Contro la Samp finisce senza gol: al Milan non basta Zlatan

Un Milan lento e prevedibile a San Siro. Contro la Samp finisce senza gol. Questa volta sono i liguri a strappare un pareggio importante in chiave salvezza. Il Milan aveva due obiettivi. Fare vedere il nuovo acquisto e cancellare la disfatta di Bergamo. Ibra inquadrato in panchina si mette le mani nei capelli, un attimo prima di iniziare il riscaldamento e riascoltare il boato dei sessantamila di San Siro. Come la prima volta che aveva messo piede in campo e come era successo alla lettura delle formazioni. La Samp non conclude mai, perché gioca in difesa e perché non è fortunata. San Siro attende il secondo tempo che avrebbe segnato l’ingresso di Ibra. Dopo dieci minuti Zlatan comincia la sua nuova avventura rossonera. Con Ibra entra anche Leao, con una coppia d’attacco rivista. Fuori Piatek e Bonaventura. L’ingresso di Ibra porta subito emozioni, ma le occasioni sono della Samp. Donnarumma si oppone a Gabbiadini. Ma quando il Milan mette la testa fuori, la testa è di Ibrahimovic. Su cross di Suso il colpo è debole e Colley allontana. Poi è Leao a tentare due volte la conclusione, sempre senza successo. La quantità di errori tecnici fa infuriare San Siro, che si ribella a un altro pomeriggio senza gol. Ibra si danna: corre, cerca la profondità, pressa, accompagna sempre l’azione, ma nessun compagno riesce a consegnargli un pallone preciso. Il pubblico dall’euforia passa in fretta ai fischi. Solo una grande confusione (Suso malissimo) accompagna le squadre fino al 90’. Quello che segue sono solo altri fischi.