Giorgio Squinzi: lutto cittadino a Sassuolo

Giorgio Squinzi è morto all’ospedale San Raffaele di Milano. L’ex presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo Calcio, era amministratore unico della Mapei. L’azienda chimica era stata fondata dal padre negli anni ’30 e diventata leader mondiale nella produzione di adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia. Giorgio Squinzi era malato da tempo. Si trovava ricoverato da due settimane nella struttura alle porte di Milano, dove non gli sono mancati l’affetto della moglie Adriana e dei due figli Marco e Veronica, già da tempo impegnati nella Mapei. Nato 76 anni fa a Cisano Bergamasco, laureato in Chimica al Politecnico di Milano, Squinzi è diventato presidente di Confindustria nel 2012. Un incarico che ha mantenuto fino al 2016 con lo stile che lo contraddistingueva. Aveva però anche altre passioni. A partire dallo sport. Per dieci anni ha sostenuto la squadra ciclistica Mapei-Quick Step, fino al 2002 quando ha interrotto la sponsorizzazione. In quell’anno lui, tifoso milanista, ha acquistato il Sassuolo Calcio che ha portato dalla C2 in Serie A. Il Comune emiliano ha proclamato il lutto cittadino. Appassionato di musica, era entrato nel 2016 nel consiglio di amministrazione proprio della Scala, dove si presentava puntualmente alle riunioni, nonostante le difficoltà di deambulazione. Almeno fino all’ultima dove non ha potuto essere presente.

Il cordoglio di Modena

Muzzarelli: “Imprenditore attento all’innovazione, alla creazione di opportunità occupazionali; uomo appassionato del suo lavoro, dello sport e della vita” “Imprenditore attento all’innovazione nell’industria e alla creazione di opportunità occupazionali; uomo appassionato del suo lavoro, dello sport e della vita”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ricorda così, in un messaggio di cordoglio, il patron della Mapei e proprietario del Sassuolo calcio Giorgio Squinzi, scomparso all’età di 76 anni dopo una lunga malattia. Originario di Cisano Bergamasco, Squinzi è stato presidente nazionale di Confindustria dal 2012 al 2016. “Ha sempre avuto un’attenzione molto alta al tema del lavoro – ricorda Muzzarelli – e ha saputo declinare l’innovazione nella sua attività industriale anche per creare nuove opportunità occupazionali e ridurre la fatica delle persone. Aveva grandi doti umani, capacità di dialogo e tanta attenzione per la bellezza della vita, nel lavoro come nello sport”.