Casali del Manco(CS). Intervista a Massimo Covello, Segretario Fiom-Cgil Calabria, che sostiene: il nuovo Comune è una grande conquista, un sicuro baluardo contro la “frammentazione amministrativa”.

  Il Responsabile del Sindacato Fiom – Cgil, al nostro Giornale: “La fusione dei Comuni io l’ho considerata, forse esagerando,  una “rivoluzione istituzionale”, certamente una “nuova opportunità”. Basta vedere quali energie nuove aveva messo in campo, quale discussione proficua ha suscitato tanto da fare della Presila di nuovo,  come fino agli anni 70, un laboratorio democratico, di innovazione vera, guardato con interesse ed ammirazione in tutta la regione.  

Massimo Covello – Segretario Generale Fiom – Cgil Calabria

Lei è un dirigente di lunga esperienza, impegnato nel Sindacato Cgil della Calabria, con una proiezione ed una visibilità anche nella struttura centrale dell’Organizzazione, cui non fa mancare il suo apporto e le istanze della regione di provenienza. Nel decorso anno 2018 è stato riconfermato alla guida della Fiom, nell’ambito del congresso regionale, che ha posto al centro del suo appassionato e partecipato dibattito tre temi cruciali, giudicati di valenza prioritaria da affrontare per realizzare una società più equa e giusta, più vivibile, più democratica. Possiamo riassumere il tutto in questo slogan, caro al mondo che Lei rappresenta: “Per il Lavoro, per i Diritti, per l’Inclusione”! Ha riassunto bene. Questi tre termini racchiudono questioni fondamentali su cui come sindacato ad ogni livello, specialmente in Calabria,  in questo scorcio di terzo millennio, intendiamo impegnarci. Il lavoro sempre più svalorizzato, mercificato, precarizzato, reso perfino inadeguato al sostentamento delle persone, non solo all’affermazione di se. I diritti  sociali, individuali, di cittadinanza, sempre meno estesi ed esigibili. L’inclusione resa quasi un disvalore dall’ imporsi di teorie e volontà “ sovraniste”, separatiste, di xenofobia e razzismo. Siamo a conoscenza che Lei, in una logica di presenza e di partecipazione alla vita  comunitaria, mette a disposizione la sua esperienza, non solo sul territorio dove vive – che è l’area presilana e casalina –  sancendo un buon livello di sinergismo con Istanze culturali e sociali, con un impegno meritorio riconosciuto. Tutto questo nella consapevolezza che Sindacato ed Istanze civiche, che operano in via esclusiva per elevare la sensibilità e la conoscenza dei cittadini, possono condividere un percorso virtuoso e fecondo in un’unità d’intenti!

Casali del Manco (CS) – Territorio Silano – Aree Lacuali: grandi risorse da valorizzare nella logica della Sostenibilità

Mi ritrovo una concezione dell’agire sindacale che mi deriva dalla mia formazione politica e culturale oltre che dalla mia appartenenza sociale, di classe si sarebbe detto una volta.  Essa mi ha sempre portato a vivere le problematiche dei lavoratori e delle lavoratrici nella loro dimensione non solo produttiva ma sociale.  Il  diritto al lavoro, l’emancipazione ed il riscatto sociale, l’accesso ai diritti di cittadinanza, la conquista di opportunità sono da sempre l’orizzonte cui guardare anche con la consapevolezza di essere portatori di una idea di eguaglianza e di giustizia sociale  figlia di una cultura della solidarietà che da sempre ha connaturato le nostre comunità Silane e Casaline. Come Sindacalista, cittadino e promotore di Eventi socio-culturali ha visto bene la nascita(ma ci risulta che ha partecipato,attivamente,alle diverse fasi per far condividere e radicare i processi per l’unità territoriale) del nuovo Comune di Casali del Manco (L.R. n.11 del 4.5.2017),a seguito della fusione di cinque municipalità contermini? La lungimiranza e la chiarezza degli obiettivi sono stati parimenti premianti? Sarebbe lungo il ragionamento da fare su questo tema. Io sono sempre stato convinto che la “frammentazione amministrativa”a fronte di comunità omogenee per tradizioni, costumi, condizioni materiali, territorio sia stata una concausa decisiva per il mancato progresso,la crescita civile ed il benessere sociale, per la   realizzazione di una economia ricca, capace di realizzare buon lavoro e buona impresa,  sostenibile, qualificata sul piano produttivo e capace di valorizzare appieno le risorse naturali del territorio.  A mio parere non hanno mai avuto senso Municipi che pur diretti da rappresentanti di un “ pensiero politico” comune hanno storicamente, e non per sola colpa loro, specialmente dall’89 in poi,  fallito, su ogni aspetto: basta guardare oggi allo spopolamento dei  nostri casali, all’emigrazione drammatica dei giovani con tassi uguali al secondo dopoguerra, alla terribile perdita di qualità sociale, di coesione  delle nostre comunità per anni avanguardie di cambiamento e di lotte per il riscatto.

