Casali del Manco(CS). Intervista a Francesco De Marco, Scrittore e Drammaturgo: ”Il Teatro Dialettale della Calabria merita di essere tutelato, perché è il testimone della nostra identità”!

Il nostro attento interlocutore ha espresso a “Laprimapagina.it” un preoccupato pensiero ed anche un auspicio: ”Fare in modo che la nostra cultura dialettale calabrese, poetica, teatrale, e di scrittura in generale, non venga dispersa e, soprattutto, non venga dimenticata, perché rappresenta l’autentica e più vera identità storica e culturale delle nostra gente di Calabria e in particolare dei nostri territori bruzi”…!                                                                             “Pini Giganti

Michele De Marco – “Ciardullo” – (s.1954) – Nonno di Francesco De Marco 

                                                                             Canti di rivii e                                                                              Per l’aria infinita                                   

Altopiano Silano – Fitta Foresta di Pino Laricio. La Sila è stata sempre nel cuore dell’immenso “Ciardullo”

Profumi mai sentiti che Danno un’onda di Dolcezza al cuore. Oh! Vecchia Sila,Tu Terra d’incanti” ! ( Michele De Marco “Ciardullo”- Poeta, Commediografo e Drammaturgo Calabrese – originario della località Perito di Pedace-Oggi Casali del Manco – CS).   Ci parli dell’ Accademia Teatrale “Ciardullo”, un’entità culturale che Lei ha promosso alcuni anni addietro e che ha al suo attivo, dopo oltre tre lustri, una meritoria attività sul territorio, con produzioni e rappresentazioni di commedie dialettali che hanno riscosso e riscuotono, ad ogni occasione, un apprezzabile consenso di pubblico, per un requisito peculiare, esclusivo: l’originalità delle trame.

Francesco De Marco – Scrittore e Drammaturgo – nel suo Studio, nell’antico Borgo di Perito -Pedace (Casali del Manco -CS )

 L’Associazione Teatrale Accademia Ciardullo nasce da un’esigenza di promuovere e diffondere, sul territorio della Calabria, il Teatro dialettale calabrese e non solo alla luce soprattutto delle opere e degli scritti dei De Marco, mi riferisco, in primo luogo, a Vittorio De Marco, Michele de Marco (in arte “Ciardullo”), e a Ciccio De Marco, che rappresentano la tradizione ufficiala e classica della produzione artistica della famiglia De marco. Ad essi si uniscono, nelle occasioni, anche autori diversi e vari del panorama letterario e poetico calabrese, come Michele Pane, Vittorio Butera, Casalinuovo, Vincenzo Padula, Julia e tanti altri. Può indicare ai nostri lettori la peculiarità del sua grande passione, qual è il Teatro Popolare?   Il Teatro dialettale della Calabria non è secondo a nessun altro repertorio teatrale di altre regioni d’Italia; esso propone, fin dal suo sorgere, stili di scrittura e trame che interpretano e rappresentano il tessuto sociale della nostra regione, evidenziandone caratteristiche psicologiche e di costume dei personaggi, nonché il tessuto di vita all’interno di narrazioni  realistiche e sempre aderenti al vero. In questi ultimi anni l’Accademia Ciardullo ha voluto onorarmi nell’inserire, nel suo vasto repertorio, anche alcune mie commedie, che, modestissimamente, hanno riscosso un ottimo successo di pubblico e di critica. L’Accademia è sorta, significativamente, nel luogo che ha dato i natali al grande Michele De Marco “Ciardullo”, suo nonno, che ha lasciato una rilevante impronta nella cultura calabrese e meridionale del ‘900 con opere memorabili, tra teatro, poesia e satira. C’è molto da riscoprire e da scoprire, ancora, nell’immensità dell’azione culturale di questa luminosa Figura della Letteratura popolare e non solo.Questo luogo è l’antico Borgo di Perito di Pedace, oggi Casali del Manco (CS).

