Bunnyblack: i nostri live sono delle esperienze sensoriali

Ciao, ragazzi: prima di tutto presentatevi ai nostri lettori. (parlando dei vostri progetti solisti) Less: Il progetto che mi accompagna da quando ho preso la mia prima chitarra in mano è Velaut, una catastrofe elettrica ad intensità variabile, quella in cui mi riesco ad esprimere meglio nelle liriche; qui suono chitarre, voce e synth. Poi ci sono anche gli Inside the hole, un power trio di stampo hard&blues di cui sono il bassista e che mi regala divertimento e soddisfazioni. E poi ci sono i Bunnyblack… Maiqqu: Ho fatto parte di alcune formazioni tra cui Fuori Forma e Sinapsi. Ma principalmente ho portato avanti il mio progetto solista di musica elettronica sperimentale e chiptune. Come vi siete conosciuti e cosa vi ha spinto a collaborare dando vita ai Bunnyblack? Less: I Bunnyblack sono nati come un cosiddetto “side-project”. Non ci aspettavamo di riuscire a portarlo così avanti, sia dal punto di vista della risposta del pubblico e dello sviluppo, che da quello della coesione interna. E pensare che ci siamo conosciuti gareggiando contro in un concorso… ok, Maiqqu, puoi dirlo, dai… Maiqqu: Volentieri! Abbiamo partecipato a questo contest locale senza conoscerci e gareggiando contro. E niente, Maiqqu ha battuto Velaut (ride ndr) Come definireste questo vostro nuovo progetto? Less: Sono le allucinazioni del rock, della dark-wave, rivestite di scariche elettriche e saette. Maiqqu: Nei Bunnyblack possiamo avere la libertà di sperimentazione che normalmente non avremmo in altri contesti. Non esiste un volume irragionevole o una distorsione troppa selvaggia . Sicuramente lo definirei un progetto diverso. Avete da poco sfornato un primo EP(artwork a lato), dai toni fortemente darkwave: com’è nato, a livello compositivo? Less: Semplicemente lasciamo fluire. Maiqqu porta spesso un’idea di base molto spartana, sul Gameboy. Quasi tutte le volte sono già convincenti, funzionano. Io ho un po’ più di esperienza nell’ambito della produzione, e in base alle tinte che vogliamo dare, alle sensazioni che vogliamo ricreare, provo a rimodellare l’idea e sistemare le armonie. A quel punto ognuno cura l’arrangiamento per il proprio strumento elettrico, e infine io aggiungo linee melodiche e testo. Maiqqu: Abbiamo trovato un giusto equilibrio. Less era più abituato a lavorare e comporre con una band “tradizionale”. All’inizio è stata una sfida, ma ora quella sfida l’abbiamo abbondantemente vinta. Avete già nuovo materiale pronto? Less: E’ un buon momento questo. Se avessimo la possibilità di pubblicare un EP ogni volta che abbiamo il materiale musicale per farlo, avremmo quattro uscite l’anno! Maiqqu: Si, ci annoiamo parecchio a suonare sempre le stesse cose, in sala. E questo è lo stimolo principale a lavorare a cose nuove, non appena percepiamo che quelle finite hanno raggiunto la giusta maturità. Come si svolgono i vostri live? E riuscite ad essere fedeli alle versioni in studio, o optate per delle variazioni? Less: I nostri live sono delle esperienze sensoriali. Ci piace essere estranianti, alienanti. Ci piace che si scappi da tutto quando si è ad un nostro concerto. Per quello usiamo delle luci molto tenui in alcuni punti, e strobo accecanti in altri, controllandole da noi, durante il concerto, in base a come ci sentiamo in quel momento sul palco. Maiqqu: Come per le luci, anche la musica risente del momento. Certo, se venite ad ascoltare i Bunnyblack, è quello che ascolterete, ma le incursioni emozionali sono parte integrante del nostro playing sul palco, e questo rende tutto meno prevedibile. A questo proposito, mi piacerebbe sapere qual è la vostra strumentazione. (strumenti, effetti a pedale, ecc…) Less: Dal vivo suono principalmente con uno Squier Jaguar Bass, anche se per il disco ho optato per un Ibanez modello Rickenbacker del ’76. In pedaliera mi piace sperimentare anche con pedali “cheap”, ma gran parte del suono è affidata ad un preamp/fuzz di Hedgehog stompboxes. Tutto va su un Trace Elliot BLX-80. Sulla voce ho un Boss, con alla base un riverbero indecente! Maiqqu: Io al momento uso una Eastwood high flyer dlx. In pedaliera ho di fatto tutto il mio suono nel mio Death by Audio Reverberation machine, poi uso un tremolo Stone deaf, un phase90, 2 delay, overdrive Hedgehog Stompboxes e un Big Muff Pi modificato da FT Elettronica. Poi ho i miei Gameboy che entrano nel mio mixer, passando per un Korg Kaoss pad 3. Naturalmente, la peculiarità è il fatto che suoniate un Gameboy. La domanda è: come si fa a suonare un Gameboy? Maiqqu: Esistono diversi software per editare musica su vecchie console, io utilizzo LSDJ che è uno dei più diffusi. Ti consente di trasformare il Gameboy in un vecchio mixer a 4 piste. Le limitazioni sono tante, ma ti costringe ad essere creativo e sperimentare. Progetti attuali e futuri? Less: Andiamo fieri del nostro disco, e l’obbiettivo è quello di portarlo in giro. Maiqqu: Stanno uscendo molte recensioni positive sul nostro lavoro, e ne siamo ben felici. Ci stanno caricando tantissimo per i capitoli successivi… Salutate i nostri lettori…. Less: Abbandonatevi agli 8 bit, non ve ne pentirete!