Casali del Manco (CS). Intervista a Maria Francesca Lucanto, Responsabile della Biblioteca Donne Bruzie della Comunità Presilana, denominata Casali del Manco (CS).

“Noi dell’Associazione Fata Morgana-ha dichiarato al nostro Giornale Maria Francesca Lucanto (Sociologa, Poetessa e Promotrice Socio-Culturale) – siamo partite dal Mediterraneo e dalle popolazioni che su di esso si affacciano, quel mare dove anche la nostra regione si rispecchia. Tra i libri della Biblioteca delle Donne Bruzie troverete, infatti, non poche testimonianze letterarie di donne che provengono da questo grande bacino: donne che hanno trovato e stanno ritrovando le parole per dire la loro condizione e quella dei popoli cui appartengono, per urlare non solo il loro desiderio di esistere, in quanto persone, ma anche di riaffermare il bisogno più generale di giustizia e di pace”.  

Maria Francesca Lucanto – Responsabile della Biblioteca Donne Bruzie – Casali del Manco (CS)

 – Dottoressa Lucanto, ci parli della Biblioteca delle Donne Bruzie, che ha ripreso, da qualche tempo, partendo proprio dalla località Pedace di Casali del Manco (CS), l’attività che gli era propria ( la promozione socio-culturale, l’educazione libraria…), con un’impronta che vede, prioritariamente, un gruppo combattivo di donne impegnate per realizzare alcuni obiettivi giudicati strategici per l’affermazione di una moderna, tollerante ed inclusiva Società Civile…? La Biblioteca delle Donne Bruzie è un progetto nato all’interno dell’Associazione Fata Morgana delle Donne Ecologiste e Meridiane, soggetto che opera sul territorio, locale ma anche regionale, dagli anni ’90 del secolo scorso  e ha prodotto ben tre ‘Convenzioni delle Donne del Sud’, approdando poi al progetto di una biblioteca delle donne, ospitata nel 2017 dall’ allora Sindaco di Pedace, Marco Oliverio, nei locali della Biblioteca Comunale, nata nel 1967 per volontà di Rita Pisano. Eravamo solo tre donne: io, Anna Pisano, che è attualmente vicepresidente, Erminia Barca, la nostra critica letteraria. Oggi siamo in tante! La nostra idea è stata innanzitutto quella di rivalutare e riaprire al pubblico questo luogo così caldamente voluto da una delle prime sindache  d’Italia. La Biblioteca delle Donne Bruzie vuole, innanzi tutto, ridisegnare i volti e dare voce alle generazioni di donne che nel nostro territorio si sono succedute e si susseguono, tessendo i fili di  una tela dalle immagini spesso invisibili ai più, ma che ha avvolto e continua ad avvolgere la nostra storia, allo stesso modo dei grandi eventi registrati dalla pubblicistica ufficiale.

Il Logo dell’Associazione Fata Morgana delle Donne Ecologiste e Meridiane

La storia inoltre è fatta anche di storie minute, di piccoli gesti quotidiani, di fatiche costanti e l’identità di una comunità si perpetua anche nei racconti delle nostre madri e delle nostre nonne che hanno necessità di essere riascoltati, trascritti e trasmessi. La Biblioteca delle Donne Bruzie nasce dunque anche come spazio adibito per la ricerca , per l’urgenza di trasformare l’inconosciuto in conosciuto. La storia delle donne, qualcuno afferma, è iniziata solo negli ultimi decenni del novecento, in seguito alle lotte sostenute collettivamente per la conquista di diritti fondamentali di cui le donne erano prive.

  • Ma il contributo che le donne hanno dato agli avvenimenti storici si dipana da un tempo molto più remoto!

