I calciatori di successo più anziani di sempre

Il calcio, così come tante altre attività, fa parte integrante della cultura italiana ma è altresì uno sport molto diffuso in tutto il mondo. E, come una qualsiasi attività culturale, ha dalla sua una serie di prerogative e tendenze. Una di queste è sicuramente quella di registrare un notevole gruppo di calciatori ancora attivi e che migliorano con il passare del tempo. Uno di questi ultimi Highlander del gioco più praticato del mondo è senza dubbio Gianluigi Buffon, rientrato in Italia dopo la parentesi al Saint-Germain ancora carico e pronto a vendere cara la pelle per portarsi a casa il trofeo della Champions League. Eppure, il portiere azzurro, per molti il miglior estremo difensore della storia del calcio, non è l’unico dei “vecchietti” che hanno fatto la storia di questo sport nonostante l’età avanzata. La nostra rassegna, tuttavia, partirà proprio da lui.

Buffon, parate senza tempo

Nato nel lontano 1978 in quel di Carrara, quello che per molti ormai è il “Gigi” nazionale fu da subito un predestinato. Dopo il ritorno alla Juventus, squadra favorita alla vittoria dello Scudetto secondo le scommesse sportive in tempo reale, Buffon è storia viva del calcio italiano. Non a caso il portierone azzurro ha alzato al cielo la Coppa del Mondo 2006 con la nazionale italiana a 28 anni. Tantissimi sono i record che detiene l’ex portiere di Parma e Juventus. Tra questi spicca quello di ben 974 minuti consecutivi senza aver subito alcun goal in Serie A, un record che sarà molto difficile da battere nel breve periodo. Un altro record di cui può vantarsi è sicuramente quello di numeri di Scudetti vinti, ossia nove, tutti con la Juventus, squadra della quale è stato il capitano mettendo a segno grandi partite fino alla decisione di dire addio al calcio italiano nell’estate scorsa. Dopo aver rinunciato anche proposte molto ricche da altri lidi, come ad esempio la Cina, Buffon ha deciso quindi di avventurarsi in Francia, dove la sua fama è ben nota ma dove il Paris Saint Germain cerca ancora di imporsi fuori dal proprio campionato. Entrambi hanno dalla loro il sogno di poter vincere la tanto agognata Champions League, l’unico trofeo di valore che manca al portierone italiano. E chissà che, per uno scherzo del destino, Buffon non debba ritrovarsi a disputarsi questa coppa proprio con la Juventus dopo il suo rientro in madrepatria, e magari in una finale, lo scenario più prestigioso di tutti dove non c’è più spazio per i calcoli e tutto si decide in una notte.

Totti, l’ottavo Re di Roma

Francesco Totti Nella città di Roma, tra una passeggiata al Colosseo e la fila per visitare la Cappella Sistina, una delle figure più ripetute nell’immaginario popolare è quella di Francesco Totti. Per molti l’ottavo Re di Roma, il capitano di quasi vent’anni della squadra giallorossa, nonché il trascinatore nella conquista dell’ultimo Scudetto nel 2001, si è ritirato dal calcio giocato a 40 anni. Nato nella capitale e cresciuto fin da piccolo nel settore giovanile della Roma, il “Pupone”, come lo hanno chiamato fin da subito, è la storia del club giallorosso, una società che vive della passione dei propri tifosi e che, nonostante i pochi trofei vinti, è sempre una valida contendente sella Serie A. La presenza di Totti, uno dei pochi calciatori a giocare soltanto con una maglia, ha dato un notevole prestigio alla Roma durante il suo periodo da calciatore. E adesso che ne é un rappresentante a livello dirigenziale, l’ex numero 10 giallorosso gira l’Europa nel nome di quella che è la sua squadra del cuore. Recordman di goal in Italia con una sola squadra dopo aver segnato ben 307 goal in campionato, Totti ha vinto anch’egli il mondiale del 2006 con la nazionale italiana ed è l’ultimo italiano ad aver vinto la Scarpa d’oro. Il ricordo delle sue giocate, tra le quali spiccano il rigore calciato “a cucchiaio” contro l’Olanda e la botta al volo di sinistro contro la Sampdoria a Marassi, è ancora vivo negli occhi degli appassionati di calcio di tutto il mondo.

Pellissier, goal eterni

L’attaccante di origine valdostana con una carriera enorme al Chievo Verona è uno degli ultimi immortali del calcio italiano. A 39 anni compiuti e con i 40 nel mirino, Sergio Pellissier è stato il terzo giocatore più anziano della Serie A del campionato 2018/2019, dietro ai due portieri Albano Bizzarri e Stefano Sorrentino, che però non sono giocatori di movimento. L’anno precedente, l’attaccante e capitano del Chievo aveva dimostrato di nuovo la sua fedeltà alla squadra veneta firmando il rinnovo fino al 2019, il che gli ha permesso di arrivare a 40 anni come giocatore in attività, qualcosa del quale possono vantarsi solo in pochi. L’attaccante valdostano, in forza alla squadra scaligera per oltre 16 anni, è stato il simbolo di un simbolo del club: recordman con la maglia del Chievo grazie alle 130 segnate, Pellisier è la conferma che il lavoro paga sempre e che quando il talento e l’abnegazione si fondono, si invecchia come il buon vino portando a casa i migliori frutti del proprio lavoro. Dopo essersi ritirato dal calcio giocato alla fine della stagione 2018/2019, la società gli ha giustamente offerto un posto da dirigente, affidandogli il ruolo di responsabile dell’area tecnica della società. Buffon rimane l’ultimo dei veterani della Serie A con ancora qualche asso da giocare nella manica: chissà che una delle sue ultime stagioni, se non l’ultima, sia proprio.