Massimo Covello con (a sinistra) Maurizio Landini – Segr. Nazionale Cgil – ad una Manifestazione del Sindacato in Calabria

La fusione quindi io l’ho considerata, forse esagerando,   una “rivoluzione istituzionale”, certamente una “nuova opportunità”. Basta vedere quali energie nuove aveva messo in campo, quale discussione proficua ha suscitato tanto da fare della Presila di nuovo,  come fino agli anni 70, un laboratorio democratico , di innovazione vera, guardato con interesse ed ammirazione in tutta la regione. Come si stia governando questa fase da parte delle forze che stanno amministrando il nuovo Municipio nato dalla fusione  è una questione  su cui bisogna ragionare con cognizione di causa. Io non voglio sembrare prevenuto. Cerco di stare ai fatti ed usando  tutte le dovute chiavi di lettura.  La mia percezione è che ci sia una forte inadeguatezza ed un ritardo culturale notevole rispetto alle potenzialità ed alle visioni necessarie. Per dirla con una esemplificazione, ho la sensazione che si stia governando una cittadina  come si governavano i vecchi paeselli e non va bene. Giudica un avvenimento storico l’atto normativo regionale, che ha avuto un percorso non sempre agevole, e che ha sancito – dopo un preliminare passaggio referendario – la nascita di un nuovo Ente Locale in Calabria, dopo oltre 50 anni dalla precedente esperienza: la costituzione del Comune di Lamezia Terme (CZ) avvenuta il 4.1.1968. Ed adesso? Ci parli di una nuova visione, di una diversa prospettiva, di un futuro migliore per quest’area calabrese che le ha dato i natali…! Ribadisco che i precedenti 5 Municipi (Pedace-Serra Pedace-Spezzano Piccolo-Casole Buzio e Trenta), prima che nascesse Casali del Manco vivevano vita greve, incapaci  anche per la loro dimensione, in un contesto territoriale e regionale assolutamente impoverito e degradato di forte crisi, d’ immaginare il futuro delle comunità residenti, sempre più anziane e deboli. Casali del Manco –  ripeto – può essere un nuovo inizio. Per intanto se coloro che sono stati  chiamati alla guida del Comune si caricano della responsabilità di sentirsi “Costituenti sociali, economici, culturali ” e non semplici amministratori o peggio ancora “gestori” di risorse. A circa un anno e mezzo dell’insediamento del primo  Consiglio Comunale, del Sindaco e della Giunta, questa responsabilità purtroppo  non l’ ho  colta. Vedo comporsi e scomporsi equilibri gestionali, più attenti ad assecondare sollecitazioni spicciole che programmazioni di respiro. E quando, come pure mi risulta, si immaginano e predispongono atti su servizi  pubblici fondamentali  come , i rifiuti, l’acqua, i trasporti, le mense, le scuole,  l’illuminazione noto un approccio “mercatista”, una logica emergenziale, di esternalizzazione commettendo un grave errore di prospettiva che è anche un paradosso visto che la dimensione del nuovo Comune, sotto tutti i punti di vista , dovrebbe favorire la capacità gestionale diretta e l’implementazione di economie di scala a beneficio dei residenti, in termine di qualità dei servizi e di riduzioni dei costi, oltre che di buona occupazione, ciò che ha reso condiviso dai più la nascita di Casali del Manco.

Massimo Covello durante l’intervento all’Iniziativa del “Comitato 11 Giugno”, con Domenico Lucano – Lamezia Terme (CZ)

Secondo Lei quali priorità dovranno iscrivere sull’Agenda dell’entità amministrativa i responsabili del governo casalino che hanno in carico di monitorare un territorio ( collinare e montano), espressione di un’area vasta e con una popolazione di oltre 10 mila abitanti, con problematiche vecchie e nuove, di varie genere?Un Mosaico complesso, in cui collocare tanti tasselli: il lavoro, l’economia agro-silvo-ambientale- pastorale e artigianale, i trasporti, il comparto artistico-culturale-monumentale, lo sviluppo sostenibile,le politiche per l’accoglienza, la promozione del turismo (in tutte le sue direttrici), l’organizzazione dei servizi di pubblico interesse…le aspettative dei giovani, della donne e degli anziani della nuova Comunità…! Mi permetta di aggiustare il tiro alla sua premessa. Chi governa il nuovo Municipio non ha il compito di monitorare il territorio ma di metterne a valore le sue risorse, per intanto difendendole e preservandole attraverso un vero e proprio “piano strutturale di salvaguardia e bonifica ambientale”.  Poi Io penso che fondamentale sia  programmare in maniera pianificata ogni aspetto della vita comunitaria coinvolgendo e rendendo protagonisti tutto il variegato mondo della rappresentanza sociale, economica, professionale, culturale presente. Rendere certe le regole ad esempio degli appalti e degli affidamenti, trasparenti le procedure, organizzata, efficiente e qualificata  la macchina amministrativa. Poi tutte le problematiche da lei elencate devono essere affrontate con questo metodo e stando attenti ad un’altra grande questione: il rapporto con le altre istituzioni ed enti. Penso all’UE, ai Ministeri, alla Regione, alla Provincia  ed all’’Ente Parco, ai grandi gruppi  come Poste Italiane, ENI, ENEL, Trenitalia, FdC (Ferrovie della Calabria), ecc. nonché ai grandi gruppi privati. Con essi vanno costruite relazioni permanenti  per sollecitarne, attenzione, investimenti, partecipazione. Il nuovo Municipio ha bisogno non di approcci angusti, ma di orizzonti ampi. Si deve  invertire la tendenza all’abbandono ed all’emigrazione, si devono creare condizioni di inclusioni ed accoglienza, di fertilità produttiva e di solidarietà sociale. Le popolazioni di questo territorio hanno nel loro  DNA la propensione a non arrendersi, bisogna che chi si è candidato ad esserne guida non lo dimentichi mai e lavori per il bene comune. Casali del Manco (CS), 24.10.2019