Casali del Manco (CS) – Intervista a Massimo Covello, Segretario Generale della Fiom – CGIL Calabria, sul Coronavirus e non solo!

 “ Nei pochi attimi di conversazione, svolti in un clima di sincera cordialità, non dimentico la chiusa del breve, ma operativo, confronto: “Enzo, viviamo un tempo difficile da comprendere,  di problematiche e di incertezze non difettavamo.Quella di oggi – ha stigmatizzato – è una fase a dir poco straniante”. E, poi, quel… ‘Chissà, chissà, domani ‘…! Lascia molto di che pensare…

Massimo Covello
Massimo Covello – Segretario Generale FIOM-CGIL Calabria

C’era una ‘vecchia promessa’, che abbiamo voluto rispettare! Anche per conferire un segnale di presenza, di riscontro e di continuità con un precedente intervento, sulle prospettive future del neo Comune di Casali del Manco (CS), apparso su questo Giornale con al centro dell’accurata riflessione lo stesso interlocutore: Massimo Covello, Segretario Generale Fiom-Cgil-Calabria. C’è da ricordare, con l’occasione, il senso del vivo apprezzamento, già espresso dall’esponente del Sindacato calabrese, sull’attenzione per il territorio e la qualità dell’intervento, riscontrate nel prodotto editoriale “Laprimapagina.it”.

Nonostante il Covid-19, che caratterizza queste uggiose giornate, tra aspettative e angosce, c’è tempo per promuovere qualcosa di utile. Ecco che proprio in queste incerte ed interminabili attese, di giorni pensierosi che scandiscono i soliti rituali, tra le mura domestiche ‘prigionieri’, è bastato poco per dare seguito a quel riannodare di contatti con una figura di assoluta garanzia, sia sul piano culturale, sia per la sensibilità ed esperienza che lo caratterizzano, non solo nell’area casalina, dove risiede, ma nell’intera Calabria ed anche oltre, facendo parte di Organismi  centrali del Sindacato di Maurizio Landini.

Un particolare dell’ultimo Congresso FIOM-CGIL Calabria, con la presenza del Segr. Naz.le CGIL Maurizio Landini

Un rapido coordinamento, grazie agli strumenti della modernità, insuperabili per comunicare, in maniera efficace. Un saluto breve e cordiale sul portatile, immediata disponibilità di Massimo Covello, che in questa intervista affronta un’ampia panoramica. Una riflessione attenta che parte dall’emergenza dilagante del Coronavirus e che si proietta su uno scacchiere molto articolato e complesso. I temi centrali sono, ovviamente, i riflessi nella Sanità Pubblica, quelli economico-sociali conseguenti, l’incertezza di un futuro dopo  che sia…’ ritornato il sereno ‘!

Non dimentico la chiusa delle breve conversazione: “Enzo, viviamo un tempo difficile da comprendere,  di problematiche e di incertezze non difettavamo, quella di oggi – ha stigmatizzato – è a dir poco straniante”. E, poi, quel… ‘Chissà, chissà, domani ‘…! Lascia molto di che pensare…

Segretario, come sta vivendo questo anomalo e preoccupante periodo? Un ‘fermo’ imposto dall’ emergenza Coronavirus ad un dirigente ed a una sigla sindacale che qualche settimana addietro era in trincea, con i lavoratori, nella Calabria del disagio sociale…

La maggior parte di noi, chiusi in casa, impossibilitati alle relazioni, ai contatti umani, agli scambi di ogni tipo: alla vita sociale, se non virtualmente, tramite i social, la tv, in remoto. Una modalità per molti aspetti innaturale che noi siamo “animali sociali” necessitati di rapporti corporei. In un crescendo dettato come dice il Prof. Michele Ainis ( n.d.c.: Giurista e costituzionalista, componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato): “Da una strategia della gradualità sposata dal Governo che ha permesso ai cittadini di abituarsi un po’ alla volta agli arresti domiciliari a cui siamo sottoposti”, senza tradire la democrazia, bene supremo del Paese. Nonostante ciò, condividiamo col mondo intero, forse solo come nella Seconda guerra mondiale, le stesse angosce, le stesse paure da quando l’OMS ha dichiarato, non tantissimi giorni fa, che il Covid-19 ha assunto il carattere di pandemia.

