Terremoto a Rende: persone fuggite dalle loro abitazioni in preda al panico, lievi danni

Lunedì pomeriggio da incubo a Rende per due scosse di terremoto che hanno colpito l’area settentrionale della Calabria, sul versante occidentale. La prima scossa s’è verificata alle 16:57 nel Mar Tirreno, nei pressi del vulcano sommerso Marsili, al largo di Paola (Cosenza). La scossa è stata di magnitudo 3.4 e si è verificata a 7.1 km di profondità ma non è stata avvertita dalla popolazione. Alle 17:03 la terra ha tremato per lunghi ed interminabili secondi. Una seconda scossa di magnitudo 4.4 si è verificata a 10.3 km di profondità, epicentro a Rende, alle porte Cosenza, in un’area di quasi 100 mila abitanti. Sono state centinaia le persone fuggite dalle loro abitazioni in preda al panico. La Protezione Civile e i Vigili del Fuoco stanno verificando eventuali danni sul territorio. La scossa di magnitudo 4.4 ha avuto un risentimento sismico del 6° grado Mercalli nella zona epicentrale (Cosenza e Rende), ed è stata avvertita in gran parte della Calabria, dal Pollino all’Aspromonte, e persino in Basilicata e Campania fino a Napoli e Salerno. La scala Mercalli non misura l’intensità del terremoto, ma i suoi effetti sul territorio. Il 6° grado della scala Mercalli, misurato per quest’episodio a Rende e Cosenza, significa che la scossa è classificata come “forte“, cioè ha provocato “qualche leggera lesione negli edifici e finestre in frantumi”. Alle 17:25 s’è verificata una terza scossa, di magnitudo 2.8 a 10.2km di profondità, sempre al largo del Tirreno, vicino al vulcano Marsili. Diversi i danni soprattutto nei supermercati. Tanti i suppellettili andati in frantumi. La quantificazione dei danni è in corso.