Ripercorrere il filo di questo contributo vuol dire, per noi, accrescere la ricchezza culturale e sociale delle nostre comunità, costruire  dei punti di riferimento significativi per le nuove generazioni di donne e di uomini, offrendo loro uno sguardo preciso, una interpretazione chiara degli eventi e una conoscenza, indirizzata come afferma Hannah Arendt a discernere il bene dal male, il bello dal brutto. La Biblioteca è per noi un luogo caldo, accogliente, avvolgente, in cui non solo immergersi nella lettura e “vivere più vite”, ma anche ritrovare una modalità di  abitare il mondo che, per le donne,  ha a che fare con il mettere al mondo, e, ancora di più, al mettersi al mondo. E qui il richiamo è al “mettere al mondo il mondo” che Adriana Cavarero, una filosofa del gruppo Diotima di Verona, ci ha insegnato a riconoscere in Hannah Arendt. E infine, un’altra finalità del nostro progetto, che non è di secondaria importanza in un mondo, come lo definisce Papa Francesco, caratterizzato dalla globalizzazione dell’indifferenza, è quella di creare ponti multiculturali. Noi dell’Associazione Fata Morgana siamo partite dal Mediterraneo e dalle popolazioni che su di esso si affacciano, quel mare dove anche la nostra regione si rispecchia. Tra i libri della biblioteca troverete infatti non poche testimonianze letterarie di donne che provengono da  questo grande bacino: donne che hanno trovato e stanno ritrovando le parole per dire la loro condizione e quella dei popoli cui appartengono, per urlare non solo il loro desiderio di esistere in quanto persone, ma anche il bisogno più generale di giustizia e di pace. -Il Sodalizio che Lei  ha inteso riposizione nella Comunità casalina e non solo – naturalmente con la cooperazione di altre donne e di un gruppo di uomini, in puntuale sintonia, che hanno condiviso il Progetto – incomincia a rappresentare  un’ Entità Culturale che è molto apprezzata, soprattutto per la qualità e il buon livello organizzativo degli Eventi sul territorio. Iniziative di stringente attualità, di forte impegno umanitario e socio-ambientale, oltre che identitario…! Può farci una breve sintesi di quello che è stato fin qui promosso con successo ?

Il significativo Logo della Biblioteca delle Donne Bruzie di Casali del Manco (CS)

Fare una sintesi è difficile, ma ci proverò. L’inaugurazione delle Biblioteca è avvenuta l’8 marzo del 2017, con una iniziativa sul “pensiero divergente” di tre grandi donne: Angela Davis, Dacia Maraini e Hannah Arendt . L’ultima e  recente iniziativa ha riguardato la poesia, che dà voce e memoria, contenuta nel libro La crudeltà ci colse di sorpresa, di Choman Hardi , poetessa curda, che strappa dall’ oblio la sofferenza di un popolo, quello curdo, per rivendicarne l’ identità ed affidarne la memoria alle generazioni future. Tra la prima e l’ultima,  altre iniziative  hanno portato a conoscenza del più vasto pubblico donne della grandezza poetica di Alda Merini, Emily Dickinson e artiste di altissimo livello come Frida Kalho, ma anche , come è nelle nostre finalità, scrittrici, poetesse e artiste del nostro territorio come la pittrice Assunta Mollo, la poetessa Anna Petrungaro, le scrittrici Loredana Nigri, Nuccia Benvenuto e Giusy Staropoli Calafati. Ma abbiamo anche trovato, con Annie Frank attraverso il suo Diario , le “parole per dire” di una grande tragedia dell’umanità;  ci siamo accostate ai ragazzi  dello Sprar di Pedace e, in un convegno, abbiamo promosso la figura del Tutore per i minori stranieri non accompagnati, come strategia importante di integrazione e continuità di intervento. Abbiamo promosso un flash mob in occasione della Giornata della Memoria; il 7 agosto 2019, insieme a Massimo Covello, Segretario della Fiom-Cgil,  abbiamo raccolto le firme per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia dei beni comuni, ispirata da Stefano Rodotà.

Un tocco d’Artista: Murales realizzato dal bravo Kevin Serafini. Immagine di Donna gioiosa, avvolta dalla danza delle farfalle