Casali del Manco – Il Borgo Antico di Macchia – Spezzano Piccolo (CS)

Nonostante la capillare diffusione del virus che alimenta la aura globale, non mancano gli egoismi esasperanti e irrilevante risulta il gioco di squadra tra le nazioni. A parte qualche esemplare slancio di solidarietà e generosità di alcuni Stati amici, c’è più di una cosa che non marcia proprio in…Europa!

Certo è stato sconcertante vedere come alcuni stati, gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, il Brasile, abbiano sottovalutato il pericolo o forse sono stati solo coerenti con una visione “censitaria” del diritto alla salute. Mentre la Cina, la Corea, e poi Cuba, la Russia e l’Albania, abbiano manifestato vicinanza e solidarietà concreta al nostro Paese. L’Unione Europea sta continuando a mostrare il suo volto peggiore: tecnocrate e neoliberista, anche se incominciano a delinearsi crepe, con l’Italia protagonista, in questa visione che ha ferito, se non ucciso le migliori aspettative dei popoli europei. Cosi come manca una unione d’intenti globale, anche nello sforzo di ricercare il vaccino in grado di sconfiggere il Covid-19 che spero si realizzi presto.

Ci si interroga come sia accaduto e mai come in questi giorni sono diventati importanti e ascoltati i virologi, i pneumologi, gli immunologi i ricercatori, gli scienziati, tutti quegli operatori sanitari, che con retorica ipocrita vengono considerati eroi. Categorie, specie nel nostro paese, insieme a tante altre negli ultimi decenni, neglette, emarginate, addirittura spesso e per lo più sacrificate scientemente alla pura logica “mercatista “di sfruttamento e precarizzazione.

E con essi si scoprono i milioni di operai, tecnici, professionisti, braccianti, impegnati nei cosiddetti servizi pubblici e settori essenziali che con grande abnegazione, nonostante spesso gl’insufficienti strumenti e mezzi di protezione, tutela, continuano a lavorare, per assicurare la tenuta del nostro Paese.

Segretario, dal suo privilegiato Osservatorio sindacale, ma anche dalle sue impressioni di cittadino non…distratto, può fornirci , brevemente, il quadro della situazione del nostro Paese?

L’Italia oggi è, drammaticamente, il più grande focolaio del mondo e col più forte impatto mortale del Covid-19, specialmente nelle aree della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna. Perché sia accaduto ciò è allo studio degli scienziati. Tuttavia siamo anche il Paese, che per primo in Europa ha adottato una strategia crescente ma determinata per ridurre l’espandersi del contagio.

Casali del Manco (CS) - La suggestiva Valle del Torrente Cardone con ( a sin.) l' antico Borgo di Perito - Pedace
Casali del Manco (CS) – La suggestiva Valle del Torrente Cardone con ( sulla destra) l’ antico Borgo di Perito – Pedace

E’ chiaro che sono stati adottati provvedimenti drammatici: tutti a casa. Il Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte, supportato dall’Unità di Crisi oltre che dall’intero Governo ha finora mantenuto la barra dritta, nonostante non siano mancate e non manchino limiti e contraddizioni, forse perfino inevitabili, visto il “mosaico delle nostre autonomie”  – sempre per citare Ainis -, nel quale si sono innestasti scelte davvero contraddittorie a volte tra Dpcm, decreti, ordinanze. Una babele, nella quale, insieme ad altri, si è fatta notare la presidente della giunta della Calabria con una misura chiaramente incostituzionale come quella di vietare l’uscita e l’entrata nella regione.

Ed in Calabria, come giudica l’attuale situazione/condizione? Nulla si può mascherare, visto che era arcinota a tutti l’atavica precarietà  ( anche se non tutto è da buttare alle…ortiche) del sistema sanitario regionale

Nella nostra regione si è trattato di un crescendo di misure, alcune al limite dell’assurdo come la richiesta di avere l’esercito per strada o come l’irreale sequestro di centinaia di persone per giorni all’imbarco verso la Sicilia deciso dai due Presidenti, sulla cui legittimità formale ci sarebbe tanto da discutere, comunque tese ad arginare il diffondersi dei contagi, nella consapevolezza che semmai ciò avvenisse, il sistema sanitario calabrese, non sarebbe in grado di reggere. Questa situazione, la decisione di fermare tutte le attività non essenziali, ha completamente mutato la geografia sociale ed economica .

