Elezioni regionali e comunali, autunno 2020, il M5s senza alcuna possibilità di conquistare qualche regione o Comune se andrà al voto da solo
Ad ogni consultazione regionale l’affermazione più frequente è: “Non esistono più le Regioni Rosse e quindi il risultato elettorale nelle Regioni dove si vota non è più scontato”. A furia di ascoltare queste affermazioni nasce spontaneo andare a rivedere i risultati di tutte le Regioni che di volta in volta sono stati chiamati al voto. Le Regioni “Rosse” erano Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo (cinque su venti) poi diventate tre con il passaggio al centrodestra di Umbria e Abruzzo.
Due Regioni: Lombardia e Veneto sempre a guida centrodestra.
Altre tredici Regioni: Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Lazio, Campania, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta, Basilicata, Molise , alternativamente amministrati dal centrodestra e centrosinistra. In alcune Regioni, Sicilia, ha quasi sempre amministrato il centrodestra tranne la parentesi Rosario Crocetta presidente che non era di centrodestra. In Calabria ad ogni elezione regionale gli elettori, di fronte all’immobilismo dell’Amministrazione in carica, cambiano presidente e coalizione come è avvenuto alle ultime elezioni gennaio 2020: dopo il quinquennio del centrosinistra a guida Mario Oliverio, aveva scalzato Giuseppe Scopelliti (centrodestra), i calabresi hanno eletto Iole Santelli presidente a capo di una coalizione di centrodestra. Nel prossimo autunno, tra il 15 settembre e 15 dicembre, si dovrebbe tornare a votare in Veneto, Liguria, Toscana, Campania, Puglia, Marche ed in molti Comuni.
I leader dei tre partiti che compongono il centrodestra: Silvio Berlusconi (FI), Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (FdI), come alle passate elezioni Regionali, quando hanno messo in campo tutte le energie per conquistare l’Emilia Romagna senza riuscirci, aspirano a conquistare la Toscana per dare la spallata al Governo Conte 2. Per il centrodestra è, però, altrettanto importante mantenere la guida della Liguria (il Veneto è difficile che lo possano perdere) perché se l’attuale presidente Giovanni Toti non dovesse essere confermato, per Salvini ed i suoi alleati sarebbe un duro colpo che farebbe sbandare tutto il centrodestra.
Il M5s e IV, partiti che fanno parte della coalizione di Governo, se uniti al Pd alle elezioni regionali possono battere il centrodestra non solo in Liguria, ma anche nelle Marche e, a parte il Veneto, nelle altre Regioni dove si vota. Andare al voto in maniera autonoma, significherebbe la sicura morte politica di tutto il M5s. Si vota anche a Crotone per eleggere il Sindaco e trenta Consiglieri (la città di Pitagora è commissariata) ed al momento né la coalizione di centro sinistra, né quella del centrodestra ha scelto il candidato Sindaco. Gli unici due candidati sono l’Ing. Vincenzo Voce (Liste civiche), Andrea Correggia (M5s). Per quanto riguarda quest’ultima candidatura, il Movimento che fa capo a Beppe Grillo si è spaccato tra chi intende presentarsi alle elezioni in solitudine, e chi preferisce l’alleanza con il Pd. Ci sarebbe da aggiungere a proposito del M5s: c’è chi vuole sconfiggere Salvini ed i suoi alleati e quindi allearsi con i partiti che compongono l’attuale Maggioranza di Governo, e chi in maniera indiretta (presentandosi da solo) sottrarre fieno alla cascina del M5s e portarlo al centrodestra.