Ed ancora, abbiamo ripercorso, con il Libro di Laura Cima e Franca Marcomin, cui la sottoscritta ha anche dato il suo contributo con un capitolo dedicato a Fata Morgana, la storia dell’Eco-Femminismo italiano, con i suoi approcci teorici e culturali rivoluzionari e la traduzione nel concreto, nella società  di questo legame fortissimo tra il pensiero differente delle donne e quello dell’ecologia che ha prodotto cambiamenti culturali e legislativi di non poca importanza non solo in Italia ma in varie parti del mondo; abbiamo fatto una mostra sulle donne che hanno sognato e “fatto”  l’Europa,  grandi madri, come Ursula Hirschmann e Ada Rossi, che diffusero in Italia e in Europa il Manifesto di Ventotene, o come Simone Veil, Eliane Vogel-Polsky, Louise Weiss e altre che hanno infuso nelle nascenti istituzioni comunitarie vita e passione per i diritti delle donne. Il 25 novembre 2018, insieme alla Amministrazione Comunale dei Casali del Manco, abbiamo installato una panchina rossa contro la violenza sulle donne e il 21 giugno 2019 , abbiamo inaugurato sempre nella piazzetta adiacente la Biblioteca, un murales commissionato a un bravissimo artista locale Kevin Serafini,  per dire no alla violenza sulle donne. Ma abbiamo anche dato voce ai nostri uomini bruzi: il 22 dicembre 2018 abbiamo presentato “L’opera degli ulivi” di Santo Gioffrè, il 23 febbraio 2019 “Filosofando con Hanry Potter” abbiamo ripercorso con Aldo Pisano i contenuti profondi della produzione letteraria di  Joanne Rowling; sempre con Aldo Pisano e con Marco Caferro,  ci siamo immerse nella  Conoscenza, Etica e Giudizio  di Kant.  L’attivismo di  Marco Caferro ci ha inoltre coinvolte e fatte promotrici di una importante iniziativa a sostegno di Mimmo Lucano “L’utopia colorata della normalità. Essere cittadini del mondo”, con la collaborazione di molte altre associazioni locali e regionali, come l’Uniter Presila e la Comune di Riace di Paola per citarne alcune. Voglio ricordare che nella nostra Biblioteca sono presenti anche gli uomini, a riprova della nostra volontà di non farne un luogo riservato alle sole donne. Tra questi: Francesco Morrone, il 14 dicembre prossimo terrà un seminario su “Elzunia” , frutto di una sua personale ricerca storica e letteraria, Giovanni Curcio che a breve ci presenterà il suo nuovo libro su cento figure di donne significative del mito e della storia, senza dimenticare l’autore di questa intervista, Enzo Pianelli con il quale,  in collaborazione con il Circolo della Stampa di Cosenza, faremo in primavera una iniziativa su Ilaria Alpi, per ricordare e valorizzare le donne giornaliste “in prima linea” contro le guerre. -Lei proviene da una lunga stagione d’impegno in campo Ambientalista-Ecologista  con apporti significativi anche nel Volontariato Socio-Assistenziale! Esperienza che ha puntualmente travasato in un lungo arco di tempo che ha caratterizzato tutte le fasi preparatorie e propedeutiche, prima di pervenire al Comune Unico di Casali del Manco! Può indicare ai nostri lettori la peculiarità del sua grande passione civile, inarrestabile protagonista dei fermenti di rinnovamento e di cambiamento di un territorio, che vorrebbe diverso da quello attuale

I ‘Giganti’ del Parco Nazionale della Sila – Riserva Biogenetica

Il mio impegno sul nostro territorio è nato come ambientalista e poi nel partito dei Verdi. Abbiamo insieme a poche altre persone, ma in collaborazione con i movimenti e le associazioni del territorio presilano come il Collettivo “U Jettune” la cui figura di spicco, il compianto Antonio De Rose voglio ora ricordare con affetto e tanta stima, condotto battaglie ecologiste di notevole pregio che dovremmo ricordare perché patrimonio del nostro territorio. Tra queste: la prima marcia antinucleare della Presila; la dura battaglia per non far tagliare i Pini del Fallistro, i Giganti della Sila; la mobilitazione contro le discariche abusive sparse sul nostro territorio e per la bonifica dei luoghi (opposizione ferma all’Amministrazione Bruzia, quando Sindaco era Giacomo Mancini, per la discarica installata nel territorio di Perito; la denuncia per quell’ impianto  “legale” di Celico… Come non ricordare la battaglia delle battaglie per non far declassare il Parco Nazionale della Sila a Riserva naturale e istituire invece, in modo più ampio e sistematico, il Parco come motore di sviluppo e difesa del territorio;  l’istituzione, insieme all’ambientalista e autore di questa intervista Enzo Pianelli e ad altri ambientalisti, come Franco Rizzuti di Serra Pedace e il compianto Ortensio Longo, allora assessore provinciale all’ ambiente di Cosenza,  di un Comitato per la Difesa e Valorizzazione della Valle del Cardone che aveva fatto presentare alla Regione Calabria, dalla Comunità Montana Silana, un progetto di parco fluviale, redatto dall’architetta Francini di Cosenza. Più di recente sono stata parte attiva del Movimento Presila Unita per la nascita del Comune Unico dei Casali del Manco. -La Biblioteca delle Donne Bruzie  è (ri) sorta, significativamente, nel luogo che ha dato i natali al grande Michele De Marco “Ciardullo” e ad una donna di nome Rita Pisano ( per oltre 20 anni Sindaco di Pedace). Ognuno per la sua vocazione  ha lasciato un’ impronta ampia, nel contesto della gestione del territorio e nella cultura calabrese e meridionale del ‘900, con opere memorabili, tra teatro, poesia e satira…! Un suo pensiero su queste due personalità… Ricordo un episodio della mia vita  che può dare il senso del fervore intellettuale e politico di Pedace: al mio primo esame di sociologia a Roma, quando il professore mi chiese di dov’ero e io risposi di Pedace, lui affermò con veemenza : “Ah  il paese di Rita Pisano!”. Sono molto legata a questa figura straordinaria di donna. Ho dedicato a lei una serie di poesie intitolata “Stanze per Rita”, in cui cerco di entrare nella sua anima di donna combattente. La voglio ricordare con questa poesia:

