Grillini e dem vogliono andare al voto: ipotesi regionali il 13 settembre

Una tornata elettorale a settembre, un unico appuntamento con elezioni regionali, comunali e referendum. Tutto nella stessa data, il 13 settembre. Il CdM dovrebbe ratificare un super election day tanto atteso dal Governo. Il centrodestra riuscirà a spazzare via definitivamente i grillini? Oppure gli italiani premieranno Conte? Saranno elezioni locali con i governatori sotto giudizio, in prima linea nella gestione della crisi e spesso in rotta con l’esecutivo in una battaglia a colpi di ordinanze e contro ordinanze.

Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Veneto e Valle d’Aosta tutte alle urne con qualche mese di ritardo. Per la maggioranza, che ha presentato gli emendamenti in commissione, non si può rimandare ancora. Il rischio di una seconda ondata di contagi è troppo alto e ciò rischierebbe di far slittare il voto, così come a marzo è slittato il referendum. Ma soprattutto i grillini vogliono approfittare di questo momento in cui il Pd è in crescita e il loro movimento ha arrestato la caduta. Tuttavia le opposizioni, insieme a Leu e renziani, stanno sollevando dei dubbi sulla data. “Se Conte invita gli italiani ad andare in vacanza per noi sarà difficile invitarli a partecipare alla campagna elettorale”, dicono i renziani.

I giallorossi insieme nell’esecutivo sono riluttanti a trasferire gli accordi sul territorio, come è successo in Emilia Romagna nel gennaio scorso. Solo il Liguria per adesso sembra essere fatta. Venerdì dovrebbe venir fuori il nome del candidato presidente di M5s e Campo progressista, pronto a sfidare Giovanni Toti che punta alla riconferma. In Campania il presidente uscente, Vincenzo De Luca, punta anche lui alla rielezione dopo gli alti consensi per la gestione dell’emergenza Coronavirus e di certo non farà una coalizione con il Movimento 5 Stelle che lo ritiene un impresentabile. In tutte le regioni i governatori attuali puntano alla rielezione. In Veneto c’è il leghista Luca Zaia, che si gioca la leadership nel partito con Matteo Salvini. In Puglia i candidati non sono ancora stati definiti, con il centrosinistra che non ha trovato l’accordo sul presidente uscente, Michele Emiliano. Nella Marche non si ripresenterà l’attuale presidente Luca Ceriscioli, così come in Toscana dove Enrico Rossi non si ricandiderà e il centrosinistra converge su Eugenio Giani.