Scuole di danza e palestre: si riparte in sicurezza dal 18 maggio

Il 18 maggio 2020 il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora vorrebbe far riaprire le palestre. E’ possibile che la scadenza sia posticipata per consentire l’adeguamento alle regole severe contenute nel protocollo. Tuttavia l’obiettivo è ripartire entro la fine del mese. Nelle regioni dove l’indice di contagio avrà raggiunto la soglia minima (R0 pari a 0,2) anche parrucchieri e centri estetici potrebbero anticipare. Dovranno farlo seguendo regole rigide visto che, secondo le tabelle stilate dall’Inail, si tratta di mestieri inseriti nella fascia di rischio “medio alta” e per questo si è deciso di metterli in fondo alla lista come bar e ristoranti.

Palestre e scuole di danza: le condizioni per ripartire

Soltanto chi sarà a norma potrà riprendere l’attività. Gli ingressi dovranno essere scaglionati e nelle palestre più piccole si potrà andare solo su appuntamento. Bisognerà arrivare già in tenuta da sport. Questo perché gli spogliatoi dovranno essere chiusi, così come le aree comuni. Sono esclusi i gruppi. Chi lavora con l’insegnante dovrà stare a distanza di almeno 2 metri. Si pensa che lo spazio a disposizione di ognuno debba essere di almeno 7 metri quadri. Gli allenatori dovranno indossare guanti e mascherina.

Dove possibile si potrebbe anche chiedere di fare lezione “da remoto”, in un altro ambiente, o scaglionato per turni. Tutti gli attrezzi dovranno essere sanificati subito dopo l’utilizzo così come gli ambienti e le postazioni degli impiegati. Dovranno esserci vari dispenser per il disinfettante e dispositivi di protezione anche per i clienti che prima di entrare dovranno misurare la febbre. Per chi ha più di 37,5 non sarà consentito l’accesso.

Riaprono anche le piscine

Sia negli impianti all’aperto, ma molto di più al chiuso, sarà indispensabile impedire ai nuotatori di incontrarsi. Ecco perché c’è la necessità di creare veri e propri percorsi che impediscano il contatto tra le persone anche quando termina la lezione. Negli spogliatoi lo spazio ritenuto necessario è di 5 metri quadri per persona, ma l’intenzione (almeno nella prima fase) è di fare entrare una persona per volta anche per le difficoltà di sanificare gli ambienti e le docce. Dunque di privilegiare quegli impianti dove c’è la possibilità di avere locali separati.

Estetiste e parrucchieri: possibili anticipi in alcune Regioni

Il Comitato tecnico-scientifico ha chiesto grande cautela sulla riapertura di parrucchieri, barbieri e centri estetici, esercizi che per il contatto diretto tra operatore e cliente presentano un alto indice di rischio di contagio. I saloni di bellezza, il cui ritorno al lavoro è molto atteso, potranno aprire a partire dal 18 di maggio almeno nelle regioni dove il numero dei nuovi positivi è pari allo zero: Molise, Basilicata, Umbria. O dove continua a scendere, come: Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Calabria. Le aperture anticipate sui territori scatteranno sulla base del monitoraggio previsto dal decreto del ministro della Salute Roberto Speranza.

Le regole per parrucchieri, barbieri e centri estetici sono molto stringenti. Potranno ricevere un cliente per volta indossando visiere, guanti e mascherine. Gli stessi dispositivi dovranno essere messi a disposizione di chi entra nel salone o nella cabina per i trattamenti. Si dovranno seguire le stesse modalità degli studi medici. I locali dovranno essere sanificati e puliti più volte al giorno, mentre gli strumenti andranno tutti sterilizzati ogni volta dopo l’uso.