Casali del Manco (CS) – Il Borgo di Perito (Pedace) -L’ingresso della Casa natale di “Ciardullo”- sede dell’omonima Accademia Teatrale, presieduta da Francesco De Marco

La sede ufficiale e giuridica dell’Associazione Teatrale Accademia “Ciardullo” è, fin dal suo apparire, la casa natale di “Ciardullo”, sita in Perito di Pedace, oggi frazione di Casali del Manco, abbiano ritenuto che così non poteva non essere. L’Organismo culturale che presiedo molto s’è impegnato ed efficacemente ha inciso, in questi anni, per la promozione della cultura teatrale, soprattutto coinvolgendo giovani ma anche altre generazioni del nostro territorio. L’Associazione Teatrale continuerà ad operare con l’obiettivo di valorizzare e fare conoscere la figura e l’eclettismo culturale-artistico di “Ciardullo”.Oggi assistiamo ad un declino generale dell’attenzione verso la cultura, in generale, e più nello specifico verso le tradizioni storico-letterarie più nobili della nostra Calabria. Può indicarci, in maniera netta, qualche ragione ostativa a questo Comparto Culturale che è stato fortemente penalizzato?  I motivi sono tanti, dalla mancanza di una vera e appropriata educazione alla poesia dialettale, alla distrazione che, oggi, stimoli e impulsi che la sempre crescente tecnonologia  informatica e multimediale invade i campi di interesse dei giovani e dei meno giovani. Ma noi non demordiamo, pensiamo che  la nostra presenza possa comunque favorire un risveglio vero e autentico verso l’arte e il teatro della nostra regione, soprattutto per conoscere più da vicino ciò che siamo e soprattutto ciò che siamo stati. In questo il Teatro e le Poesie di “Ciardullo” costituiscono un veicolo ed un bagaglio di contenuti di conoscenza, linguistiche e antropologiche, che riteniamo ancora insostituibile. Casali del Manco, appunto, questa nuova realtà amministrativa che dovrà organizzare e promuovere al meglio il comparto generale dei Servizi per una vasta Comunità che, a seguito della fusione ( di 5 municipalità presilane ), oggi conta oltre 10 mila abitanti. Con la sua esperienza pluriennale, di promotore e di protagonista di Eventi culturali-teatrali e non solo, di scrittore attento alle emergenze storico-artistiche sociali e delle tradizioni del territorio, cosa pensa di suggerire per realizzare un Settore Culturale pulsante e dinamico, tale da suscitare un vivo e partecipato interesse soprattutto delle nuove generazioni? Vede bene, ad esempio, la costituzione di una Casa della Cultura a Casali del Manco ?

Una pregevole pubblicazione di Francesco De Marco su San Sebastiano – La Vocazione al Martirio

Penso che la nuova Amministrazione Comunale di Casali del Manco, insediatasi nel giungo del 2018, stia facendo molto per una rinascita della vasta Comunità ( formatasi a seguito del processo di fusione di cinque comuni presilani), che oggi, per la prima volta, si ritrova unita sotto una unica effige, a condividere l’intera vita amministrativa, politica e sociale.  Occorre avere pazienza e soprattutto avere fiducia non soltanto in chi governa, ma soprattutto in noi neo cittadini casalini, che siamo chiamati ad una partecipazione civica e culturale per il bene della nostra nuova dimensione territoriale. Molto occorre ancora fare, in una visione – inderogabile -programmatoria. Sul territorio casalino,adesso, c’è un cospicuo patrimonio di beni artistico-culturali,non pensa che ci sia bisogno di una bella novità?  Si è costituito, di fatto, un vero e proprio ‘Polo Storico-Artistico-Culturale’, che occorre organizzare e rilanciare. Tanto si può fare, tra le iniziative da intraprendere, penso che una Casa Comune delle Culture, in Casali del Manco, che possa rappresentare per tutti, piccoli e grandi, un punto costante di riferimento, al fine di realizzare quella partecipazione popolare alla vita culturale e sociale del nostro paese, che favorisca quella unificazione di cui prima accennavo. Sono convinto che una Casa delle Culture, promossa e avviata dall’Amministrazione Comunale, in cui accogliere le istanza di coloro (e sono tanti) che credono che la crescita e lo sviluppo sociale passi obbligatoriamente per una progresso culturale,  possa dare un grande contributo alla vita sociale e civile del nostro paese. Il nostro Giornale è molto interessato alla sua riflessione sulla vera essenza del pensiero e l’opera ciardulliana, che non vede solo indiscusso artefice l’illuminato e lungimirante Michele De Marco, ma anche altri elementi della sua importante Famiglia. Come non ricordare l’influenza dell’opera dell’indimenticabile Ciccio De Marco, suo zio, scomparso qualche anno addietro? Siamo desiderosi di conoscere, dalla sua attendibile e puntuale analisi, risvolti inediti di questa particolare Tradizione Letteraria che Lei – con entusiasmo e passione – sta portando avanti, seppur tra oggettive difficoltà d’ogni genere, con un obiettivo nobile: quello di far nascere un interesse autentico verso la letteratura dialettale ed il suo teatro popolare.

