Catturato a Mongiana il boss latitante Domenico Bellocco: trasferito nel carcere di Vibo Valentia

È terminata la latitanza del boss Domenico Belloccco. L’esponente di spicco dell’omonima famiglia mafiosa di Rosarno, attuale reggente della cosca, era latitante dal novembre 2019 quando è sfuggito all’operazione Magma. I finanzieri e i carabinieri hanno arrestato il boss in un casolare di Mongiana (Vibo Valentia). Era ricercato per associazione di stampo mafioso e narcotraffico, al momento dell’arresto aveva dei documenti falsi.

L’uomo di 44 anni è stato catturato nell’ambito dell’operazione “Tre croci”. I finanzieri del Gico hanno raccolto elementi utili alla localizzazione del ricercato, che convergevano con le risultanze di specifiche attività investigative condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Calabria.

Bellocco era sfuggito all’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dal gip Antonino Foti su richiesta della DDA. L’inchiesta ha permesso di stroncare la cosca Bellocco e le sue articolazioni operanti nel centro e nord Italia. L’indagine era partita dal sequestro, avvenuto nel 2016, di quasi 400 kg di cocaina che era stata gettata in mare dall’equipaggio di una motonave a bordo della quale c’era un soggetto che le indagini hanno accertato essere in contatto un uomo legato alle cosche di Rosarno il cui promotore, secondo i pm, era proprio Domenico Bellocco.

In base all’inchiesta, il latitante coordinava le operazioni di importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente giunti in Italia attraverso il porto di Gioia Tauro. Nei confronti di Bellocco, ci sono anche le dichiarazioni dei pentiti Salvatore Albanese e Giuseppe Tirintino. I due collaboratori di giustizia lo indicano come uno dei soggetti che hanno ricevuto dallo zio capo cosca Umberto Bellocco l’investitura a reggente della cosca. Adesso è stato portato nel carcere di Vibo Valentia.