Nostalgie

Nostalgie

Di Vincenzo Calafiore

20 Ottobre 2020 Udine

Sapevo chiaramente a cosa andavo incontro ogni volta che la incontravo di notte, sulle sponde cangianti dello stesso sogno di sempre.

Pur temendo il buio mi ci addentravo tenendo nelle mani i segni di amicizia, sospinto dal desiderio di poterla annusare, toccare con mano, accarezzarle il viso, seguire le linee curve delle labbra che come traiettorie portano dilagando ovunque sul suo corpo.

E’ una vita che spero d’essere rapito da questo sogno.

Con la malinconia  di un sorriso illumino gli ultimi istanti di una notte vissuta nell’aspra attesa mentre la memoria con sfolgorante attenzione snocciola attraverso simultanee emozioni che riaccendono i fuochi della passione e del desiderio.

Nel frattempo costeggiandola sviluppo una motivazione o l’interrelazione tra me e lei, che mi appartiene sempre più.

Cammino nei vicoli tra case cadenti e il buio bagnato rischiarato dai versi di gabbiani che cantano alla notte bugiarda; il mondo con la sua maestosa decadenza dorme la sua notte  picchiata  da una tramontana cattiva, si sveglierà nel suo magma mondano e incorporoso.

La mia notte illuminata dalla sua presenza,è una magia che da luce ai confini in cui sono crecluso,ma dura poco lei va via come un pensiero di passaggio veloce mi lascia in un vuoto, addormentato sul nulla in una gabbia di pensieri e una ferocia grigia che non da tregua.

Ci ritroviamo, ci annusiamo, ci baciamo e trascorriamo insieme una notte insonne, è amore, un gioco per inseguire la felicità, non l’attimo di piacere.

Quella felicità inseguita soprattutto da chiunque sia sopravvissuto alla furia distruttiva della solitudine e del silenzio e spera di vivere la magica quiete di due braccia che accolgono.

L’amore in fondo è una passione che si nutre di emozioni, dell’immediatezza, dell’ardore delle labbra.

Ma che sarà di me, quando l’amore finirà?

Gli uomini conducono un’esistenza di paure, immersi nelle recite infinite della vita; sanno che sarà solo il calore umano a salvarli, quando i fallimenti si presenteranno stratificati e l’anima sarà come un acquario mai pulito, mentre il vento della speranza rompe la pigrizia del tempo.

Sogno nelle mie lente e sospese atmosfere, con un sorriso carico di tanti già visto, è come stare nascosto dalle cose inutili che al di fuori degli oblò di questa mia età sperduta negli spazi, gravitano attorno, come fastidiose mosche, o come formiche impazzite in cerca di qualcosa da trasportare nel formicaio.

Bisognerà convivere col mondo di fantasmi, di cose scolorite, di irrimediabili perdite, grumi di gesti mancati e tempi diversi.

L’amore con lei ha un’andatura agile, gravita intorno a fragilità e sentimenti forti, radicate in me profondamente.

Lei  è vento … che delle mie notti fa turbinii di esistenze, più o meno leggere tanto che a volte le porta via con se; amarla è straordinario come lo è la vita, quella vita mia così estranea a volte, così amica o nemica, piuttosto da amare con la consapevolezza di un naufrago che spera in una corrente amica che galleggiando lo porti in salvo adagiandolo su un fazzoletto di terra; questo è lei: oceano vasto e misterioso, così profondo, così vero! E’ questo l’amore, non potrebbe essere diversamente, l’amore o l’amare è dunque sentirsi naufraghi o naufragati in una felicità mai da possedere, solamente trattenerla giusto il tempo di assaporarla, per continuare a vivere, a sperare sempre un mondo migliore, un migliore di te, di me, di noi che ancora adesso, nonostante le brutalità riusciamo a sognare.

Noi siamo della stessa materia dei sogni.