Vieni e mordi l’anima

“ ….loro, gli altri, sono tutto ciò che io ho perso! Io sono tutto quello che loro avrebbero voluto essere. “ ( Vincenzo Calafiore ) Tu come sempre arrivi, come un treno di nuvole dai bordi svaporati, vieni e ti fermi e mi guardi tanto da non farmi capire nel posto dove sono. Fuori, la luna riflette la sua luce sui tetti, brillanti per ingannare il buio,c’è un silenzio, il silenzio che precede l’alba, tutto tace! Lo sapevamo bene quanto fosse meraviglioso calarsi nella vita dell’altro, è stato come scendere in apnea nel trasparente ventre di un mare cristallino, quello che sta negli occhi tuoi. Tutto tace come le loro bocche …. Io comincio a scrivere di te per loro, dopo aver fumato da uno dei miei orli preferiti la mia prima sigaretta; mi sento uguale a l’ultimo gabbiano che infreddolito e stanco rientra dalla caccia notturna, umido di mare, profumato di salsedine. Io scriverò di te a loro, sui vetri appannati delle finestre e dei finestrini di vagoni fermi in una sperduta stazione oltre la frontiera. Lo scriverò sui muri di città fatiscenti e sommerse dai rifiuti, sui muri di metrò, nei bagni delle stazioni, ultimi avamposti di una civiltà arrotolata nei cartoni. Scriverò di te amore, a loro, gli ultimi che mi hanno dato una storia da raccontare: la nostra storia. Non basterà un oceano a dividerci. E’ la passione della vita, la voglia sfrenata di vivere, di amarci, a prenderci, che ci vuole, che ci tiene uniti in una infinita umanità. Non c’è cosa più bella della vita. Anche quando questa ti piange negli occhi. La follia è quella di lasciarsi andare in cose che non servono a niente, cose che non sanno di amore … potremmo anche raccontarci tutto ciò che si vuole, ma la vita, la vita è l’unica cosa bella davvero,in questo tempo che ci sfugge di mano, che ci porta inesorabilmente alla rovina. Il sipario alle mie spalle aperto, dietro una scena neutra, mi tremano le gambe, la paura di non ricordare, di sbagliare “Tutto quello che conta non finisce mai “ il mio monologo all’amore, alla vita. E lì davanti ai miei occhi che cercano nel buio, di cui avverto il patos, il lungo respiro che mi assale, comincio: “ Davvero credi che tutto quello che conta non finisce mai? Lei mi ha sorriso, forse per la stupidità della domanda, forse per via dell’espressione del mio viso, un po’ smarrito .. lei mi ha risposto dopo averci pensato un po’ – Si credo davvero che non abbiano mai fine le cose a cui tieni, come amare una persona… e se l’ami è per tutta la vita, per sempre. Sai come sono, quando scrivo qualcosa mi prende una certa frenesia, mi ci butto dentro, come l’ape dentro una campanula. Un libro, non è solo un libro, un mucchio di parole, parla, racconta, è anima, è vita tradotta in parole e le parole hanno voce e anima, suoni e colori… le parole sono vita! Ecco come quando ti dico: ti amo! E’ di vita che si tratta, di donazione, di luce, calore,fame,fame di amore e di dolcezze, di carezze, di sguardi, di solitudine, di silenzio, di serenità…. Di vita, è questa la vita … è amore! Oh.. vita sei mancata, mi manchi ogni giorno di più. Sento avvicinarsi il lento respirare del mondo, ed è quello che più temo oltre che perderti. Perché vedi, io e te siamo la stessa cosa, la stessa razza, abbiamo un’ombra che proiettandosi si allunga all’infinito e noi piano piano la raggiungeremo, non sappiamo cosa potrà esserci oltre, ma ci andiamo lo stesso, ugualmente mano nella mano nei fasci d’una felicità dentro, che non ci fa sentire ciò che il mondo ci butta addosso. Ci amiamo e sai perché? Perché tu sei mare ed io riva… assieme siamo e saremo sempre più vita! Sempre più amore per un sempre a portata di vita.