Toner stampanti, tutto quello che c’è da sapere

Sono il cuore delle stampanti laser, che in genere utilizziamo in ufficio ma che si stanno diffondendo anche per l’utilizzo domestico, ma a volte abbiamo difficoltà a comprendere come gestire al meglio una componente così delicata: ecco le informazioni utili sui toner, dalla guida all’acquisto allo smaltimento.

Cosa sono i toner

Partiamo proprio dalle definizioni di base: secondo il vocabolario, il toner è solamente la polvere usata come inchiostro nelle fotocopiatrici e nelle stampanti. Per estensione, poi, il termine è passato a indicare l’intera cartuccia, compresa di tamburo, componenti elettronici e ovviamente la polvere, che permette alle macchinestampanti e fotocopiatrici di compiere il proprio lavoro.

I toner sono specifici delle stampanti laser, quelle che riescono a garantire il massimo delle prestazioni dal punto di vista quantitativo (numero elevato di pagine, superiore rispetto ai modelli inkjet o a getto d’inchiostro) e della rapidità delle operazioni. Rispetto ai modelli consumer – destinati cioè a un uso per lo più domestico – queste macchine sono perfette per gli ambienti di lavoro e gli uffici, ma si stanno diffondendo anche per l’utilizzo domestico, anche se hanno costi mediamente superiori.

I costi delle stampanti laser e dei consumabili

Non è solo l’apparecchio in sé a costare di più, ma lo stesso toner – che, va detto, ha comunque una durata superiore rispetto alle cartucce di inchiostro in termini di resa quantitativa. Una soluzione in questo senso arriva dal Web, che offre la possibilità di trovare e acquistare prodotti non ufficiali ma altrettanto efficienti, come i toner compatibili sullo store LaMiaStampante.

Si tratta di consumabili per la stampa laser che hanno il giusto compromesso fra qualità e prezzo, selezionati per assicurare un funzionamento corretto e una durata dichiarata reale.

Come leggere la durata dichiarata

Ogni toner presenta infatti un dato che rappresenta la sua longevità certificata dall’azienda produttrice: si chiama durata dichiarata ed è un dato spesso abbinato alla copertura. La durata esprime il numero di pagine stampabili su un foglio A4, mentre la copertura indica per l’appunto la percentuale di polvere presente appunto nella stima fornita.

Per comprendere meglio facciamo un esempio: un toner che abbia durata nominale di tremila copie in bianco e nero con copertura del foglio al 5 per cento dovrebbe essere in grado di funzionare senza interruzioni e sbiadimenti per la stampa di 3000 fogli A4 senza loghi, foto, immagini, grassetti, sfondi o tabelle (che sono alcuni degli elementi che consumano maggior polvere toner), coprendo il 5 per cento dell’intero foglio A4, in pratica un foglio intero riempito con sola scrittura a carattere di grandezza 12 punti.

Lo smaltimento dei toner

Le operazioni di sostituzione e rimozione del toner esaurito dalla stampante non sono complicate, e acquistare un ricambio è davvero semplice, come visto; qualche problema in più potrebbe derivare dall’operazione di smaltimento di tali prodotti, che sono considerati un rifiuto da trattare in maniera specifica in quanto fortemente inquinante.

Queste cartucce contengono infatti un mix di sostanze tossiche per la salute umana e ambientale, comeresine, carboni e siliconi, e quindi devono essere smaltite in maniera apposita per evitare danni all’ambiente e all’uomo.

Ciò significa che, innanzitutto, non si possono gettare i toner esausti negli ordinari cassonetti dei rifiuti o nei sacchi dell’indifferenziato, ma che bisogna raggiungere l’isola ecologica di riferimento per conferire il prodotto nella maniera corretta ed evitare anche eventuali sanzioni amministrative,che vanno da 2.600 a 93.000 euro a seconda dei casi!