I grillini si scoprono leghisti e difendono il regime forfettario

Alla fine Giuseppe Conte ha dovuto cedere. E’ stato convocato “un vertice di maggioranza lunedì, come avevamo chiesto” scrivono i grillini. Luigi Di Maio e soci sono ad un passo dalla scissione e sono rimasti visibilmente impressionati dalla marea umana che Matteo Salvini ha portato in piazza a Roma. L’Italia è con la Lega e contro il governo dell’inciucio. Quindi Conte e Zingaretti devono ammorbidire i toni se non vogliono perdere la poltrona andando ad elezioni politiche anticipate. Di Maio l’ha compreso… Se da un lato l’ex vice premier grillino chiede “l’introduzione subito del carcere ai grandi evasori e la confisca per sproporzione”, dall’altro lato sostiene “l’obbligo del pos ma solo dopo aver abbattuto drasticamente i costi su carte di credito e dispositivi”. Ma soprattutto Di Maio si scopre filo leghista, per timore di perdere quel poco di consenso che gli è rimasto, e pretende di “revocare il cambio del regime forfettario per le partite iva al 15%. Questo regime non va toccato. Lo Stato non può dire a un giovane un anno che pagherà il 15% di tasse e l’anno dopo gli cambia le regole in corso”. “Un giovane e una famiglia hanno diritto di poter pianificare il loro futuro e lo Stato deve sostenerli, considerando che un libero professionista si trova ad affrontare anche il cosiddetto rischio di impresa, senza avere un welfare che lo sostiene”.