Parlamento, sia dai banchi di I.V. e anche da quelli dell’opposizione. Nessuno tra gli attuali parlamentari intende accorciare la Legislatura prima della scadenza naturale (2023).

Il rischio di non essere eletti una volta terminato il mandato è insito in centinaia di parlamentari che fanno parte di più schieramenti, in particolare in quelli che rappresentano piccole realtà partitiche e I.V. è tra i partiti più piccoli. Per Matteo Renzi non esiste nessuna possibilità di tornare al Governo come presidente con lo stai “sereno” Conte, né ora, né in futuro. Il treno del “successo” passa una sola volta, chi scende non ha più possibilità di salirci una seconda volta. Specie quando la discesa l’hanno voluta gli elettori. Si collabori, invece, per fronteggiare l’attuale momento di crisi sanitaria ed economica. Gli Italiani sono stremati per ciò che sta accadendo da un anno. La disoccupazione in continuo aumento, le imprese senza alcun futuro e stando a quello che si ascolta molte attività stanno abbassando la saracinesca per non più aprirla. Tra le venti Regioni italiane la Calabria è la più sofferente. Tutto questo non si sconfigge con lo stai “sereno”. Ma collaborando per migliorare lo stato delle cose. Una posizione che dovrebbero avere anche i partiti d’opposizione. Fare blocco comune per salvare l’Italia non significa confondere le ideologie, ma riportare l’Italia nell’alveo della normalità.