L’approvazione  il 17 Marzo scorso del Decreto Legge n.18 recante: “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per le famiglie, lavoratori, e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”, ha reso esplicita la nuova condizione, non solo sanitaria, in cui ci troviamo. Nell’intero Paese milioni di lavoratori e lavoratrici, migliaia di imprese di tutti i settori si sono trovati in una condizione negativa a rischio sanitario, in un contesto generale sul piano industriale ed occupazionale già fortemente critico. In alcune regioni come la Lombardia, l’Emilia Romana, il Lazio, soprattutto nel settore metalmeccanico, ed anche in Calabria in alcune aziende del settore, si è dovuti arrivare allo sciopero generale, prontamente proclamato dalle sigle sindacali – Fiom-Fim-Uilm – per far riconoscere alle imprese più attente al profitto che alla salute dei lavoratori, la giusta priorità della tutela della vita. In questi giorni, anche in Calabria, non c’è settore, attività che, dopo aver fatto ricorso a tutti gli strumenti utilizzabili per favorire il lavoro sicuro, ancora non sempre possibile perfino nei servizi sanitari purtroppo, non stia, giustamente, chiudendo. Stiamo facendo, in remoto, decine di consultazioni ed esami congiunti per accordi finalizzati all’accesso agli ammortizzatori ordinari e/o in deroga.

In questa difficilissima fase storica del nostro Paese tutti devono mantenere alto il senso di responsabilità di vicinanza ai bisogni dei propri consimili, di solidarietà  vera da scandire con atti concreti. Una partita  logorante e e fortemente problematica per il Governo Conte…!

Misure di solidarietà sociale che probabilmente necessiteranno di altre risorse, viste l’inadeguatezza di quelle già impegnate e l’estensione delle richieste, e che tuttavia non coprono tutti i cittadini. Concordo col Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, quando dice che migliaia e migliaia di cittadini vivono anche di lavoro nero, informale e ciò li rende non tutelati da nessuna misura, nemmeno dal reddito di cittadinanza. Costruire un welfare veramente universalistico è una priorità in questa drammatica contingenza. Quello che sta emergendo con chiarezza è l’assoluta necessità di un vero e proprio cambio di paradigma economico, sociale, produttivo, culturale. Come ne usciremo nessuno può dirlo.

Altopiano Silano (CS) - La natura che 'esplode' - radura in fiore
Altopiano Silano (CS) – La natura che ‘esplode’ – radura in fiore

C’è una illuminante riflessione del grande Scrittore israeliano, David Grossman (n.d.c.: autore, tra gli altri, di celeberrimi titoli, quali :“L’Abbraccio”, “La Vita gioca con me”, “ Qualcuno con cui correre”. Nel nostro Paese è stato insignito del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo -2007), che in una sua recente intervista ha sostenuto che: ” Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà il posto di lavoro, che per anni l’ha soffocato ed oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Chi metterà al mondo un figlio o chi deciderà di non volere figli. Ed ancora: di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere.  Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di farlo”. Ha ragione! Io spero ne usciamo più consapevoli delle vere priorità sia individuali che collettive, sociali.

Segretario, un accenno, in chiusura, ad un qualcosa che più è pulsante nel suo diuturno ‘collegamento morale ed etico ‘ con quanti  sono in trincea, sul serio, per lottare il mostro del male…!

Tutti stiamo apprezzando la grande funzione svolta dal servizio sanitario pubblico che perciò dovrà essere rinforzato ad ogni livello, superando gestioni ed organizzazione che, come in Calabria, sono state più al servizio di speculazioni  criminali che al servizio della salute pubblica. Tutti stiamo scoprendo come certe produzioni il Paese deve garantirsele per reggere situazioni inedite; tutti stiamo scoprendo che certi beni, servizi, prodotti sono più importanti di tanti altri. Ecco, avere una visione più legata alla qualità sociale, alla solidarietà mi auguro possa essere ciò che ci porteremo quando usciremo da questa situazione. Non dobbiamo avere paura, ma imparare la lezione!

Casali del Manco (CS), 30 Marzo 2020