Il Coronavirus sta nuovamente ripopolando la Calabria con il ritorno dei suoi cittadini emigrati

Convincere gli emigrati calabresi a rimanere nella propria terra non c’è riuscito mai nessuno. Il “Generale” Covid-19 ce l’ha fatta e da più giorni si assiste al ritorno di moltissimi cittadini. La Regione con la più alta percentuale di emigrati, in cerca di lavoro per studio o per una migliore sanità, in questi giorni sta invertendo la rotta: dalla desertificazione anagrafica al ripopolamento. Il pericolo del contagio coronavirus induce coloro che si trovano al Nord a fare rientro nelle ex residenze calabrese, lo stanno facendo in massa. È nel momento del bisogno che occorre rivolgersi ai parenti per un conforto. Sono molti i pullman che in questo periodo arrivano pieni di passeggeri anche a Crotone. Antecedente l’evento Coronavirus era esattamente il contrario, nonostante gli appelli da parte delle istituzione e dal settore economico a non abbandonare la Calabria. Le motivazione che si ascoltavano da chi andava via: “la Calabria è una terra “bruciata” senza lavoro, mancanza di un’adeguata sanità, totale assenza di servizi, nessuna prospettiva futura”. Gli appelli delle Istituzioni a rimanere nella propria terra e contribuire a risollevarla cadevano nel vuoto. In particolare l’appello era rivolto ai giovani laureati per evitare fughe di cervelli in altre Città e Paesi. Adesso la Calabria per chi era andato via è diventata la terra della “salute” dove si evita il contagio epidemico ed eventualmente curarsi. La sanità calabrese è sempre la stessa inadeguata struttura che obbliga ad espatriare per curarsi. Tornare in Calabria per sfuggire ad un eventuale contagio da Covid-19 ed eventualmente curarsi se contagiato, è tra le peggiori soluzioni. E sarà ancora più penalizzante la venuta in Calabria da parte di chi non si fa sondare appena sceso dal pullman o dal treno. Difficile poter dire che la Calabria in queste condizioni non subirà gli effetti negativi da Coronavirus se le Istituzioni, oltre a sconsigliare il ritorno in Calabria, non mettano in essere i dovuti provvedimenti.