La Comunità di Pedace di Casali del Manco (CS)

“Donne mie, affaticate e stanche di lunghi percorsi negli aspri monti, di vucate interminabili, di prolungate attese. Vi ritrovo nella storia non più con le mani incrociate sul grembo né con il colore amaro dell’ autunno nello sguardo docile. A Roma, il Femminismo intellettuale urlante nelle piazze. Qui, piuttosto  l ‘orgoglio della lotta per la vita vi ha rese padrone della scena. Un Quarto Stato con a capo Rita, la  Jeune Fille de Calabre, intrepida da Pedace, a Roma, a Parigi cui la nobile storia della Giustizia ha lasciato il testimone”.  Di Ciardullo che dire, che non ha già detto la storia del nostro territorio? Un legame anche affettivo mi conduce alla famiglia De Marco. Mio padre era un grande amico di Michele De Marco, oltre che un suo allievo e “discepolo”. Mio padre mi ha avvicinato a questo grande poeta e drammaturgo dialettale e mi ha reso consapevole, oltre che della grande ricchezza, musicalità e poesia del vernacolo, da preservare e tramandare come patrimonio culturale irrinunciabile, anche del vernacolo come veicolo di contenuti sociali e politici universali. Soleva recitare a memoria a me e a tutta la famiglia, con grande emozione, una delle poesie di Ciardullo più ironiche e divertenti,  “A Pignata” ed era una gioia negli inverni lunghi intorno al caminetto ascoltare il verseggiare di Michele De Marco. -Non ritiene  che ci sia molto da riscoprire e da scoprire, ancora, nell’ immensità dell’azione culturale di alcune luminose figure della Letteratura popolare e non solo? Come non ricordare che in un certo periodo del Novecento c’era in campo anche un Michele Lucanto, suo padre ( lo storico Direttore Didattico), che non stava con le mano in mano e che sul fronte della cultura e teatro popolare ha pure concorso, con intelligenza, fantasia e creatività, per contrastare l’oblio e l’indifferenza che erano ( e sono) sempre in agguato

