Zaia sfida Conte: in Veneto riapriamo, qui vogliamo lavorare

Zaia contro Conte. Il Veneto riapre, infatti è consentito lo spostamento individuale per attività motoria e all’aria aperta, anche in bicicletta in tutto il territorio del Comune di residenza. Permano però l’obbligo di evitare gli assembramenti e di rispetto della distanza un metro, con mascherina e guanti e garantendo l’igiene. Lo prevede una nuova ordinanza del presidente Luca Zaia, che entrerà in vigore dalle ore 18.

“Bisogna aprire, non si può protrarre il sacrificio così a lungo” tuona il governatore leghista. “Non possiamo diventare un laboratorio o delle cavie, dobbiamo anche vivere. Noi non cerchiamo le prove muscolari, cerchiamo di dare un aiuto ai cittadini”.

È permesso inoltre lo spostamento individuale su tutto il territorio regionale per recarsi alle seconde case di proprietà o alle imbarcazioni ormeggiate al di fuori del Comune di residenza per la manutenzione e la riparazione. Lo prevede la nuova ordinanza. Queste prescrizioni entreranno in vigore alle ore 6.00 di domani.

“Non penso sia un’azione criminale dare la possibilità ai cittadini di prendere la pizza. Non potresti farlo – ha aggiunto Luca Zaia – ma puoi andare in farmacia o al supermercato. Se si prosegue con questo approccio non ne veniamo fuori. Il mio è un appello a rivedere le misure, penso che la violenza non serva a nulla, ma questo è il sistema migliore per alimentare il conflitto sociale”.

Magari non è consuetudine dappertutto, ma la gente qui vuole andare a lavorare. Capisco che qualcuno in giro è poco interessato a uscire, ma qui sosteniamo le nostre famiglie e il pil dell’Italia. Non ci si può dimenticare che la nostra recessione è la recessione dell’Italia. Cosa vuol dire che sconfino? Qui è il governo che ha sollevato le Regioni, e noi abbiamo accettato con responsabilità. Ci stanno chiamando e ci arrivano messaggi come se fosse una telescrivente, tutti dicono la stessa cosa. Posso capire che un esaltato si sia fatta un’idea funambolica di come va il mondo. Io non vedo messaggi complottisti, ma di gente che ha fatto due mesi di quarantena e adesso chiede di lavorare”.

Sui numeri, crescono ancora i contagi (+108) nelle ultime 24 ore, ma scende sotto la quota dei 9.000 (8.860) il numero degli attualmente positivi. Lo rileva l’ultimo report della Regione Veneto. Torna a segnare un caso di contagio il cluster di Vò, dove rimangono ad oggi 5 soggetti ancora positivi. Si contano anche 13 nuovi decessi, che portano il numero complessivo delle vittime dall’inizio dell’epidemia a 1.344 (tra casi registrati negli ospedali e nelle case di cura). I guariti sono 7.375.