Ah, questa vita, che vita!

Ah, questa vita, che vita !

Di Vincenzo Calafiore

1 Novembre 2020 Udine

Preso da una quotidianità dissacrante e umiliante, per la sua ripetitività, a volte  vinto e sconfitto verrebbe voglia di lasciarmi dalla mia vita.

Ma non è così, non c’è nulla di più profonda, di meraviglioso della vita, che mi fa rimanere qui sospeso in un tempo non tempo, di vita non vita.

Per mia fortuna “ scrivo “ e non per piacere a qualcuno, scrivo perché mi piace scrivere, perché sono un uomo libero, perché lo scrivere mi porta lontano, molto lontano e tiene distanti fantasmi e demoni dalla mia notte che piano piano nelle ore svanisce diluendosi tra le maglie della rete di Aurora, che dipingendo il cielo d’alabastro se ne impadronisce per donarlo al nuovo giorno.

Quando sono lì, nello studio a scrivere è come essere o trovarmi in un sogno che vorrei non finisse mai, sono istanti senza tempo, dove si aggrumano le emozioni che altrimenti andrebbero perdute nelle fauci della morte bianca: la quotidianità!

E’ un rito che compio ogni notte, il rito della notte offerto agli dei quello di riprendere i sogni dove sono stati lasciati, si fissano le emozioni, si richiamano i ricordi, si torna ad amare!

Quello che non capisco è che in quel mondo tutto si riconosce, ma appena apro gli occhi svaniscono, finisco per non riconoscermi neanche io… svanisce il mondo sacro con la sua sacrale esistenza, tutto si mescola: i ricordi,l’amore,le emozioni, le tenebre e la luce, i fantasmi e demoni, il perduto…

E’ fantastico, la vita è fantastica come l’amore, come il poter amare una Donna!

Amo il mio “ impossibile “ di due occhi e braccia, cuore!

Amo il mio impossibile, possibile, è l’amore, l’amore senza condizioni, senza ma, senza se, è Amore .. che aspetta e sogna, viene e va via in certi risvegli.

E qui c’è Dio con la sua divina opera, coi suoi miracoli con i suoi sorrisi, con le sue iperbole!

E credo che l’amore lo voglia, lo cerca, lo dona a chi intensamente,fortemente lo desidera, perpetuo, per sconfiggere i demoni o il demone: il tempo.

Se ami o se sei capace di amare avrai la vita annidata nell’anima, perché l’amore è la battaglia tra mondi, quello di dentro e quello fuori. Andare via dalla non esistenza e vivere nella esistenza che l’amore solo è capace di donare.

Non mi sono mai ritenuto poeta ne tanto meno uno scrittore, ma semplicemente un uomo che ama e sa amare quello che fa, ciò che scrive, ciò che cerca e trova; perché l’amore è terra di confine, è la magia, il sapore della vita, è quel poter dire ti amo, perché è vero è sentito, appartiene e appartenenza, è indivisibile, unicità, è la realtà in cui rimanere per tutto il tempo del viaggio da compiersi.

L’amore solo sa dove e come!

Ma come “ poeta “ così dicono sia, sono lì dove si formano le parole e versi, sono la loro mano, guardo la notte scivolare tra le pieghe dei verbi morti e parole dimenticate,versi mal ricordati, tutto tritato dalle sottili lame d’una realtà violenta e cupa, volgare e sguaiata.

Come dentro una centrifuga che rilascia una schifosa poltiglia di decadente qualità.

All’alba si raccolgono gli ultimi sogni, fissarli nella memoria con tutti i loro profumi, con le meraviglie e le magiche arie, per tornarci nuovamente quando verranno le tenebre, raccolgo i miei sogni e Dio solo sa dove li porrà in attesa della prossima marea!

Rimango nella meraviglia e stupore è giorno! E’ la meraviglia del compiuto come restare sospeso in un intervallo tra il Sacro e il profano, una sospensione che fa riflettere.

Rubo ancora tempo al mondo onirico prima che giungano i fantasmi viventi… sono un ladro di sogni con la mia “ Pegasus “ dal remo leggero fluttuante negli infiniti spazi tra occhi e cuore,anima.

Questo lo sanno fare solo i poeti, vanno e vengono, maree che rivelano e coprono le dolcezze fantastiche di un pensiero antico come l’anima: Amare!

Poeti che da questo palcoscenico dell’osceno recitano versi e pensieri a un’accozzaglia platea, mentre i sogni, i loro sogni tornano insonni ad attenderlo dietro le quinte:

Mangiafuoco soddisfatto tira le corde che fanno scivolare piano il sipario di questo teatro dell’assurdo: la notte è vinta!

E so che mi aspettano il gatto e la volpe con un contratto in mano che vorrebbero lo firmassi!