13 euro per ogni SIM ricaricabile: la nuova tassa grillina

I grillini stanno scrivendo un libro pieno di tasse. Ben 13 euro per ogni SIM ricaricabile della clientela business. E’ l’ipotesi di nuova tassa sui cellulari allo studio del Governo grillino e che verrebbe inserita nella Legge di Bilancio 2020. Non dovrebbe toccare prepagate e abbonamenti della clientela consumer, ma “solo” chi ha un contratto con partita IVA. Queste le caratteristiche principali della ipotetica tassa sui telefoni cellulari: SIM ricaricabili; clientela business, con partita IVA (aziende, artigiani, commercianti, studi professionali e liberi professionisti); esclusa la clientela privata, senza partita IVA; 13 euro una tantum, cioè da pagare una sola volta all’attivazione della SIM. La nuova tassa sui cellulari potrebbe essere introdotta per recuperare 250 milioni di gettito l’anno. Sarebbe applicata per 3 anni con una stima di 750 milioni di introiti totali nelle casse dello Stato. Tuttavia all’interno del Governo la discussione sulle misure da adottare è ancora accesa. Nell’esecutivo c’è chi si dice contrario all’introduzione di questa nuova imposta. La nuova imposta potrebbe essere controbilanciata con la definitiva abolizione della tassa di concessione governativa che grava sugli abbonamenti e di solito viene scontata dagli operatori telefonici per attrarre nuovi utenti invogliandoli al passaggio alla propria offerta.