Due Amici e indimenticabili Artisti: Totonno Chiappetta ( a sin: Attore di cinema e teatro,cabarettista e scrittore (s.2014). A fianco:Ciccio De Marco (Autore vernacolare, poeta e drammaturgo (s.2013) – zio di Francesco De Marco

Una qualunque tradizione di famiglia, ritengo, rappresenti un retaggio forte all’interno dei legami familiari, soprattutto quando questa è vissuta a pieno regime e viene a rinnovarsi di generazione in generazione. E’ vero. E’ ciò che è successo, nei decenni, in seno alla famiglia De Marco. Se si vuole essere ancora più precisi, bisognerebbe dire che il capostipite della letteratura presente in famiglia occorre andarlo a ritrovare agli inizio del 1800:Pietro De Marco, poeta e studioso di filosofia, membro dell’Accademia Telesiana di Cosenza, scriveva versi in italiano che raccolse in un volumetto stampato del 1839 dal titolo: L’Arpa del Cieco. Ma scrisse anche in dialetto calabrese due composizioni, una per la morte di Garibaldi e l’altra dal titolo: “‘A castagna ‘e Ciniellu“, un curioso e interessante pretesto per commentare e criticare il governo post-unitario del tempo, già poco avulso ai problemi e alla situazione sociale del Sud e in particolar modo della Calabria. Ma ci sono altre figure importanti cui Lei tiene, parimenti e doverosamente, a ricordare…  

Locandina – Evento in ricordo del Poeta e Drammaturgo Ciccio De Marco,tenutosi a Cosenza

Dopo Pietro De Marco, troviamo il nipote Vittorio De Marco, poeta, in arte Donnu Crautu Cervinu,  che compose svariate poesia in dialetto, attento ai costumi sociali del tempo e alla politica del tardo ‘800 che vedeva ancora la Calabria vittima del quasi totale disinteresse del governo sabaudo. Figlio di Vittorio De Marco, Michele De Marco, in arte “Ciardullo”, avvocato, giornalista, poeta e drammaturgo. Con lui il teatro dialettale calabrese prende finalmente una forma letteraria e culturale di rilievo e assurge a Teatro d’Autore a tutti gli effetti. Figlio di Michele, Ciccio De Marco, che raccoglie l’eredità paterna lungo un filo di poesia, in parte rinnovata nel linguaggio, in parte insita di elementi vecchi e nuovi. Con lui il Teatro dialettale cosentino raggiunge alti livelli di consenso e di pubblico mai avuti in precedenza. Le sue commedie sono le più rappresentate, sul territorio calabrese, nella seconda metà del secolo scorso. C’è, adesso, una grande tradizione ed anche un naturale orgoglio da rivendicare, per salvaguardare nel tempo un patrimonio che è della Calabria tutta… Certamente! Nel segno di una completa rappresentazione di personalità che hanno svolto un ruolo non marginale nel solco della Tradizione Letteraria Ciardulliana, mi piace, ancora, qui ricordare anche la figura di Raffaele De Marco, fratello di Ciccio. Egli, professore di lettere, scrisse alcune commedie, poco rappresentate, ma, a parer mio, ancora tutte da scoprire per la stringente attualità che mai si è appannata: ”attraverso una vena satirica sottile e raffinata, indaga nella psicologia del personaggio medio borghese, cosentino, degli anni ’60 e ‘70, con opere quali, Preti si nasce”  e “Sorella acqua”.  A questo punto, un messaggio di buon auspicio è d’obbligo…  Nella appropriate domanda che mi sono state sottoposte, a cui ho cercato di rispondere, lei mi menziona  con parole che mi lusingano e m’imbarazzano. Posso solo dire che, il mio “peccato di penna”, non ha nessuna pretesa di aggiungere alcunché alla tradizione letteraria della mia famiglia. L’augurio, piuttosto, è che la nostra cultura dialettale calabrese, poetica, teatrale, e di scrittura in generale, non venga dispersa e soprattutto non venga dimenticata, perché rappresenta l’autentica e più vera identità storica e culturale delle nostra Gente di Calabria e in particolare dei nostri Territori Bruzi. Da Casali del Manco (CS),31/X/2019