Maria Francesca Lucanto – L’Ambientalista Eco-Pacifista

Mio padre! Non senza grande emozione e commozione ne parlo. Ho raccolto in un libro, che prende il titolo da una delle sue poesie  “Sempre le rose”, gran parte della sua produzione, anche inedita:  tre raccolte di poesie (I due fari, Miosotidi, Distacchi), due opere in vernacolo calabrese (il poema in versi “A Repubbrica mParavisu”, l’opera teatrale “E due liste”), racconti, riflessioni pedagogiche e il testo dell’ Inno alla Madonna Addolorata, “La Pecorella”, patrona di Pedace. L’uomo e il poeta convivevano in lui. Era difficile, se non impossibile, non essere affascinati da quel suo modo di recitare le poesie di Pascoli, dalla commozione che lo prendeva ascoltando la musica di Puccini e, più di ogni altra cosa, dall’ amore che aveva per i bambini, ai quali, come premuroso pedagogista, dedicò tutta la vita. Forse molti conoscono solo le sue opere in vernacolo (“E due liste”, “A Repubblica mParavisu”) e il libro di poesie “I due fari”, con la prefazione di Ciardullo. In realtà egli fu un ispirato e fecondo poeta (le sue prime poesie risalgono a quando egli aveva appena diciassette anni) e la sua stessa vita fu intrisa di poesia.  Dal suo attaccamento a Pedace, il suo piccolo paese nativo sono nate le sue più belle ispirazioni. Pedace è sempre stata  la sua patria, reale e ideale. Ma quello che più mi colpisce di mio padre è la sua modernità di pensiero. Egli fu un appassionato sostenitore di una pedagogia che può sicuramente essere definita rivoluzionaria e, oggi estremamente attuale, fondata come era sull’ importanza da lui riconosciuta a tutte le forme di produzione artistica (il gioco, il canto, il teatro) come elementi importanti di crescita nell’ educazione del bambino. “Tutta la vitalità del bambino, fantasia, intelligenza, affettività, socializzazione, senso-motricità è impegnata nel gioco che in tal modo non è serio al pari del lavoro, ma addirittura è più serio del lavoro…Ai nostri bambini la società deve una riparazione, perché con le sue leggi affrettate e incomplete, spesso li toglie alla libertà, alla luce, all’ aria aperta e li relega in ambienti stretti, squallidi, freddi”, così egli parlava alle sue maestre nei corsi di aggiornamento.

Le Sorelle Mirabal – Repubblica Dominicana: un grande Tema per un prossimo appuntamento pubblico

-Con la sua esperienza pluriennale, di promotrice e di protagonista di Eventi culturali e socio-politici, di poetessa impegnata su fronti caldi, quali: l’ immigrazione, la violenza di genere, i rigurgiti di razzismo e dell’intolleranza etnica,  l’Ambientalismo pragmatico…cosa si sente di suggerire agli attuali amministratori di Casali del Manco? Ritiene che la Comunità casalina, su queste scottanti emergenze,  possa diventare un vero esempio per tutti, una sorta di baluardo, visto che – adesso – può contare su di un apporto e pungolo Culturale, pulsante e dinamico, tale da suscitare vivo e partecipato interesse soprattutto delle nuove generazioni? Vede bene, ad esempio, la costituzione di una Casa della Cultura a Casali del Manco ? All’ inizio ero un contraria all’ idea del Comune Unico. Mi risuonava in mente lo slogan ambientalista “Piccolo è bello”, tratto dal libro omonimo di Ernst Friedrich Schumacher. Adesso riconosco che è un’avventura felice questa della nascita dei Casali del Manco, perché può offrire un grande spazio di comunicazione e di interazione fra i borghi che lo compongono e la possibilità di programmare “in grande”. Ma bisogna fare attenzione a mantenere e preservare il patrimonio identitario e culturale di ogni singola località e collegarsi ai nostri territori sparsi sul territorio della Sila. Occorre a mio avviso “lanciare il cuore oltre l’ostacolo” e non gestire solo l’ordinario. Penso a dei progetti come il Polo Bibliotecario e la sistematizzazione, da attuare anche perché prevista dalla normativa,  dei nostri archivi comunali che tanto hanno da narrare e tramandare. Penso ad una Casa delle Culture che possa diventare, anche e soprattutto luogo di aggregazione di fasce di popolazione spesso lasciate al proprio destino. Penso alla nascita e allo sviluppo di importanti luoghi di partecipazione come l’attuazione del Bilancio Partecipato e del Bilancio di Genere, l’attività di una Consulta delle Donne che l’Amministrazione Comunale ha già inserito, su nostra proposta, nello Statuto Comunale e di cui a breve si dovrebbe discutere per la sua concretizzazione. Penso alla realizzazione di un numero rosa contro la violenza sulle donne nel nostro territorio e alla formazione di un gruppo di professioniste e professionisti per realizzarla.

Uno scorcio della natura della Valle del Cardone, dove scorre l’omonimo torrente, affluente di destra del fiume Crati

Con un drappello di attivisti siamo tra i sostenitori del Progetto del Parco Fluviale e Letterario del Cardone che dovremmo riprendere e portare con forza all’ attenzione dell’opinione pubblica e dei nostri amministratori e amministratrici come altro possibile volano di sviluppo.  A tal proposito di nuovo questo progetto, che tra l’altro era stato inserito nei programmi di tutti gli aspiranti sindaci del Comune dei casali del manco, è stato da noi rimesso in campo, in collaborazione con il CAI della Località Serra Pedace e a presto ci adopereremo per formare un Tavolo Tecnico tra associazioni interessate e Amministrazione per avviare le prime azioni. Stiamo pensando anche a gesti pubblici altamente simbolici come l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano e a Liliana Segre. Stiamo sostenendo  un progetto autonomo, con una proiezione socio-culturale, di integrazione degli immigrati sul nostro territorio, sulla scia dei progetti dei Comuni aderenti a Recosol (Rete dei Comuni Solidali). Penso a tante cose e ho tanti desideri fattibili, ma quello più importante è la realizzazione di una rete tra Amministratori/Amministratrici, associazioni culturali e di volontariato, associazioni di categorie, di professionisti e popolazioni delle nostre comunità, per costruire percorsi virtuosi di governo del nostro territorio. –La Biblioteca delle Donne Bruzie ha, come retroterra, un Organismo sostenitore che le ha conferito linfa, prestigio e visibilità. Un’Associazione meritoria che Lei ed altri cittadini  della Presila hanno inteso costituire alcuni anni fa…! Può fornici, in sintesi, la ‘carta d’identità’ di quest’ Organismo ? Sì, la Biblioteca delle Donne Bruzie è figlia dell’Associazione Fata Morgana delle Donne Ecologiste e Meridiane come ho già detto. Ecco la sua carta di identità.  L’Associazione Fata Morgana ha le finalità di diffondere il pensiero, l’arte, la progettualità, la comunicazione e l’azione delle donne ecologiste e meridiane della Calabria; promuovere la partecipazione delle donne alla vita sociale, politica e istituzionale; elaborare e proporre progetti di sviluppo ecocompatibili che valorizzino risorse e culture proprie della Regione Calabria tutelare e valorizzare l’infanzia.

Maria Francesca Lucanto impegnata al Premio: ‘Il Filorosso” – Ediz. 2019

Essa  si propone di raggiungere i suoi fini attraverso lo studio e ricerca sulle radici della cultura meridiana (storia, favole, miti, leggende, archetipi, cultura, arte e letteratura popolare e colta, saperi delle donne) e sulle condizioni socio economiche della Regione, indizione  di concorsi letterari, artistici e di saggistica riservati alle donne della Calabria, del Sud d’Italia e del Mediterraneo, organizzazione di eventi politici, culturali e artistici, realizzazione di un periodico e di attività editoriali riguardanti le produzioni femminili di sapere; creazione di un archivio storico delle produzioni scritte delle donne della Calabria, promozione  di convenzioni periodiche delle donne dei Sud d’Italia, del Mediterraneo e dei Sud del mondo. Siamo pronte per la realizzazione di fiere di prodotti materiali e di fiere di idee e di progetti delle donne dei Sud d’Italia, del Mediterraneo e dei Sud del mondo, promozione della partecipazione delle donne all’ attività delle istituzioni locali (comuni, province e regione) attraverso le nuove forme di democrazia diretta e paritaria (Agenda 21, Bilancio Partecipato, Gender Budget), elaborazione e proposizione di progetti di imprenditoria femminili volti alla diffusione del “saper fare” e dei saperi delle donne, idonei ad intraprendere uno sviluppo sostenibile della regione; formazione alla cultura di impresa; creazione di uno sportello informativo per la realizzazione di imprese da parte delle donne, elaborazione e proposizione di progetti volti a tutelare e valorizzare il mondo dell’infanzia. -A questo punto, un suo accorato messaggio, di buon auspicio,  è d’obbligo…!  Può farci un’anticipazione sul prossimo Appuntamento pubblico ? Il nostro prossimo appuntamento ha il titolo “Il tempo delle farfalle” ed è una iniziativa che ripercorre la storia delle Sorelle Mirabal della Repubblica Dominicana,  dal cui tragico destino  è nata l’ istituzione da parte dell’ONU della Giornata Internazionale per la eliminazione della violenza sulle donne. Il mio accorato appello è il titolo e quanto contenuto in una mia poesia: “Amate le donne”! Da Casali del Manco (CS), 18 Novembre 2019